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Supernatural, stagione 15 – Carry on my wayward son

Il destino non può essere cambiato, Dean. Tutte le strade portano alla stessa direzione.
cit. Castiel

E gli sceneggiatori di Supernatural non sanno nemmeno quanto hanno avuto ragione. «Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano», così potremmo definire il mio rapporto con Supernatural. Ero convinta che fermarsi alla 5 fosse la cosa giusta – e lo credo ancora -, poi non ce l’ho fatta e 10 stagioni dopo sono ancora qui. A emozionarmi, a piangere, a ridere, a vivere le avventure dei fratelli Winchester nella 15esima stagione di Supernatural.

15 anni insieme. 15 anni dalla Donna in Bianco, da Sam che voleva entrare a Stanford, 15 anni da Dean e family business.  

Supernatural: The Road so Far

Avevamo lasciato, nella stagione 14 di SupernaturalDean, Sam, Castiel Jack a cercare un modo per uccidere Dio. Non sono successe moltissime cose in questa stagione, ma sapevamo e Jack sapeva che per uccidere Dio sarebbe morto lui stesso. Una volta scoperto, Sam e Castiel cercano un altro modo, ma Dean non vuole sentire ragioni: è disposto a sacrificare qualsiasi cosa per tornare libero e artefice delle sue scelte.
Quindi Jack e Dean vengono indirizzati dalla nuova Morte verso due strani individui: Adamo e la sua nuova compagna.
In sintesi: Jack diventerà una bomba in grado di uccidere persino Dio e tutto ciò che ha intorno.  Difatti, assorbe una costola di Adamo e il conto alla rovescia inizia.
Nel frattempo, nel bunker ci sono Dio e sua sorella, una donna forte che lo vorrebbe tenere impegnato fino all’arrivo di Dean.

Una volta arrivati, Sam e Castiel cercano di fermare Dean e la sua furia, la sua sete di libertà.
Ed è qui che arriviamo al primo punto scelto per il finale di Dio: i due fratelli devono uccidersi.

Sam ricorda che non ha mai avuto certezze, che non ha mai avuto affetti stabili, ma solo una grande sicurezza: che suo fratello lo avrebbe sempre protetto da tutto.

In quel momento Dean abbassa l’arma, ma ormai il conto alla rovescia è attivato: Jack sta per esplodere e Dio ha assorbito Amara, sua sorella, e sta scappando.
Troveranno un altro modo per uccidere Dio? L’unica cosa certa è che Jack sta per esplodere. In quel momento si presenta Morte che lo porta nel Vuoto, così il nephilim può esplodere senza far male a nessuno – se non a se stesso.

Sam e Castiel hanno trovato la chiave per la biblioteca di Morte, da cui hanno rubato il libro che parla di Dio – o meglio della sua distruzione -, pagine che lui stesso non può leggere. Dean ferisce Morte con la sua stessa falce.

Ma in quel momento accade l’impensabile: i loro amici cominciano a svanire – come Thanos e gli Avengers, per intenderci. Da Charlie a Bobby, dai bambini agli adulti, nessun simbolo di protezione enochiano o di qualsiasi altra lingua sembra funzionare: tutti scompaiono e rimangono solo Sam e Jack.

Castiel e la felicità

Vi ricordate che Castiel aveva fatto un patto con il Vuoto per far uscire Jack? Avrebbe dovuto rinunciare alla sua felicità, ma in realtà lui non aveva mai conosciuto la vera felicità.
In quel momento lui e Dean si trovano al bunker, per tentare di trovare Morte e ucciderla. Nonostante la lotta nella biblioteca,  Morte li ha seguiti nel bunker. Si nascondono nella stanza in cui di solito fanno gli interrogatori, Castiel si ferisce, in modo da scrivere con il suo sangue un simbolo sulla porta, così da bloccare Morte temporaneamente.
Stanno per morire.
Ed è allora che Castiel ha un’idea: racconta a Dean del patto fatto con il Vuoto ed è allora che si dichiara, nel modo più bello possibile, alla persona che lo ha cambiato, che lo ha reso consapevole, che lo ha fatto diventare più “umano”.

“You’re the most caring man on Earth. You’re the most self-less, loving human being I will ever know… You know, ever since we met, ever since I pulled you out of Hell, knowing you has changed me. Because you cared I cared. I cared about you, I cared about Sam, I cared about Jack, I cared about the whole world because of you. You changed me, Dean. (…) I love you. Goodbye, Dean.”

