Dopo avervi presentato l’evento per L’Eredità Celtica di Stefano Spagocci, oggi è la nostra tappa del #blogtour. In particolare, abbiamo deciso di approfondire l’aspetto dell’arte celtica in Italia.
I Celti non sono passati solo in Italia, come ben sapete. I Celti sono popoli che parlano lingue celtiche, in Europa. Il loro periodo va dalla preistoria fino al popolo moderno. Difatti, ancora oggi sappiamo che ci sono tratti genetici che sopravvivono in noi oggi – ma di questo ne parleremo il 28.
Con “arte celtica” si intende un’enorme distesa di tempo, geografia e culture: tuttavia, gli archeologi generalmente utilizzano il termine “celtico” per riferirsi alla cultura dell’età del ferro europea dal 1000 a.C. circa in poi, fino alla conquista da parte dell’Impero Romano. Gli storici dell’arte iniziano a parlare solo di “arte celtica” dal periodo di La Tène (V-I secolo a.C. circa) in poi.
Dal 150 d.C in Gran Bretagna si comincia a usare proprio il termine “arte celtica antica”. L’Arte altomedievale della Gran Bretagna e dell’Irlanda, con i suoi capolavori quali il Libro di Kells – visitabile oggi al Trinity College -, è ciò che la maggior parte del pubblico oggi considera come “arte celtica” (spec. per il mondo anglosassone) ma si tratta in realtà dell'”Arte insulare”.
Gli stili assorbirono notevoli influenze da fonti non celtiche, ma conservarono una preferenza per la decorazione geometrica rispetto ai soggetti figurativi, spesso stilizzati. Quasi come se le scene narrative avessero influenze esterne. Sono perlopiù forme circolari energiche, triscele, un antico simbolo formato da 3 spirali unite in un punto centrale, più generalmente tre spirali intrecciate, o, per estensione, qualsiasi altro simbolo con tre protuberanze e una triplice simmetria rotazionale, e spirali.
Molto del materiale superstite è in metallo prezioso che fornisce un’immagine molto poco rappresentativa ma a parte le “Pietre pitte” e le “Alta croce” insulari, la grande scultura monumentale, anche con intagli decorativi, è molto rara. Forse le poche figure maschili in piedi trovate, come il Guerriero di Hirschlanden e il cosiddetto “Signore di Glauberg”, erano originariamente di legno.
Il termine viene usato dal XVIII secolo all’era moderna, che iniziò come uno sforzo consapevole dei Celti moderni, soprattutto nelle isole Britanniche, per esprimere se stessi con lo scopo di identificazione e nazionalismo.In concomitanza con l’inizio di una comprensione archeologica coerente dei periodi precedenti, lo stile utilizzava consapevolmente motivi copiati da vicino dalle opere dei periodi precedenti, più spesso l’Isola che l’età del ferro. Un’altra influenza fu quella della tarda arte “vegetale” di La Tène sul movimento Art Nouveau.
In concomitanza con l’inizio di una comprensione archeologica coerente dei periodi precedenti, lo stile utilizzava consapevolmente motivi copiati da vicino dalle opere dei periodi precedenti, più spesso l’Isola che l’età del ferro. Un’altra influenza fu quella della tarda arte “vegetale” di La Tène sul movimento Art Nouveau. Tipicamente, l’arte celtica è ornamentale, evita le linee rette e usa solo occasionalmente la simmetria, senza l’imitazione della natura centrale nella tradizione classica, che spesso coinvolge un simbolismo complesso. L’arte celtica ha utilizzato una varietà di stili e ha mostrato influenze di altre culture nei loro nodi, spirali, motivi chiave, lettere, zoomorfi, forme vegetali e figure umane.
“Comune all’arte celtica in un ampio arco cronologico e geografico è uno squisito senso di equilibrio nella disposizione e nello sviluppo dei modelli. Le forme curvilinee sono disposte in modo che le aree e gli spazi pieni, positivi e negativi, formino un insieme armonioso. Il controllo e la moderazione sono stati esercitati nell’uso della texture superficiale e del rilievo. Modelli curvilinei molto complessi sono stati progettati per coprire con precisione le superfici più scomode e di forma irregolare.“
– Catherine Johns
All’interno dell’arte celtica troviamo diverse “ispirazioni”, come le scite e quelle mediterranee, che portarono i primi motivi vegetali. Questi sono stati poi deformati, perché probabilmente assumevano un carattere sacro o spirituale. I Celti usavano separatamente o insieme bronzo, foglia d’oro, ambra baltica, corallo mediterraneo e argento.
Questo non è altro che un mini riassunto di quello che è l’arte celtica. Ci sono ancora posti in cui tuttora è disponibile una testimonianza, come in Val Canonica e nel nord Italia.
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