Toy Story 3 – 10 anni dall’uscita del film Disney Pixar

Toy Story 3 – 10 anni dall’uscita del film Disney Pixar

Luglio 7, 2020 0 Di Saeturnus

Toy Story 3 è un film d’animazione di genere azione, avventura e commedia del 2010, diretto da Lee Unkrich (che aveva acquisito esperienza lavorando come co-regista a Toy Story 2Monsters & Co. e Alla ricerca di Nemo). È uscito nei cinema italiani 7 luglio 2010.

È una commedia animata al computer del 2010 prodotta da Pixar Animation Studios per Walt Disney Pictures. È il terzo episodio della serie Toy Story di Pixar, e il sequel di Toy Story 2 del 1999.

La trama di Toy Story 3

Alla vigilia della partenza per il college, l’ormai diciassettenne Andy libera la sua stanza per la sua sorellina. Andy decide di portare Woody con sé e mettere gli altri giocattoli in soffitta all’interno di un sacco. La mamma di Andy, vedendo il sacco e non conoscendone il contenuto, lo getta nella spazzatura. I giocattoli riescono ad uscire dal sacco appena prima che l’operatore dei rifiuti urbani lo prelevi.

Si rifugiano tutti nella macchina della signora Davis, dove trovano lo scatolone con i vecchi giocattoli di Molly da donare all’asilo. Woody raggiunge gli amici e tenta di spiegare loro che Andy, in verità, aveva solo intenzione di metterli in soffitta. Loro non gli credono e decidono di farsi trasportare insieme al Dayn Center di Sunnyside. Woody per non abbandonare i propri amici, entra nello scatolone.

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Il Dayn Centre è dominato dall’apparentemente benevolo e profumato di fragole Lotso Grandi Abbracci. Lotso, per la paura di essere abbandonato, è diventato sadico ed emotivamente contorto e ha trasformato l’asilo in una sorta di penitenziario gestito dai giocattoli-detenuti. Woody viene in soccorso di Buzz Lightyear e gli altri giocattoli per tornare a casa tutti assieme prima che Andy se ne vada.

I primi due Toy Story

Nel primo episodio del 1995, durante i preparativi per la festa di compleanno di Andy, il devoto cowboy Woody (doppiato da Tom Hanks), viene sfidato per la supremazia dall’astronauta Buzz Lightyear (Tim Allen), avatar orgogliosamente fiducioso della coraggiosa New Frontier, che non crede di essere un giocattolo.

In Toy Story 2 (1999), la trama gira attorno ai bambini che si stancano dei loro primi giochi favoriti della scuola materna, con Woody che viene rapito da uno spietato commerciante di giocattoli vintage e i suoi compagni vengono in soccorso.

La critica e i primati del film

Come i suoi predecessori, Toy Story 3 ha ricevuto il plauso della critica al rilascio per le performance vocali, la sceneggiatura, la profondità emotiva, l’animazione e la colonna sonora di Randy Newman.
È diventato il secondo film della Pixar (dopo Up) e il terzo film d’animazione in assoluto (dopo Beauty and the Beast and Up) a ricevere una nomination all’Oscar per il miglior film. Il film ha ricevuto inoltre altre quattro nomination all’Oscar come Migliore sceneggiatura adattata, Miglior montaggio sonoro, Miglior film d’animazione e Migliore canzone originale, vincendo le ultime due.

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È stato il primo film d’animazione con il più alto incasso del 2010 (oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo nella vendita dei biglietti) e il quarto film con il maggior incasso al momento della sua uscita, oltre che il film d’animazione con il maggior incasso di tutti i tempi. Addirittura Quentin Tarantino ha collocato il film in cima alla sua lista dei film preferiti del 2010.

È inoltre uno dei film più costosi di tutti i tempi e il film con il maggior incasso di Pixar. Il sequel Toy Story 4, diretto da Josh Cooley, è stato rilasciato nel 2019.

Nessun giocattolo viene lasciato indietro

Toy Story 3 completerebbe una trilogia che, di per sé, sarebbe perfetta. Il film riesce a portare a galla una nostalgia convenzionale per l’infanzia e una vicenda emozionante, con qualche divagazione goliardica, senza ricorrere al caratteristico sentimentalismo sdolcinato Disney. È un raro secondo sequel (dopo Toy Story 2) che funziona davvero.

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L’intero film parla di un concetto che a noi umani sta molto a cuore, e un po’ ci spaventa: lo scorrere del tempo. Tutti noi a un certo punto della nostra vita abbiamo pensato a cosa ci siamo lasciati alle spalle, e ci domandiamo cosa ci aspetta nel futuro.
Il film si pone la stessa domanda, concentrandosi sulla tristezza interiore dei giocattoli che dapprima si sentono rifiutati e lasciati indietro. Sono tutti convinti in un primo monto che Andy voglia sbarazzarsi di loro mandandoli “in pensione”. Perché dopotutto l’asilo dove vengono portati sembra quasi una casa di riposo, un ospizio per vecchi giocattoli che ormai non servono più.

L’età adulta

Nel film assistiamo a una duplice crescita emotiva, e cioè quella di Andy e quella dei giocattoli. Andy è ormai grande, e sta per partire per il college. Capisce che i suoi fedeli giochi, compagni di avventure della sua infanzia, possono fare felice un altro bambino.

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Dal canto loro, Woody, Buzz e tutti gli altri capiscono di aver fedelmente e amorevolmente accompagnato Andy nei suoi primi anni di vita fino all’età adulta. Ora però, è arrivato il momento di lasciarlo entrare in una nuova fase della sua vita, che è un passo naturale da compiere.
Avranno la possibilità di far giocare un altro bambino e aiutarlo a crescere, proprio come hanno fatto con Andy, sapendo di poter fare un ottimo lavoro.
Tutto questo non vi fa piangere disperatamente? A me, si. Alla fine del film ero uscita dal cinema con i lucciconi agli occhi.

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