Penso che il finale di Castiel nella serie sia proprio quello che avrei voluto. Conoscevo il finale contro cui sarebbe andato già da un anno ed ero davvero felice di questo. E ne sono ancora felice. Sono davvero curioso di vedere come il pubblico risponderà alla fine di Cas. Ma è importante. Sembra che renda il suo arco nella serie significativo, non solo nei termini della mitologia della serie, ma nei termini di un messaggio più grande per il mondo e per il nostro particolare momento storico [le elezioni negli USA, ndr]. Ne sono molto felice.
cit. Misha Collins.

Non aggiungo altro, ma i nostri fratelli Winchester trovano il modo di salvare il mondo: Jack è il nephilim prescelto.

Supernatural: Carry on

Siamo arrivati all’ultimo episodio di Supernatural, stagione 15.
Sam e Dean sono soli ormai, la loro famiglia è stata nuovamente portata via: Jack ormai è in “tutte le cose” e Castiel è morto. Andare avanti è l’unica cosa da fare, anche se il dolore è così forte da essere tangibile.

C’è un ultimo caso per i fratelli Wincherster: due bambini sono stati rapiti e alla madre è stata tagliata la lingua da persone che indossavano una maschera “horror”.
Nel diario del padre c’è qualcosa di simile e subito Sam e Dean se lo ricordano.

Sono mimi malvagi!

O forse sono vampiri?!

Vamp-mimi!

Una volta che trovano il covo, c’è l’ultima gloriosa battaglia con machete e coltelli. La situazione è critica e Dean viene ferito.

Dean Winchester è caduto nella sua ultima battaglia, in una scena estremamente toccante in cui dice addio a Sam e ricorda il loro primo caso.

Perché siamo sempre stati tu e io.

Dean chiede come ultima promessa a Sam di continuare a combattere, ma soprattutto di dirgli che va bene così.

Sam fa il funerale a Dean che, finalmente, può riposare in pace. Dean si risveglia in paradiso, il luogo che si è sempre meritato e la prima persona che vede è proprio il suo vero padre.

Bobby lo accoglie con una birra.

Scopre che Jack e Castiel hanno realizzato un paradiso giusto, diverso, umano. Senza muri e barriere.
Ma c’è una cosa che lo rende ancora più felice:

C’è la sua canzone preferita e la sua baby, la sua Impala.
Così, comincia il suo giro in macchina in attesa dell’arrivo di Sam, che avverrà dopo molti anni. Ora Dean può trovare la pace e riposare.

Sam ha mantenuto la promessa, si è sposato e ha avuto un bambino: Dean, la persona che gli tiene la mano, durante i suoi ultimi istanti e gli dice che va bene così.

E Sam muore nella stanza in cui convivono tutte le cose che ha sempre amato e per cui ha sempre combattuto: la sua famiglia.

Dolcissimo il cameo della sua vera moglie: Genevieve Cortese, che però appare sfuocata, in quanto ha interpretato Ruby, uno dei demoni delle prime stagioni.

Sammy arriva in paradiso e Dean lo attende con la sua (loro) impala.

Goodbye Supernatural.

15 anni insieme

So che tanti pensano che sia stata troppo lunga quest’ultima stagione di Supernatural, ma sono convinta che Dean e Sam Winchester meritassero questo finale, una conclusione che, ammettiamolo, con Chuck ancora vivo non sarebbe stato possibile.
Carry On, l’ultimo episodio, ma interamente gli ultimi episodi, ha ricevuto molte critiche, tra cui il fatto che Dean avrebbe riportato in vita Castiel ad ogni costo. Forse il Dean di una volta, forse un Dean senza libero arbitrio, forse un Dean che non era in grado di accettare la morte.
Ma Dean ha una nuova vita, con Sammy, perché sono sempre stati loro due.

Forse, meritavamo una risposta a quel dialogo, a quella dichiarazione, ma dopotutto era necessaria? Era il momento di Castiel, era suo, il suo addio. E comunque la scena finale in cui Dean non risponde nemmeno alla chiamata di Sammy, distrutto dal dolore, fa comprendere quando lui profondamente tenesse a lui, quando lo amasse in quanto parte della famiglia.

Dean Winchester ha avuto una crescita pazzesca nel corso delle stagioni di Supernatural ed è un personaggio che ha dato tantissimo a tutti i fan.
Non trovo che si sia arreso, trovo che ricercasse una serenità, una pace che purtroppo, in vita, non ha mai avuto.

Castiel, però, meritava di più. Sicuramente. Un ultimo addio, un ultimo abbraccio, un “Ehi Dean“. Ma forse, stare ai piani alti rende impossibile queste cose. Dopotutto è L’angelo del Signore…

Carry on, my wayward son
There’ll be peace when you are done
Lay your weary head to rest
Don’t you cry no more

Poison El

[Proofreader e Editor. Digital Content Creator. Blogger. Artist. Traveller. Aspirant Writer.]

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