Sex Education 3 sbarca su Netflix – ancora alle prese con il sesso
Arriva oggi, 17 settembre, su Netflix, la terza stagione della serie Sex Education, creata da Laurie Nunn e diretta da Kate Herron e Ben Taylor. La storia, ambientata nel Regno Unito degli anni 2010, vede come protagonista l’adolescente Otis Milburn, figlio di una scrittrice e terapista sessuale, la cui vita è particolarmente influenzata dal lavoro della madre.
Avevamo lasciato una situazione molto ingarbugliata nella seconda stagione.
Otis aveva lasciato un messaggio in segreteria a Maeve, in cui diceva di amarla, ma Oscar lo aveva cancellato prima che lei potesse ascoltarlo.
Sex Education 3
Sex Education 3 comincia con Otis alle prese con una nuova relazione – all’inizio solo occasionale, che poi si trasforma in una breve – con Ruby, una delle ragazze più popolari della scuola.
Nel frattempo, c’è un cambio direzionale della scuola, che viene affidata a Hope, la nuova preside. Giovane, chiusa di mentalità e con tanti problemi personali.
Però, rende davvero difficile la vita agli studenti. Cominciando a trascrivere linee nel corridoio, per gestire l’affluenza e il percorso degli studenti, ridipingendo muri, armadietti e cancellando graffiti.
Una linea non è mai solo una linea.
Quello che però vorrebbe combattere non solo le regole, rendendole molto più rigide, ma le idee, i modi di essere.
Per complicare la situazione e rendere tutto più attuale, Sex Education 3 inserisce la tematica dei NB (Non binary) e dei Queer. Cercando di raccontare il modo in cui vivono, si sentono, e quanto sia difficile – se non impossibile – intraprendere una relazione con un etero cisgender.
Nonostante la difficoltà di essere Queer o NB in un modo per i cisgender, Hope non sembra voler comprendere o ascoltare i loro bisogni. Imponendo anche una divisa scolastica che divida i ragazzi dalle ragazze.
Nel frattempo, Emy non ha ancora superato le molestie e chiede ancora aiuto alla madre di Otis, Jean. Lei avrà un compito: conoscere se stessa.
L’amicizia tra lei e Maeve si rafforzerà moltissimo.
Così, mentre ognuno dei personaggi dovrà confrontarsi non solo con gli orrori a scuola, con i problemi ormonali o tipici degli adolescenti, ma anche con quelli a casa, con portata maggiore e di gravità ancora maggiori. Jean alle prese con un bambino, il padre di Rudy alle prese con una malattia che gli impedisce di deambulare, Eric che deve andare in Nigeria e deve nascondersi, perché essere omosessuale è illegale.
C’è tanto dolore, ma anche tanta gioia, e bisogna confrontarsi con tutto questo.
Commento
Sex Education 3 è una serie controversa, molto teen, ma anche molto profonda. Meglio sicuramente di una seconda stagione che cercava solo di far parlare di sé.
Questa terza stagione no ha alzato il tiro, o meglio sì, sull’identità di genere che è un argomento di cui bisogna e si deve parlare. Ma a parte questo, ci sono solo due personaggi che hanno avuto evoluzioni e non si sono bloccati a metà:
– Adam, interpretato da Connor Swindells, sta accettando la sua omosessualità e sta cercando di vivere la sua storia con Eric.
Un’evoluzione bellissima e coerente con il personaggio che è. Da bulletto a ragazzo che vuole migliorare a scuola, che cerca di vivere la sua omosessualità.
– Emy che ha dovuto imparare sulla propria pelle cosa significa cercare di superare una molestia.
Forse non tornerai più quella di prima.
Questo è un esempio di donna forte, che cerca di combattere contro quell’oscurità che l’ha toccata, che cerca di rinascere e combattere contro quello che non funziona nella sua vita e dentro di lei, dopo che quello che è accaduto.
Sex Education 3 è una serie che va vista e affrontata. Perché a volte ci parla di noi.