Giornata internazionale dei diritti della donna – 8+8 libri importanti

Giornata internazionale dei diritti della donna – 8+8 libri importanti

Marzo 8, 2021 0 Di Saeturnus

Lunedì 8 marzo si festeggia la Giornata internazionale dei diritti della donna. Ogni anno mira a ricordare le conquiste sociali, politiche, economiche e le violenze e discriminazioni sessuali di cui le donne sono ancora (ahimè) oggetto in morte parti del mondo.

Un po’ di storia sulla Giornata Internazionale dei Diritti della Donna 

La storia della celebrazione della Giornata internazionale della donna risale ai primi del Novecento: si tiene dal 1909 negli Stati Uniti, mentre in altri paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922.

La dolorosa historia detrás del Día Internacional de la mujer - National Geographic en EspañolPer molto tempo l’origine di questa celebrazione si è fatta risalire a una tragedia accaduta nel 1908, in un fantomatico incendio di un’industria tessile di New York. Si raccontava che in questo incidente avrebbero perso la vita le operaie che ci lavoravano. In verità questo avvenimento, mai accaduto, viene confuso con un altro incendio avvenuto sempre a New York del 1911 nella fabbrica Triangle. In questo vero incidente morirono 146 lavoratori, di cui 123 erano donne, in gran parte immigrate di origine ebraica e italiana.

I fatti che portarono realmente al riconoscimento e all’istituzione della Giornata internazionale della donna, sono in realtà maggiormente legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, quali il diritto di voto.

I romanzi scritti dalle donne che tutti dovrebbero leggere

Si, penso che questi libri debbano assolutamente e specialmente essere letti da qualsiasi donna. Ma se sei un uomo, un giovane, non sentirti escluso: invito anche te a leggere i libri che sto per elencare. Come sempre, penso che la lettura debba essere condivisa da tutti, in qualsiasi forma. 

Suffragette di Emmeline Pankhurst (1914)

Emmeline Pankhurst fu I’ispiratrice della più dura battaglia per i diritti delle donne nella storia dell’Occidente. Nel 1903 fondò la Women’s Social and Political Union, un’organizzazione militante che ricorse a metodi di lotta estremi: incendi di chiese o edifici abbandonati, irruzioni nelle sedi istituzionali. sabotaggi di linee telefoniche, aggressioni a politici e poliziotti. Molte suffragette, tra cui la stessa Pankhurst,. subirono arresti e violenze. Quest’autobiografia fu completata agli inizi della Prima Guerra Mondiale, quando nell’interesse nazionale la battaglia suffragista fu temporaneamente sospesa. Nella prefazione la Pankhurst avverte. “La lotta per la piena emancipazione delle donne non è stata abbandonata. Quando il fragore delle armi cesserà, la richiesta verrà fatta di nuovo. Se non sarà accordata rapidamente, allora, ancora una volta, le donne prenderanno le armi che oggi hanno generosamente deposto. Non ci potrà mai essere una pace reale sulla terra finché alla donna, la metà materna della famiglia umana, non sarà data libertà nei consessi del mondo”.

Una stanza tutta per sè di Virginia Woolf (1929)

Nell’ottobre del 1928 Virginia Woolf viene invitata a tenere due conferenze sul tema “Le donne e il romanzo”. È l’occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Il risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione, attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva “denaro e una stanza tutta per sé”? Si snoda così un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che, seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida e asciutta riflessione sulla condizione femminile. Un classico della scrittura e del pensiero. Con uno scritto di Marisa Bulgheroni.
Una stanza tutta per sé eBook: Woolf, Virginia, Wilcock, J. Rodolfo, Bacchi Wilcock, Livio: Amazon.it: Kindle Store

Il secondo sesso, Simone de Beauvoir (1949)

Con “Il secondo sesso”, Simone de Beauvoir affranca la donna dallo status di minore che la obbliga a essere l’Altro dall’uomo, senza avere a sua volta il diritto né l’opportunità di costruirsi come Altra. Con veemenza da polemista di razza, Simone de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna – sposa, madre, prostituta, vecchia – e i relativi attributi – narcisista, innamorata, mistica. Approda, nella parte conclusiva, dal taglio propositivo, alla femme indépendante, che non si accontenta di aver ricevuto una tessera elettorale e qualche libertà di costume, ma che attraverso il lavoro, l’indipendenza economica e la possibilità di autorealizzazione che ne deriva – sino alla liberazione del suo peculiare “genio artistico”, zittito dalla Storia – riuscirà a chiudere l’eterno ciclo del vassallaggio e della subalternità al sesso maschile. L’avvenire, allora, sarà aperto. Simone de Beauvoir sfida i cultori del gentil sesso criticando le leggi repressive in materia di contraccezione e aborto, il matrimonio borghese, l’alienazione sessuale, economica e politica. Provoca il pubblico conservatore, cerca il riconoscimento personale, rivendica la solidarietà collettiva.

