Il 23 giugno del 1997 arriva in Italia la prima stagione di Friends.
Friends è una sitcom statunitense creata da David Crane e Marta Kauffman. È stata trasmessa sul network televisivo americano NBC dal 22 settembre 1994 al 6 maggio 2004. In tutto sono state realizzate dieci stagioni e la serie ruota attorno a un gruppo di sei amici a Manhattan: Ross, Chandler, Joey, Rachel, Monica e Phoebe. L’amata sitcom ha rappresentato un’intera generazione alle prese con amicizia, amore, ricerca di sé stessi e aspirazioni.
L’idea per la serie è stata concepita da Crane e Kauffman quando entrambi hanno iniziato a pensare al momento in cui avevano finito il college e hanno iniziato a vivere da soli a New York. Per Kauffman era un momento in cui il futuro era “un punto interrogativo”. Entrambi lo trovavano un concetto interessante, in quanto credevano che “tutti conoscono quel sentimento”, come sentivano la propria vita a quel tempo.
Allo stesso tempo, Warren Littlefield, l’allora presidente della NBC Entertainment, cercava una commedia che coinvolgesse i giovani che vivevano insieme e condividevano le spese. Littlefield voleva che il gruppo condividesse periodi memorabili della propria vita con gli amici, che erano diventati “nuovi membri surrogati della famiglia”. Tuttavia, trovò difficoltà nel dare vita al concetto e trovò terribili le sceneggiature sviluppate da NBC.
Quando Kauffman, Crane e Bright (loro partner di produzione e produttore esecutivo della serie HBO Dream On) proposero la loro idea, Littlefield rimase colpito. Littlefield voleva che la serie “rappresentasse la Generazione X ed esplorasse un nuovo tipo di legame tribale”, ma l’idea non piaceva agli altri. Crane sosteneva che non si trattava di una serie per una sola generazione e voleva produrre una serie sarebbe piaciuto guardare a tutti. Alla NBC piaque la sceneggiatura e ne ordinò la serie.
Ross, Monica, Chandler, Joey e Phoebe sono al Central Perk, la loro caffetteria abituale di ritrovo. Parlano del fatto che il matrimonio di Ross è appena finito dopo sette anni, poiché sua moglie Carol ha scoperto di essere lesbica dopo essersi innamorata di Susan, una sua amica. Ross dice con malinconia di voler essere ancora sposato, e in quel momento entra all’improvviso Rachel, vestita in abito da sposa. Nel primo episodio pilota, Rachel fugge dal giorno del suo matrimonio e dalla vita ricca ma insoddisfacente che le si prospetta con il dentista che stava per sposare. Si reca al Central Perk, e trova l’amica d’infanzia Monica.
Monica riconosce subito la sua vecchia amica del liceo e decide di aiutarla, accogliendola a casa sua. Rachel dunque cambia per sempre vita, distruggendo le carte di credito di suo padre e andando a lavorare come cameriera al Central Perk per poter pagare l’affitto a Monica.
Tutte e dieci le stagioni di Friends si sono classificate nella top ten delle classifiche finali della stagione televisiva. Il finale della serie è andato in onda il 6 maggio 2004 ed è stato visto da circa 52,5 milioni di telespettatori americani, rendendolo il quinto finale di serie più visto nella storia della televisione, e l’episodio televisivo più visto di gli anni 2000.
Friends ha ricevuto il plauso durante le riprese, diventando uno dei programmi televisivi più popolari di tutti i tempi. La serie è stata nominata per 62 Primetime Emmy Awards, vincendo il premio Outstanding Comedy Series nel 2002 per la sua ottava stagione.
Le prime recensioni ricevute erano miste. Qualcuna conteneva qualche critica ai personaggi portati sullo schermo e dei paragoni con la serie tv Seinfeld (all’apice della popolarità nel ’94). Con il progredire della serie le recensioni sono diventate più positive e alla fine Friends è diventata una delle sitcom più popolari degli anni ’90-2000.
