Suicide Squad – Missione Suicida: qualcuno ha capito come rappresentare la DC

Suicide Squad – Missione Suicida: qualcuno ha capito come rappresentare la DC

Settembre 1, 2021 0 Di Poison El

Ci voleva qualcuno come James Gunn per capire la DC Comics

Non si tratta di un sequel del precedente film Suicide Squad e nemmeno di un reboot: Suicide Squad – Missione Suicida è, come dice il regista stesso “quello che è”. È il decimo film del DC Extended Universe.

Suicide Squad - Missione Suicida

Suicide Squad – Missione Suicida

I super cattivi Harley Quinn (Margot Robbie, The Wolf of the Wall Street), Bloodsport (Idris Elba, Heimdall), Rick Flag di (Joel Kinnaman), Captain Boomerang (Jai Courtney), Peacemaker (John Cena) e altri pessimi elementi del penitenziario Belle Reve, che detiene i maggiori criminali di sempre, si uniscono alla segreta e ombrosa Task Force X per evadere. Questa organizzazione li dota delle armi più esplosive che possiede e li scarica nella remota isola di Corto Maltese, che pullula di temibili nemici dell’umanità.

Suicide Squad - Missione SuicidaA comandarli, dall’altro è Amanda Waller, più spietata che mai per proteggere la sua Nazione.

Ogni loro singolo atto di ribellione, ogni passo falso commesso dalla squadra, costa loro la morte, che potrebbe essere causata dalla stessa Weller, tramite i dispositivi esplosivi nel loro collo, dai loro nemici o da un altro membro della Squad.

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Però, l’esito positivo della missione, non è un esito positivo anche per la squadra… o per il mondo intero.

Commento

Sui grandi schermi abbiamo dovuto aspettare un film decente sui personaggio della DC Comics, in particolare per Harley Quinn. James Gunn è stato in grado di coglierne l’essenza e portarla al cinema, dimostrando che non è finita per questi personaggi e che, trasposti, sono grandiosi.
Dopo Birds of Prey e dopo il primo Suicide Squad, noi fan della DC avevamo perso le speranze.

Certo, Suicide Squad – Missione Suicida non è affatto per i bambini, per quanto ci sia un po’ infantilismo in tutti i personaggi. Dallo script che si fa beffe del pubblico, alle idee apparentemente campate in aria fino a un’estetica satura di colori in cerca di vitalità. Come il rosso sangue che schizza da tutte le parti.
Le inquadrature di Gunn si sono fatte riconoscere, dando quel tocco di azione, di stravaganza, di rivoluzione.

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