Padmé Amidala: la regina delle scene tagliate di Star Wars
Padmé Amidala (interpretata da una giovanissima Natalie Portman ) è sicuramente fra i personaggi più discussi dell’universo Star Wars. È un bel personaggio o no? Un’eroina o una protagonista femminile inutile? Continuate a leggere e avrete la risposta che cercate.
Padmé Amidala: una serie di contraddizioni
La trilogia prequel di Star Wars è, senza ombra di dubbio, la mia preferita. Purtroppo è anche piena di difetti. Questo perché c’è stata una corsa contro il tempo ne La vendetta dei Sith, che si è concentrata per lo più sulla psicologia di Anakin e la sua discesa nell’oscurità – scelta comprensibile e anche condivisibile, se non fosse che hanno fatto morire un po’ tutti gli altri personaggi intorno a lui.
Ma andiamo per gradi: chi è Padmé Amidala? Come sopracitato, è la protagonista femminile della trilogia prequel, insieme ad Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi. La conosciamo quando ha appena quattordici anni ed è la regina di Naboo, un bellissimo pianeta tutto laghi e giardini situato vicino all’Orlo Esterno della galassia. A Naboo c’è questa usanza di eleggere regine molto giovani, poiché l’innocenza dei bambini è vista come una virtù e non un difetto.
La minaccia fantasma e L’attacco dei cloni
Sebbene Padmé ricopra due ruoli differenti nei film – prima regina, poi senatrice – il suo carattere forte non cambia; piuttosto, si evolve e cresce. Padmé viene dipinta, sin da piccola, come appassionata di politica. Non c’è quindi da stupirsi se i suoi discorsi, dentro e fuori dal Senato, siano sempre pregni di passione. Padmé è la politica che ogni persona desidera: ha a cuore il benessere del suo popolo più di ogni altra cosa, presta attenzione alle richieste di ogni singolo cittadino, sta alla larga da coloro che hanno una cattiva reputazione e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Crede fortemente che la democrazia sia lo strumento fondamentale per una società civile e avanzata, ed è una pacifista convinta. Le sue doti comunicative sono ben sviluppate e, anche se lo aborra, è in grado di maneggiare un blaster. Insomma, un’ottima rappresentante di Naboo.
La vendetta dei Sith
Non so nemmeno da dove cominciare a fare una stima di tutti i danni che questo singolo film ha fatto a Padmé. La ragazza forte e indipendente dei primi due film viene cancellata e sostituita da una che le somiglia solo nel fisico, perché nella mente – oh boy. Facciamo una premessa: capisco perfettamente che la relazione con Anakin fosse segreta e che quindi anche la gravidanza dovesse esserlo. È comprensibile la scelta di ritirarsi, sebbene temporaneamente, dalla vita politica. Ed è normale che la sua preoccupazione primaria fossero le vite che portava in grembo, di cui sarebbe stata poi totalmente responsabile. Ciononostante, niente giustifica il suo disinteresse completo in quello che sta accadendo al Senato, o il fatto che tutto ciò che fa è – letteralmente – stare seduta ed essere incinta. E piangere di tanto in tanto.
Credo che questo sia dovuto al fatto che molte persone abbiano una visione poco realistica delle donne incinte. Nell’immaginario comune di molti, le donne incinte non sono in grado di svolgere nemmeno le più banali mansioni giornaliere. Figuriamoci lavorare o prendere parte alla vita pubblica. È una visione che ancora oggi – nonostante molti film e serie tv dimostrino il contrario – viene perpetuata e che non a tutte le donne sta bene. Fra l’altro, la Portman è sempre stata una femminista di primo livello e mi sembra assurdo che abbia accettato questo cambiamento radicale del personaggio.
Scene tagliate di cui non sapevate l’esistenza
La cosa divertente (o triste, a voi la scelta) è che sono anche state filmate delle scene in cui Padmé mostrava la nascita dell’Allenza Ribelle. In una scena ci sono lei, Bail Organa e Mon Mothma che danno vita a questa piccola alleanza per poter combattere contro Palpatine. Trovo strepitosa la decisione di omettere un momento così importante per dare rilievo a cosa poi esattamente? Jar Jar Binks in Senato? Qualcuno si sarebbe lamentato se il film fosse durato dieci minuti in più con però una splendida scena che non solo avrebbe aggiunto carattere a Padmé, ma che avrebbe buttato le radici per l’intera saga? Li vedo già i fan schifati, sisi. Addirittura, in una dichiarazione rilasciata dall’artista Iain McCaig, c’era un altro script in cui Padmé complottava alle spalle del marito per spodestarlo dal potere. Questa è la trama che la regina Amidala meritava, {inserire parolaccia preferita}!
Padmé Amidala nell’universo espanso
Per fortuna, qualcosa di buono ce l’hanno dato. In Star Wars: The Clone Wars appare più volte, con ruoli per niente marginali e una scrittura ben fatta. La sua voce è importante come senatrice ed è amata da – quasi – tutti. Non è solo il love interest di Anakin. Anche in Star Wars: Forces of Destiny ha delle puntate a lei dedicate, alcune anche insieme ad Ahsoka, ed è bello vedere come le due avessero un legame. Abbiamo anche un libro canon su di lei, Queen’s Shadow, che racconta la sua vita da regina a senatrice e approfondisce il suo legame con Sabé e il resto del corpo di damigelle che la segue. Tutto ciò permette di avere una visione migliore di Padmé e viene rinforzata la versione dei primi due film di ragazza agguerrita e coraggiosa – cosa che mi porta a detestare ancora di più La vendetta dei Sith.
In conclusione
Personalmente, credo che Padmé sia davvero un bel personaggio e che sia il legittimo creatore dei pargoli Skywalker. Si vede tanto di lei in Leia, acconciature complicate a parte. Hanno entrambe questo carattere ribelle e cocciuto, dalla lingua tagliente ma con un animo gentile e affettuoso. La Portman ha portato sullo schermo – e nei nostri cuori – una versione di donna forte che non deve scendere sul campo di battaglia a tutti i costi. Ci insegna che alcune delle guerre più importanti vengono combattute a suon di discorsi e decreti e poco con le armi, e che ispirare gli altri può essere il primo vero atto di ribellione.
– Rainbow Umi