Il sesso inutile di Oriana Fallaci (1962)

“Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico.” Così Oriana Fallaci nella premessa a “Il sesso mutile”, il primo libro che pubblica con Rizzoli, nel 1961. L’anno precedente, inviata de “L’Europeo”, è in Oriente insieme al fotografo Duilio Pallottelli per un’inchiesta sulla condizione delle donne. È partita alla ricerca di tracce di felicità e nel libro racconta la sua esperienza: a Karachi in Pakistan assiste al matrimonio di una sposa bambina e si ribella all’idea delle donne velate; a New Delhi incontra Rajkumari Amrit Kaur, figura di grande potere in India, e le sembra che assomigli a sua nonna; in Malesia conosce le matriarche che vivono nella giungla; a Singapore c’è la scrittrice Han Suyin, che sente subito amica; a Hong Kong le cinesi non hanno più i piedi fasciati ma le intoccabili abitano ancora sulle barche, senza mai scendere a terra; Tokio è smarrita di fronte all’impenetrabilità delle giapponesi e a Kyoto affronta il mistero delle geishe; alle Hawaii cerca invano i segni di un’esistenza originaria intatta. Il viaggio si conclude a New York, dove il progresso ha reso più facile la vita delle donne a confrontarsi con “un mondo di uomini deboli, incatenati a una schiavitù che essi stessi alimentano e di cui non sanno liberarsi”.

Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés (1989)

Il libro-culto che ha cambiato la vita di milioni di donne. Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.

La lunga vita di Marianna Ucrìa, Dacia Maraini (1990)

Marianna appartiene a una nobile famiglia palermitana del Settecento. Il suo destino dovrebbe essere quello di una qualsiasi giovane nobildonna ma la sua condizione di sordomuta la rende diversa: ‘Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione’. Le si schiudono così saperi ignoti: Marianna impara l’alfabeto, legge e scrive perché questi sono gli unici strumenti di comunicazione col mondo. Sviluppa una sensibilità acuta che la spinge a riflettere sulla condizione umana, su quella femminile, sulle ingiustizie di cui i più deboli son  vittime e di cui lei stessa è stata vittima. Eppure Marianna compirà i gesti di ogni donna, gioirà e soffrirà, conoscerà la passione.
Amazon.it: La passione di Artemisia - Vreeland, Susan, Diano, Francesca - Libri
La profezia della Curandera, Hernán Huarache Mamani (2000)
Kantu è giovane, bella, piena di interessi e di entusiasmo. Vive a Cuzco, una città del Perù, e trascorre le sue giornate tra lo studio, gli amici, le feste. Non conosce nulla delle antiche tradizioni andine, della scienza della Pachamama, degli insegnamenti dei curanderos. Non la interessano. Un giorno, un evento inatteso sconvolge il suo universo, costringendola a confrontarsi con una realtà a lei incomprensibile. Disposta a tutto pur di conquistare l’uomo che ama, Kantu intraprende un cammino difficile che la porterà a riscoprire l’energia che c’è in lei.
La passione di Artemisia di Susan Vreeland (2001)
Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne, riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell’amore e dell’esistenza. Violentata dal suo maestro, Artemisia subì l’onta di un processo pubblico nella Roma papalina, e l’umiliazione di un matrimonio riparatore con Pietro Stiattesi, artista mediocre. Subì anche un duro, terribile confronto con il suo avversario più temibile: il grande pittore Orazio Gentileschi, suo padre.

La zia marchesa, Simonetta Agnello Hornby (2004)

Sicilia fine Ottocento. Costanza Safamita è l’unica figlia femmina di una ricca famiglia di proprietari terrieri, tanto amata e protetta dal padre, il barone Domenico, quanto rigettata dalla madre. Con la sua chioma di capelli rossi e il suo aspetto fisico quasi ‘di un’altra razza’, cresce fra le persone di servizio, fra l’orgoglio paterno del sangue e le prospettive alquanto ridotte della vita in provincia. Sarà lei, per volere del padre, a ereditare le sostanze e il prestigio della famiglia. Affronterà la mondanità palermitana e una vita coniugale in equilibrio tra l’amore per il marito e l’impossibilità di abbandonarglisi, saprà affrontare i capimafia e contenere lo sfascio della famiglia, in un mondo arcaico e barbarico, fotografato nel momento della fine.

King Kong theory , Virginie Despentes (2006)

Un testo cruciale per molti aspetti, il primo saggio pubblicato da Virginie Despentes è un moderno manifesto femminista che devasta l’ordine sociale contemporaneo nel quale i corpi delle donne sono a disposizione degli uomini. Si muove dalla sua esperienza personale – una giovinezza che descrive come “virile” nei circoli punk, uno stupro a 17 anni, un periodo di prostituzione, prima del successo come romanziera. Traccia in poco più di cento provocanti pagine una figura femminile eccentrica, ribelle, refrattaria a conformarsi alle norme di genere. Un libro che è tutt’ora un manifesto di liberazione per tutte quelle donne che non si sentono rappresentate, “le brutte, le vecchie, le camioniste, le frigide, le malscopate, le inscopabili, le isteriche, le tarate, tutte le escluse dal mercato della gnocca”.

