Emily in Paris – la nuova serie di Lily Collins su Netflix

Emily in Paris – la nuova serie di Lily Collins su Netflix

Ottobre 8, 2020 1 Di Poison El

Torna Darren Star, l’ideatore di Sex and The City, con Emily in Paris, la nuova serie romance comedy su Netflix.

Ma perché “le vasin”, la vagina, è maschile? 

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Emily in Paris

Lily Collins veste i panni della venticinquenne Emily Cooper, un’ambiziosa direttrice marketing di Chicago che ottiene il lavoro dei sogni a Parigi. La sua azienda ha acquisito una compagnia di lusso francese e ora deve occuparsi di rinnovare la strategia sui social media.

Emily però, non parla francese.

La sua nuova vita, però, non è come si era immaginata: non ci sono solo le passeggiate alla Ville Lumière, la Tour Eiffel che l’aspetta e la città dell’amore. Se pochi parlano inglese e lei non parla francese, come fare per comunicare?

Emily si trova sperduta, nonostante l’entusiasmo per la nuova mansione, per il lavoro dei suoi sogni. I suoi colleghi la prendono in giro, le affibbiano nomignoli poco simpatici che lei finge di non capire, ma, grazie al suo traduttore vocale, ha sempre la risposta pronta:

Va te faire foutre!

Farsi nuovi amici è difficile, soprattutto quando il tuo unico allegato, il tuo fidanzato, è a tantissime miglia da te e non ha intenzione di trasferirsi da lei, o nemmeno di andarla a trovare. Così Emily si trova sola, in una città enorme che però le è ostile e che purtroppo non comprende.

I personaggi

La sua capa, Sylvie (Philippine Leroy-Beaulieu), gestisce una vasca di piranha che vogliono solo farla a piccoli pezzi. Poi c’è Mindy (Ashley ParkTales of the City), una collega espatriata come lei innamorata persa della città; Gabriel (Lucas Bravo), il suo sexy vicino di casa, un tipo sensibile incuriosito da quest’americana che vive al piano di sopra; Camille (Camille RazatScomparsa), una ragazza elegante, estroversa e soprattutto con i piedi per terra che allevia le sue paure e che lei sogna di emulare; e Luc (Bruno Gouery), il suo collega intelligente, colorito e irritabile diventato rapidamente un’ancora di salvezza mentre naviga in questo selvaggio nuovo mondo.

Ma i francesi sono particolari e lei non sa ancora come approcciarsi.

Commento

Dopo i giovani nell’Upper Side e le single più famose della tv, Darren Star ci presenta la storia di Emily Cooper, giovane ragazza di Chicago pronta a un avanzamento di carriera.

Emily però non è una scema: tra un pain au chocolat, un promettete chef del piano di sotto, nuovi amici incontrati al parco e triangoli amorosi al lavoro, Emily inizia a costruirsi una vita nella città dell’amore. La riflessione tra le righe sul ruolo dei social media nel marketing e nella pubblicità e sulla reale influenza degli influencer.

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Emily in Paris è una serie fresca, reale, attuale. Emily mi ha ricordato tanto il mio lavoro – in un settore completamente differente. E come, certe volte, sul luogo di lavoro, spesso si parlino davvero lingue diverse. Non solo per quanto riguarda colleghi stranieri o che, ma spesso anche persone dello stesso ceppo linguistico non si capiscono. Forse esperienze diverse, forse metodi diversi… ma il mondo è in cambiamento, soprattutto quello del lavoro. Quest’anno con il covid abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e scoprire lo smart working, qualcosa che, alcuni di voi sanno già, era già in voga in diversi paesi europei e non.
Ma in realtà ogni metodo è in cambiamento, gli stessi social hanno apportato il cambiamento maggiore.

Le cose si erano fatte in un altro modo.

Sylvie non si trattiene dal dirglielo più e più volte a Emily: il cambiamento spaventa, soprattutto nella comunicazione.

La trama è piena di cliché, come il collega gay di Emily, la capa cattiva ma che in fondo ha un cuore, alcuni snodi narrativi come i fortuiti incontri della protagonista… Sì, sì, e sì.
Ma si passa sopra a tutto perché questa comedy è così attuale e parla così di tanto di noi che è veramente fruibile.

Da guardare assolutamente.