Dal 3 giugno su Netflix, Summertime 2 è tornata a raccontare le avventure di Ale e Summer, nonché dei loro amici. Poco più di un anno fa ha debuttato la prima stagione, raccontando la leggerezza e la freschezza dei primi amori giovanili proprio durante l’estate. La serie diretta da Francesco Lagi, che avevamo visto come co-autore nella prima stagione, e Marta Savina cerca di fare un passo in avanti. Vedremo più spazio dedicato ai personaggi comprimari dei nostri protagonisti, andando ad affrontare temi e problemi molto più profondi di quelli già toccati.
Come per la prima stagione, anche in questa si è optato per un mondo senza Covid-19, nonostante l’attuale situazione pandemica. Vediamo in nostri protagonisti un anno dopo, proprio come nella realtà: Summer, Edo e Sofia cercano di capire cosa possa riservare loro il futuro, una volta superata la maturità. In queste riflessioni entrerà anche Dario, che cercherà di capire cosa fare nella sua vita. Passando ad Ale, ormai una cosa è assodata: la pista è tutto ciò che conta per lui. Le gare di motociclismo vanno a gonfie vele e ha intrapreso una relazione con Lola, che condivide con il ragazzo le stesse passioni. Questa, come tutte le altre storie d’amore della serie, sarà mesa a dura prova nel corso degli otto episodi, fra relazioni che nasceranno, altre che evolveranno e infine qualcuna che sarà destinata alla conclusione. Il senso di maturità che acquisiranno i protagonisti andrà a inficiare sulla freschezza e leggerezza della serie, senza però andare a intaccare la struttura consolidata l’anno scorso. Capiremo meglio ciò che provano, li vedremo crescere e maturare.
Il cast vede delle new entry interessanti, come Amparo Piñero Guirao (Lola), Lucrezia Guidone (Rita) e Giovanni Anzaldo (Jonas). Si vanno così a creare dinamiche innovative, soprattutto con l’aggiunta dell’arco narrativo spagnolo che vede come protagonista Ale (Ludovico Tersigni). Il prodotto finale risulta ancora una volta convincente, anche se meno d’impatto rispetto alla prima stagione, forse per l’effetto novità. Da questo momento abbiamo una serie di nuovi amori che si sviluppano e intrecciano, andando a porre le basi per la varietà di temi trattata nella stagione. La migliore, secondo il mio punto di vista, è senza ombra di dubbio quello che vede protagonista Blue, la sorella minore di Summer.
Una cosa è rimasta invariata: la colonna sonora, ancora una volta firmata da Ariete. Fresche e giovani, L’ultima notte (scritta appositamente per la serie), 18 anni e Solo te rendono la visione leggera, portandola agli albori. La collaborazione con Coma_Cose si conferma infallibile, così come quella della cantautrice Thony (Isabella, la madre di Summer e Blue).
Tirando le somme di questa seconda stagione, possiamo considerarla continuativa rispetto alla prima, seppur con una perdita di leggerezza e freschezza. Abbiamo dei passi da gigante in avanti per quanto riguarda la crescita personale dei personaggi, e non vedo l’ora della terza stagione, in cui ormai avranno capito cosa vorranno fare da adulti!
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