Nuovo anno, nuovo caso da risolvere a Las Encinas. Se Una Serie di Sfortunati Eventi dovesse fare un recast, ecco che i protagonisti di questa serie TV sarebbero un passo avanti. Ecco a voi la quarta stagione di Elité!
A Las Encinas arrivano tre nuovi studenti – Mencía (Martina Cariddi), Ari (Carla Díaz) e Patrick (Manu Ríos) – e un preside (Benjamin – Diego Martín). Sin da subito ci troviamo in una scuola rinnovata, con le nostre vecchie conoscenze messe in difficoltà dallo stesso. Dei vecchi studenti troviamo invece Samuel, Guzman, Cayetana, Rebeka, Ander e Omar anche il principe Phillippe.
In questa quarta stagione si noterà sin da subito una netta distinzione tra classi sociali, ancor più delle precedenti. Chi ha tutto e può contare sul potere delle persone attorno a loro, e chi invece deve farsi strada da solo o, se fortunato, aiutato dagli amici. La classe così risulta divisa in due, dove le due realtà rimangono come due rette, parallele, senza mai incontrarsi. L’unico momento un cui questo accade è per convenienza, alleandosi. I colpi bassi non mancheranno, ma a questo dovremmo essere abituati.
I soldi hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella trama di Elité, e qui non facciamo passi indietro. Gli stessi fanno emergere un chiaro problema: se da una parte sono ricchi, abituati a certi ambienti e ad avere sempre ciò che vogliono, dall’altra non si sentono né amati né incoraggiati e questo è evidente sin dai primi episodi. Non mancheranno i litigi, causati da problemi personali o da relazioni amorose o di amicizia tra i protagonisti. Le storie dei vari protagonisti si incrociano, legate da un filo sottile con attorno un velo di mistero che mai guasta. Il merito va agli attori, vecchi e nuovi, le cui espressioni giocano un ruolo fondamentali nella storia. Come ogni serie che si rispetti va vista in originale, altresì a causa del doppiaggio si vanno a perdere certe sfumature, come nel caso di Rebeka.
Gli eventi mostrati sono a volte difficili da decifrare: quando pare che una trama sia conclusa, le dinamiche fra i personaggi andranno a ritroso nel tempo a riaprirla. A volte si arriverà ad avere riferimenti persino della prima stagione. La sceneggiatura presenta momenti di alto-basso, fra assoluta riflessione e dialoghi accattivanti, molto diretti, pesanti da ascoltare per la crudezza con la quale vengono presentati. Sono pieni di rabbia, verità e dolore. Mentre altri sono di una banalità sconcertante. Ma nemmeno questo dovrebbe essere una novità…
Bisogna prestare attenzione a ogni minimo dettaglio per capire appieno il finale, che, a mio avviso, è il migliore mai realizzato per questa serie. Nulla è come sembra: parole, sguardi e azioni spesso non sono come si presentano, ma spesso nascondono un significato differente.
Tirando le somme, infine posso ritenermi soddisfatto della quarta stagione di Elité, dove colpi di scena e l’attenzione ai dettagli non mancano. Vero è che non sempre siamo al massimo, ma non temete: mano a mano che si proseguirà con la visione tutto verrà chiarito e assumerà un colore differente.
Per ora è tutto. E voi avete già visto la quarta stagione di Elité? Come vi sembra? Fatecelo sapere alla nostra pagina FB o sul profilo IG! Un saluto, Shadow!
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