City Hall: uno steam punk sorprendente!
Quando si parla di manga, nella concezione comune si pensa sempre a quelli Giapponesi. Qualsiasi nerd che si rispetti storcerebbe il naso qualora gli venisse proposto un euromanga. Si presenterebbe come una mera imitazione, così come Radiant si è presentato nelle fumisterie. Ebbene, quello di cui andrò a parlarvi non lo è assolutamente. Sebbene il precedente sia tutt’ora in corso, City Hall è giunto a noi grazie a Mangasenpai dopo ben tre anni dalla sua conclusione. Conta solo sette volumi, rivisitati grazie a un’edizione più grande del normale e impreziositi da una sovracopertina nera-lucida, con richiami steampunk, proprio come il manga. Il prezzo si aggira sui 7.50€, maggiorato a seguito di quanto sopracitato.
City Hall
In una Londra alternativa, la storia inizia con un’esplosione formidabile che nasconde un omicidio. L’arma usata per compiere il delitto è il pretesto che richiama in scena i protagonisti, le cui identità sono forse l’elemento più promettente della storia: un giovane Arthur Conan Doyle (dotato di una mente geniale che ricorda quella dell’investigatore Sherlock Holmes) e il suo amico Jules Verne, acclamato scrittore. Le doti di romanziere di quest’ultimo sono l’unica arma di cui City Hall dispone per dare la caccia al colpevole dell’attentato, dotato di un potere di cui sono in pochi a conoscere l’esistenza. Poco dopo viene presentata Amelia Earhart, che intrecciando con loro la strada, garantirà la protezione che necessitano.
Questi sono solo alcuni dei tanti personaggi che la storia presenterà: fra scrittori, maghi, esseri provenienti dalle opere letterarie più famose, ci districheremo in un mondo bellissimo.
Un inizio col botto
La storia si presenta subito chiara e lineare: sappiamo fin da subito quale sarà lo scopo ultimo dei protagonisti. Non ci si perde in chiacchiere: i personaggi sono presentati durante il capitolo senza troppi fronzoli, gettandoli nella mischia. Ogni fine capitolo si avrà una mini scheda con approfondimenti sulla lore legata a tale personaggio. Le tavole risultano pulite, dinamiche al punto giusto, movimentate a tal punto che il lettore si troverà in difficoltà nell’arrivare a fine lettura rimanendo concentrato, saltando da una vignetta all’altra. Gli scontri risultano caotici per il tipo di arma con cui ci si appresta a combattere: fogli di carta sui quali qualsiasi cosa prende vita. Lo stile steampunk, come già accennato in precedenza, danno una mano a raccontare le vicende: i disegni sembrano quasi prendere vita (letteralmente).
Conclusioni
Giunti al quarto volume posso dire che l’hype è tantissimo per quelli successivi. Il lettore non vedrà l’ora mano mano di capire cosa accadrà successivamente, immaginandoselo. L’unica pecca? È un bimestrale come i classici manga, quindi bisogna aspettare per sapere dove la storia andrà. Consigliato a tutti, grandi e piccini per scoprire nuovi mondi da esplorare!
Con questo abbiamo finito! Che ne pensate? Vi ho convinti nell’iniziare a leggerlo? Un saluto, Shadow!