Pieces of a Woman di Kornél Mundruczó su Netflix
Pieces of a Woman è un film del 202, candidato alla 77 esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Durante questa manifestazione, Vanessa Kirby, la protagonista, è stata premiata con Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile. Il film è stato candidato agli Oscar 2021 per Miglior attrice protagonista.
Pieces of a Woman è disponibile su Netflix dal 7 gennaio.
Pieces of a Woman
La prima mezz’ora di questo film è un’unica lunga sequenza, senza tagli di montaggio, senza salti temporali e senza trucchi: 30 minuti di travaglio e problemi. La levatrice, che sarebbe dovuta andare ad aiutarla a partorire in casa, non si presenta e manda una sostituta. Altri imprevisti aumentano la tensione.
Vanessa Kirby, già conosciuta in The Crown, non ha mai messo al mondo un figlio nella vita reale. Ma abbiamo fatto di tutto per capire, vedere e riportare un parto nel film.
C’era un signor nessuno (Bazin) che diceva che la morte, la nascita e l’orgasmo avevano una sacralità tale da non poter essere messa in scena.
Questa volta vediamo una piccola testolina che sta venendo al mondo. Certo, potremmo fare un ragionamento lungo 126 anni sull’evoluzione di questi concetti, della loro sacralità e di come siano stati messi in scena nel corso del tempo.
Accanto a lei, di supporto, c’è Shia LaBeouf.
“L’avevamo divisa in capitoli e gli interpreti dovevano eseguirli in quell’ordine, rispettando la sequenza e la tempistica. Ma dentro ogni capitolo erano liberi di improvvisare, potevano decidere come muoversi e quindi usare il linguaggio del corpo”.
Una scena del genere aveva bisogno di una forte programmazione, in cui il minimo errore – in un gioco di recitazione di tre attori – avrebbe potuto rovinare tutto. Invece, il regista ha creato una lunga sequenza che lascia spazio all’improvvisazione.
Pieces of a Woman nasce per essere “girato come un’opera teatrale polacca” – che non è esattamente una definizione appassionante –, e solo poi diventata un film americano. Difatti, è proprio il primo film americano, del regista polacco, famoso per Una luna chiamata Europa e White God – Sinfonia per Hagen.
La prima scena del parto ha delle conseguenze, sia sulla tenuta dello spettatore, che viene così preparato a un film intenso, sia sulla trama. Questo trauma lascia ferite sia a lei che a lui, tanto che non riescono nemmeno più a rapportarsi con il mondo esterno e tra di loro.
“Il suo silenzio è ricco”, la celebra Mundruczó,“è come se avesse sempre un segreto dentro di sé che riesce comunque a mostrare”.
Incredibili le interpretazioni dei due attori, ma sopratutto, incredibili questi lunghi campi e lunghe sequenze.
Possiamo proprio dire che Vanessa Kirby potrebbe davvero aggiudicarsi il premio.