Alcuni giornalisti come Noel Holston di Newsday, che aveva respinto il pilot come “così aspirante Seinfeld” nel 1994, ripudiò la sua recensione precedente dopo aver rivisto l’episodio e si sentì come se volesse scusarsi con gli scrittori. Heather Havrilesky di Salon.com pensava che la serie “avesse fatto passi da gigante” nella seconda stagione. Havrilesky ha scoperto che le battute e le situazioni specifiche del personaggio “potevano farti ridere a crepapelle in ogni episodio”, e la qualità della scrittura ha permesso alle storie di essere “originali e innovative”.
Spesso classificato tra i migliori programmi TV di tutti i tempi, è noto che i critici hanno elogiato la serie per avere una scrittura sempre nitida e per la chimica tra gli attori principali.
Come abbiamo potuto vedere, Friends ha avuto un successo stellare. Ma perché piace così tanto? A differenza di molte altre serie del tempo o arrivate dopo, Friends è vera. Non parla di giovani milionari alle prese con faide tra coetanei. Nessuno che si ritrova in un mistero inconcepibile, nessuna persona con poteri sovrannaturali.
La serie ha saputo dipingere la vera vita di sei amici, con molta ironia e semplicità. La cosa importante è che non c’è niente di esagerato, niente che non possa davvero accadere a un venticinquenne che dopo il college si trova a vivere da solo, in un appartamento di città. Sono tutte situazioni in cui ci possiamo riconoscere: amici, lavoro, amore, delusioni, imbarazzo e perplessità, commettere errori e riuscire a fare la cosa giusta, fallire e poi trionfare.
La vita non è un tema facile, ma ognuno di noi ha potuto identificarsi con loro e soprattutto ridere con loro.
È innegabile: Friends ha spianato la strada per tutte le sitcom successive e ha letteralmente rivoluzionato il modo di fare televisione. La regia, il tema ricorrente della cerchia stretta di amici (basti pensare a How I Met Your Mother, That ’70 Show o Big Bang Theory per citarne alcune) e l’uso di alcune storyline moderne e le tematiche serie e all’avanguardia per l’epoca, che hanno anticipato i tempi.
Alcune delle tematiche portate sul piccolo schermo da Friends tra gli anni ’90 e 2000 sono ancora oggi molto importanti e attuali:
Carol, prima moglie di Ross, durante il loro matrimonio fa coming out e dichiara al marito di essere lesbica, di voler chiudere la relazione per iniziare una convivenza con Susan. Carol poco dopo scopre di aspettare un bambino con Ross, che crescerà assieme a lui e Susan, insegnandogli dell’amore che arriva in qualsiasi forma.
Fun fact: il matrimonio tra Carol e Susan fu il primo mandato in onda in una serie americana. I produttori e i creatori della serie si aspettavano di essere inondati da milioni di chiamate di lamentele dopo il rischioso episodio, invece ricevettero qualche piccola segnalazione e nulla più.
Chandler ha una mamma e… una mamma. Una è la madre biologica, quella che oggi definiremmo una “cougar” e scrive romanzi erotici. L’altra mamma è il padre, che fa coming out nella pre-adolescenza di Chandler e diviene una donna transessuale e che lavora come showgirl a Las Vegas.
Ross scopre che suo figlio Ben gioca con una barbie. Tenta di convincerlo a giocare con qualcosa di più maschile, quando sua sorella Monica gli ricorda che proprio lui da picciolo amasse travestirsi da donna e giocare a prendere il tè con le amiche immaginarie.
Alle protagoniste principali viene data una maternità “inusuale” proprio per normalizzare il fatto che qualsiasi tipo di maternità è giusta e piena di amore. Phoebe ha una gravidanza surrogata, perché decide di aiutare il fratello e la moglie che non riescono ad avere figli. Rachel resta incinta di Ross mentre non sono una coppia, e decide di portare a termine la gravidanza ed essere una mamma single. Monica non può avere figli con Chandler, perciò adottano due bambini.