Accabadora, Michela Murgia (2009)

Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quello che tutti sanno, invece, e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell’accabadora, l’ultima madre. Con una lingua scabra e al contempo poetica, Michela Murgia racconta la Sardegna degli anni ’50, le sue regole, i suoi divieti, la sua lingua, il suo equilibrio.

L' educazione - Tara Westover - Libro - Feltrinelli - I narratori | IBS

L’amore rubato, Dacia Maraini (2012)

Sono tutte qui le donne raccontate da Dacia Maraini, in questo piccolo libro importante. Sono qui a mostrarci qualcosa di intimo, qualcosa di necessario e doloroso. Le donne di Dacia sono forti, hanno lottato, a volte hanno perso ma non si sono mai arrese. Le protagoniste combattono una battaglia antica e sempre attuale, contro gli uomini amati che sempre più spesso si dimostrano incapaci di ricambiarle e di confrontarsi con il rifiuto. Davanti a queste donne, mariti, amanti, compagni si rivelano ragazzini che stentano a crescere. Confondono la passione con il possesso e, per questo, l’amore lo rubano: alle bambine che non sanno, alle donne che si donano troppo. Come Marina, che si ostina a cadere dalle scale, come Ale, che sceglie con sofferta determinazione di non far nascere il frutto di una violenza o ancora come Angela, che si addossa, aderendo alle parole della Chiesa, le colpe che una antica misoginia attribuisce alla prima disobbedienza femminile. 

L’educazione, Tara Westover (2018)

Tara, la sorella Audrey e i fratelli Luke e Richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell’Idaho. Non sono stati registrati all’anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori. In estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non aveva idea di cosa fosse l’Olocausto o l’attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d’emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa era spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello maggiore Shawn è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l’educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l’autoinvenzione. Una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli.

Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici, Giulia Blasi (2018)

Certo non si può dire che nel Novecento non siano stati fatti enormi passi avanti per le donne, basti pensare al diritto di voto o alle grandi battaglie per il divorzio e l’aborto. Ma dagli anni ’80 in poi il femminismo si è come addormentato, mentre il successo nel lavoro (e in politica, nell’arte…) ha continuato a essere per lo più riservato ai maschi e in tv apparivano ballerine svestite e senza voce. Per non dir di peggio: la violenza sulle donne non si è mai fermata e chi denuncia le molestie tuttora corre rischi e prova vergogna. Ecco perché oggi è giunto il momento che le ragazze di ogni età raccolgano il testimone delle loro nonne e bisnonne per proporre un cambiamento epocale, per fare una rivoluzione che ci porti tutti – maschi e femmine – a un mondo in cui ciascuno abbia le stesse occasioni per affermarsi secondo i propri talenti e non si senta più obbligato a aderire ai modelli patriarcali – cacciatori & dominatori vs angeli del focolare & muti oggetti di desiderio sessuale – che, spesso in forme subdole, continuano a esserci proposti.Sembra impossibile? Non lo è! 
Amazon.it: Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe - Murgia, Michela, Tagliaferri, Chiara, MP5 - Libri

Morgana, Storie di ragazze che tua madre non approverebbe, Michela Mugia & Chiara Tagliaferri (2019)

Controcorrente, strane, pericolose, esagerate, difficili da collocare. E rivoluzionarie. Sono le dieci donne raccontate in questo libro e battezzate da una madrina d’eccezione, la Morgana del ciclo arturiano, sorella potente e pericolosa del ben più rassicurante re dalla spada magica. Moana Pozzi, Santa Caterina, Grace Jones, le sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramovic, Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid. Il nemico simbolico di questa antologia è la “sindrome di Ginger Rogers”, l’idea – sofisticatamente misogina – che le donne siano migliori in quanto tali e dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini, debbano sapere fare tutto quello che fanno loro, ma all’indietro e sui tacchi a spillo.Nelle pagine di questo libro è nascosta silenziosamente una speranza: ogni volta che la società ridefinisce i termini della libertà femminile, arriva una Morgana a spostarli ancora e ancora, finché il confine e l’orizzonte non saranno diventati la stessa cosa.

Tre donne, Lisa Taddeo (2020)

Il desiderio ci emoziona e ci tormenta. Controlla i nostri pensieri ed è tutto ciò per cui viviamo. È una forza primordiale, bruciante, che sconvolge la banalità delle nostre vite quotidiane e ne cambia il corso, ma è rimasto fino a ora in larga misura un continente inesplorato. Nel corso degli ultimi otto anni, Lisa Taddeo ha attraversato gli Stati Uniti ben sei volte proprio per ascoltare a fondo le storie di donne comuni e del loro desiderio. Il frutto di questa ricerca è capace di dar voce ai bisogni insoddisfatti, ai pensieri inespressi, alle delusioni, alle speranze e alle ossessioni inesorabili. Basato su anni di paziente raccolta di testimonianze e raccontato con immediatezza, “Tre donne” è un ritratto del desiderio oggi, che mette in luce la fragilità, la complessità e la disuguaglianza del desiderio femminile con profondità e potenza.
saeturnus