Per caso (tanto il caso non esiste): il nuovo romanzo di Paolo Stella
«Mi piace l’idea di non definirmi. Quello che faccio di più ultimamente è la creative direction, ho aperto una società di produzione per moda e musica che si chiama Asap Studio».
Paolo Stella. Influencer, attore, regista e scrittore. Torna per raccontare la sua storia più profonda, un racconto intriso di amore e ricerca di tutti quei segnali del destino a cui lui si affida. Esperienze che si intrecciano tra passato e presente, legate a un’ipersensibilità costante. Un flusso di coscienza in grado di risvegliare dolori, di guarirli, superarli e mai dimenticarli.
Già autore di Meet me alla boa del 2017, presto sarà possibile leggere Per caso, il suo nuovo romanzo.
“Ti sento di nuovo, dopo pochi istanti. Respiri. Un respiro di risposta al mio timido ciao. Un respiro sottile ancora più timido e impotente. Un respiro da sveglio, mica da dormiente. Lo riconosco dal fremito di aspettativa. Dall’esitazione. Sono ammaliato da un’esitazione. Forse per istinto, forse per necessità. È bastato il fiato trattenuto al di là di una tenda verdina per riconoscere l’appartenenza, siamo già in collegamento, un’amicizia o l’amore della vita. Non so nemmeno cosa sei. Sei un respiro Sottile appoggiato al silenzio della notte.”
Bologna, ospedale Sant’Orsola. Paolo è uno dei ragazzi ricoverati nel reparto malattie genetiche. Si è fermato a un metro e ventuno nonostante i suoi undici anni e bisogna capire il perché. In quel reparto però non c’è solo lui e il suo essere piccolo: deve misurarsi anche con difetti più o meno evidenti e con alcuni che si celano nell’ombra complicando tutto.
Paolo fin quando era un bambino si è sentito diverso, non comune. Ha capito che era speciale da quando era piccolo. Anzi, Piccolo, il soprannome che gli era stato affidato sia da sua madre, sia dai suoi compagni.
Dedussi come dato di fatto di essere diverso da tutti i miei coetanei, più probabilmente da tutti gli altri esseri umani. Un alieno dalle sembianze simili a voi, ma evidentemente di una razza sconosciuta.
Le domande giuste
Paolo è un bambino molto perspicace. Sarà anche piccolo di statura, ma di certo è molto sveglio. Il periodo all’ospedale di Sant’Orsola per risolvere quei suoi problemini di altezza – «solo due centimetri sotto la media» – gli ha cambiato la vita.
È nascosto dietro la tendina affianco a lui e ha il respiro delicato e sottile. È Sottile, proprio il soprannome che decide di dargli, ed è una persona speciale. Lui non sa esattamente se sia maschio o femmina e nemmeno gli importa più di tanto.
Di cosa ci si innamora poi?
Piccolo sarà anche solo un bambino – ha dodici anni –, ma non ha paura di porsi le domande giuste. Ha paura di cose concrete, reali, come gli esami e gli aghi. Ma di sicuro non sente nessuna morsa allo stomaco sul fatto di non sapere se Sottile sia un maschio o una femmina. Quello che gli importa è la sensazione di sapere di non essere solo in quella oscurità, senza il Babbo o la mamma. A Paolo serve avere certezze, conferme. Come il fatto che se ci fidanza è perché bisogna essere felici, a prescindere se si è maschi o femmine. E Sottile non potrebbe essere più d’accordo con lui.
Ma è proprio quella diversità attorno a questi bambini, dietro le loro imperfezioni, che fa sentire Piccolo vicino agli altri e non distante, fuori posto, inadeguato. È con Sottile che trova un ponte con il resto del mondo, per sentirsi unico e speciale.
L’incontro con Sottile pare avere richiami quasi mitologici ed eterei, in quanto Paolo si affeziona a una presenza, non a un volto o a un corpo. Sottile è talmente unica che non ci sarà nessun’altra come lei. La sua diversità è un punto di unicità forte, che la contraddistingue a tal punto da conquistare l’affetto del piccolo Paolo.
Nella tua diversità ritrovo l’integrazione col genere umano.
Paolo Stella si racconta in questo viaggio tra i ricordi e le paure, soffermandosi in particolare sui suoi tre coming out. Un percorso fatto di scoperte, soprattutto sulla propria sessualità. Prima la Svezia, poi Franci… e poi Sottile. Ma Sottile, ancora una volta, scombina tutto senza però mettere in dubbio quel che è stato. Franci era reale, presente, era amore vero e tangibile.
Perché sebbene avesse dovuto scegliere da che parte stare a causa sua e dei suoi sentimenti, Sottile era stata capace di sconvolgere ancora tutto. Apparire per caso a Shanghai e svanire come se nulla fosse. Lasciandogli ancora una volta quel “ti amo” tra le labbra e, finalmente la risposta a “di che cosa ci si innamora?”. Dall’anima dell’altro e di come si entra in sintonia con la propria. E di come si ci rincontra, Per caso.
Commento
Paolo Stella tratta con la dolcezza e la purezza di un bambino, tematiche attuali e vivide: in particolar modo l’identità di genere. Perché Sottile ha lasciato segni profondi nel suo animo, aiutandolo a percorrere quella strada intrisa di paure e giudizi. Lo stesso terrore di essere fuori luogo che gli ha permesso di concludere questo libro e infine di raccontare il suo percorso fino alla consapevolezza di sé e del suo animo.
Per caso è storia da leggere tutta d’un fiato, in cui tutti ci ritroveremo in almeno un passaggio. In particolar modo, nel racconto di sensazioni ed emozioni, spesse condivise. È un racconto da cui emerge un messaggio chiaro: non esistono persone sbagliate e sentimenti di cui vergognarsi. Inoltre, è anche una risposta poetica, potente e magica alle domande sull’amore e sull’identità. Per caso è un racconto personale, in cui si comprende, in ogni singola parola, quanto ognuno di noi sia diverso in un modo unico e personale.