Una volta era il genio della lampada a realizzare i desideri. Tre per l’esattezza. Oggi ci pensa un drago!
Il drago dei desideri narra di un Aladino moderno della Shangai del 2020, cresciuto nei quartieri periferici, tra macerie e crepe di edifici decadenti schiacciati fra i grattacieli metropolitani e le insegne al led a riverberare slogan di lussuosi brand.
Il protagonista è Din, figlio di una madre austera, che a nove anni crea un legame auspicabilmente eterno con la coetanea Li Na, figlia a sua volta di un padre ambizioso e disposto a fare qualsiasi cosa per scalare le classi sociali e raggiungere l’apice.
Dieci anni dopo, Li Na, per il neo-universitario e delivery boy Din, è più di un ricordo: deciso a mettere da parte il denaro guadagnato con le consegne per presentarsi all’esclusiva festa dei diciannove anni dell’amica, il nostro eroe si vede costretto a dover esprimere solo tre desideri dopo aver ricevuto in dono una misteriosa teiera verde da uno strano tipo, dalla quale è appena fuoriuscito un drago viola invisibile a tutti tranne che a lui.
A sapere della misteriosa teiera verde e dei poteri che la circondano, ci sono tre scagnozzi che vogliono rubarla e consegnarla al suo capo.
Conoscendo la nobile arte del Kung-Fu sarà facile proteggere l’oggetto e chi vi dimora. Più difficile sarà invece il conflitto e la decisione di scegliere con cura quali desideri far realizzare, perché quando si può ottenere tutto, bisogna pensare a ciò che in fondo conta davvero.
Il drago dei desideri è imperlato di cromatismi violacei e avvolgenti luci rosee e lilla, il lavoro diretto da Chris Appelhans per Netflix e Sony Pictures Animation.
La cura del reparto digitale e d’animazione, permetteranno di creare un film dal ritmo incalzante.
La morale? Sicuro una condanna del lusso fine a se stesso, una riflessione che non arriva come puramente risolutiva per il giovane protagonista, deciso fin dall’inizio a riagganciare il legame amicale con l’altra metà (non ancora) amorosa, quanto piuttosto nel cinismo sbrigativo del drago Long (doppiato dalla star di Searching John Cho).
Long una volta era un essere umano, era ricco, ma è stato maledetto alla sua dipartita ormai millenaria per non aver saputo cogliere il senso della vita (e dunque i valori oltre il possesso).
Ma ci sono tanti valori presenti nella tradizione e nel folclore asiatico, come il valore dell’amicizia e del vicinato, inoltre il dragone incarna da millenni la sapienza custodita dagli antichi e, la magia e la sacralità dei tesori del passato.
Un film d’animazione da recuperare e da godersi, sia da soli, sia con gli amici, sia in famiglia.
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