Rachel scappa dal suo matrimonio e da un futuro infelice andando a convivere con Monica e rifiutando i soldi (e l’ira) del padre. Deve trovare un lavoro per pagare l’affitto. Inizia come cameriera alla caffetteria Central Perk, poi entra in una piccola azienda di moda e successivamente riesce a coronare il suo sogno di entrare a lavorare per la grande casa di moda Ralph Lauren. Da giovane fragile diventa una giovane indipendente, e noi millennials che viviamo in un’era dove dobbiamo lottare per trovare un lavoro, possiamo esultare con lei quando finalmente riesce a far diventare il sogno la sua realtà.
l creatore della serie David Crane ha voluto che tutti e sei gli attori fossero ugualmente importanti. Il fatto che la serie ruoti sempre attorno a tutti è uno dei suoi più grandi punti di forza. Lo spettatore riesce a vedere l’evoluzione dell’intero gruppo a 360 gradi, ed è soddisfacente e interessante che nessuno venga lasciato indietro e che non sia focalizzata su qualcuno in particolare modo. Infatti i membri del cast hanno sempre agito all’unisono: hanno fatto sforzi per mantenere il formato dell’ensemble e non consentire a un solo membro di dominare; sono entrati nelle stesse categorie di attori per i premi, e hanno addirittura optato per trattative salariali collettive.
La serie è stata lodata come “il primo vero spettacolo di ensemble”. I membri del cast sono anche diventati i migliori amici fuori dallo schermo, amicizia che dura ancora tutt’oggi.
Friends si è concluso sedici anni fa, e da allora i fan si sono sempre chiesti se la loro serie preferita sarebbe tornata, prima o poi, sullo schermo. Per celebrare i venticinque anni dal debutto, The Hollywood Reporter ha annunciato l’arrivo di una reunion di Friends che vedrà coinvolte le star principali e gli ideatori David Crane e Marta Kauffman. Al momento non c’è nulla di concreto, ma l’intero cast è disposto a parteciparvi.
La reunion era prevista per maggio 2020, ma è stata posticipata a causa del Covid-19.
Questo show mi ha fatto emozionare, ridere e piangere, a volte ho provato tutte queste emozioni nella stessa singola puntata, quindi non so se riuscirò a esprimere i miei sentimenti in maniera semplice e appropriata ma cercherò di fare del mio meglio.
Certo la prima stagione può lasciarci un po’ di stucco ai primi episodi: erano giovanissimi, come si vestivano? Che tipo di comicità è? Quali sono i loro intenti? Ma proseguendo la visione entriamo anche noi al Central Perk, ci sediamo lì con loro mentre beviamo un caffè e li ascoltiamo parlare della loro vita, fare battute, prendersi in giro, divenire sempre più uniti. Il modo in cui la serie affronta le tematiche che propone, la semplicità della scrittura, la grande e sicuramente fortunata lungimiranza che gli autori hanno avuto, hanno contribuito a fare di Friends un vero gioiello. A ventisei anni dal primo episodio è una sitcom innovativa.
I propositi che stanno alla base sono ancora oggi fonte di riflessione e hanno largamente influenzato tutta la tv che è venuta dopo. La serie intrattiene e diverte, ma sono questo tipo di argomenti e messaggi mai vecchi che la rendono perfettamente godibile ed è il motivo per cui ancora oggi viene imitata, senza venir mai superata. Alcune sitcom, citavamo ad esempio How I Met You Mother e Big Bang Theory, addirittura copiano dei filoni di Friends senza disturbarsi a cambiare troppo il contenuto.
Friends è la sitcom simbolo del decennio 1994-2004, che è anche il decennio in cui vengono collocate la stabilità economica e il girl power della nuova era. Ha, di fatto, creato e modellato gli anni ’90.
Sicuramente vederlo nella mia adolescenza, ha inesorabilmente sollevato troppe aspettative in fatto di amicizie: chi non vorrebbe degli amici come loro? Ha di fatto modellato anche il tipo di humor che mi fa ridere, il tipo di battute che faccio (per sempre grazie Chandler). Sono ormai passati tanti anni da quel pomeriggio in cui ho casualmente visto una puntata in tv, anzi ora posso riguardarlo quando e come voglio su Netflix. Ma non passa anno in cui non faccio un rewatch completo: tornare da loro è come tornare a casa.
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