Star Trek Discovery 3 – un nuovo capitano sulla USS

Star Trek Discovery 3 – un nuovo capitano sulla USS

Gennaio 21, 2021 1 Di Poison El
Star Trek Discovery 3 è sbarcato su Netflix, come le precedenti. Debuttata il 16 ottobre in Italia, ha attirato subito i fan, che dopo un anno hanno potuto sapere cosa è successo a Michael e alla USS Discovery che l’ha seguita nel salto temporale.
Star Trek Discovery 3

Trama

Dove sono finiti i membri dell’equipaggio della Discovery e il comandante Michael Burnham dopo il salto nel wormhole?

Li avevamo lasciati proprio nel momento esatto del salto, ma poi non si era visto più nulla riguardo a loro nella seconda stagione. La terza stagione è in un futuro sconosciuto, molto diverso dal periodo storico in cui ci trovavamo e che chiamavamo “casa”. L’equipaggio vive in un tempo pieno di incertezza, contando solo su loro stessa. Perché c’è una cosa con cui devono fare i conti: la Federazione è al collasso e tantissimi pianeti ne sono usciti. Tra cui anche Nivar – il futuro Vulcano, che ha cambiato nome.

Star Trek Discovery 3

È stato un salto di 930 anni. Però, l’arrivo su Terralysium non è stato come sperato: non sono atterrati insieme. Michael Burnham è atterrata, ma la USS Discovery non si trova.
Un nuovo personaggio viene introdotto in questa stagione: Book, un contrabbandiere con nobili principi, in grado di mettersi in contatto con fauna e flora.
Nel corso del suo percorso di ben tre lunghi anni senza il suo equipaggio, Michael scoprirà la causa dello sfaldamento della Federazione: il Grande Fuoco, un’esplosione in tutto l’universo avvenuta nello stesso momento. La trama principale si concentra sulla ricerca della causa del Grande Fuoco, quelle secondarie – e talvolta anche terziarie – legano i vari membri dell’equipaggio.
Star Trek Discovery 3
Nel bel mezzo della galassia troviamo una nuova minaccia: Osyraa, leader della Catena Smeraldo, una sorta di mercenaria dello spazio che fa razzia di Dilitio. L’ elemento chiave per il funzionamento delle navi a curvatura, e mette sotto scacco popolazioni prive ormai di una solida guida.

Riuscirà la Federazione a rimanere compatta e a trovare nuovi alleati?

Star Trek Discovery 3

Star Trek Discovery 3 pone a serie su un gradino più alto. Un compito non semplice, in quanto i fan di Star Trek sono molto fedeli alla classicità e talvolta anche alla scienza.
Star Trek Discovery 3
La trama primaria, come vedrete, sebbene fosse interessante, è stata risolta in un modo “emotivo”, che spero verrà ribaltata nella prossima stagione, ormai confermata. Tutto legato a Su’kal, come sapete.
Le trame secondarie, come quella di Saru e Tilly – i miei personaggi preferiti -, sono talvolta più interessanti della trama orizzontale.
Star Trek Discovery 3
Non sono d’accordo della presa di “potere” di Michael, trovata alquanto prevedibile, rendendo così Saru inabile al comando e Tilly non ancora pronta.
Ulteriore problema: la protagonista è meno interessante dei personaggi secondari.

Curiosità

Nell’ultimo episodio, nel rappresentare visivamente l’iperspazio visto di taglio, si è tenuto conto di uno studio recente, secondo il quale a quella velocità, l’equipaggio della navicella spaziale non vedrebbe una scia infinita di stelle, come proposto erroneamente dalle serie precedenti, ma semplicemente un disco di luce molto luminoso, come se le stesse si fondessero.

Si tratta di una teoria di Einstein della relatività speciale o ristretta. L’effetto Doppler, in questo caso applicato alle onde elettromagnetiche, causerebbe il cosiddetto blue shift, lo spostamento verso il blu della luce: agli occhi di chi si trovasse sull’astronave, la lunghezza d’onda della luce emessa dalle stelle diminuirebbe, prima spostandosi verso il blu e poi uscendo dalla luce visibile per passare nello spettro dei raggi X, non visibili all’occhio umano.
L’equipaggio percepirebbe un grande disco di luce bianca, creato nientemeno che dalla radiazione cosmica di fondo (Cosmic Microwave Background) che, per lo stesso effetto Doppler, finirebbe per essere percepita nello spettro del visibile. La radiazione cosmica di fondo è una radiazione elettromagnetica a 2,7 gradi Kelvin ( circa – 270 °C ) , che permea l’universo in modo quasi uniforme ed è ciò che resta del Big Bang.
Esattamente quello che abbiamo visto in Discovery. Per la prima volta si è voluto immaginare l’iperspazio applicando alla lettera il rigore scientifico adeguato al fenomeno.
In un certo senso, siamo tutti alieni su un pianeta straniero. Passiamo buona parte delle nostre vite a cercare di comunicare. Se durante la nostra vita riusciamo realmente a comunicare con due sole persone, siamo realmente fortunati.
cit. Roddenberry
Per quanto si apprezzabile questa stagione, la motivazione del Grande Fuoco, abbassa di molti punti le conclusioni finali di questa stagione.
Speriamo che la quarta sia diversa. Voi che ne pensate?