American Horror Story: Apocalypse
L’ottava stagione della serie televisiva AHS è intitolata American Horror Story: Apocalypse. Viene trasmessa in prima visione negli USA negli sul canale via cavo FX dal 12 settembre al 14 novembre 2018. In Italia, la stagione è andata in onda in prima visione sul canale satellitare Fox dal 7 novembre 2018 al 9 gennaio 2019.
Trama di American Horror Story: Apocalypse
A seguito di innumerevoli attacchi nucleari la popolazione mondiale risulta decimata. I pochi sopravvissuti vengono spostati in luoghi sicuri chiamati Avamposti. In questi luoghi vi sono gli elite e i servitori. Nell’Avamposto 3, luogo chiave della serie e da cui parte il racconto, si narrano vicende dei vari personaggi tra presente e passato. Come si è arrivati alla distruzione del mondo? Chi è il personaggio che appare sul finale del pilot? Egli non è altri che Michael Langdon, interpretato dalla sorpresa Cody Fern.La nascita e l’ascesa dell’Anticristo si snodano attraverso i dieci episodi di Apocalypse. Questo avviene grazie a continui flashback che uniscono le linee narrative dei personaggi apparsi in Murder House e Coven, nonché Hotel.
Cast di American Horror Story: Apocalypse
I membri del cast sono sempre all’altezza del compito per il quale sono chiamati, regalando performance ricche di sorprese. Menzione d’onore va alla magnifica Jessica Lange che, con poche scene, riesce a farci capire cosa vuol dire recitare.
Sarah Paulson risulta sempre all’altezza della situazione, impeccabile e perfetta come sempre. Una bella sorpresa la regala Cody Fern, nuova entrata nel cast, colpendo per il suo duplice aspetto: angelico e infernale.
Non solo: anche il look androgino e disturbante risulta centrato. Altri ritorni sono rappresentati da Billie Lourd, Emma Roberts, Cheyenne Jackson e Leslie Grossman. Infine Evan Peters e Kathy Bates riconfermano il loro innato talento.
Conclusioni
Possiamo definire Apocalypse come una sorta di battaglia dei sessi, tra le streghe della congrega, il cui bianco e puro idillio viene spezzato, e Michael Langdon. La stagione riesce a intrattenere come suo solito, strappando più di un sorriso. Location ed effetti speciali, non troppo ostentati, come non era avvenuto nella precedente Cult sono ben curati, creando a volte effetti esoterici. La preoccupazione maggiore era riferita ai continui salti temporali, che avrebbero reso buchi all’interno della trama. Questo però non è avvenuto: la sceneggiatura trova quasi sempre una risoluzione appropriata. Vi è però una piccola nota dolente: far recitare più ruoli a un singolo attore alla lunga risulta poco esaltante come espediente narrativo. Non è la prima volta che accade: se ben ricordate in Roanoke è già accaduto.
D’altro canto riluciamo a tastare con mano la loro reale bravura, vedendoli districarsi fra caratteri completamente contrastanti l’uno dall’altro.
A voi come è sembrata questa stagione? Vi ha entusiasmato? Fatecelo sapere! Per ora è tutto, un saluto, Shadow!