Il poema del vento e degli alberi è un manga degli anni ’70 della maestra Keiko Takemiya, uno dei primi a trattare la tematica dell’amore omosessuale e portato in Italia dalla Jpop in uno splendido cofanetto di dieci volumi.
È indubbio che l’autrice si sia fortemente ispirata a Il cuore di Thomas di Moto Hagio, però l’opera della Takemiya è decisamente più forte, carnale e passionale. Tra l’altro, pare che entrambe le mangaka si siano ispirate al romanzo Le amicizie particolari di Roger Peyrefitte.
La storia è ambientata in Francia nel tardo ‘800, in un collegio maschile dove il quattordicenne Serge, figlio di un nobile e di una zingara, si trasferisce. Qui fa un incontro che cambierà per sempre la sua vita, conosce infatti Gilbert, un ragazzo bellissimo, androgino ed estremamente sensuale che conduce una vita dissoluta, andando a letto praticamente con chiunque all’interno della scuola. A causa di ciò il ragazzo non è ben visto e viene costantemente isolato, complice il suo carattere arrogante e altezzoso.
Serge, che finirà in stanza con lui, è al contrario un ragazzo solare, puro e onesto, che rimane molto colpito da questo ragazzo dalla bellezza impareggiabile, e le vite di entrambi si intrecciano in modi che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
I disegni de Il poema del vento e degli alberi sono delicati, armoniosi, opulenti. Rivelano con la delicatezza delle linee la fragilità e la bellezza dei personaggi. Sono veramente splendidi.
I temi portanti della storia sono certamente la giovinezza, l’amore, la passione tormentosa e i rapporti familiari. Volume dopo volume, la trama si dipana sempre più intensa e appassionata, non risparmiando momenti molto carnali, fisici e torbidi. Sono presenti situazioni anche molto forti: stupri, tentati suicidi, violenze fisiche e psicologiche.
La psicologia dei personaggi è uno degli elementi più interessanti della storia, essi hanno infatti ognuno il proprio carattere, il proprio vissuto che va a influenzarlo e un’evoluzione costante.
Si tratta di un manga tormentoso, straziante, che fa male ma dalla quale non si riesce a distogliere l’attenzione. Percuote e accarezza, passando dalle scene più crudeli a quelle della più struggente tenerezza. Commovente oltre ogni dire.
Il poema del vento e degli alberi è un’opera ampia, splendida, che approfondisce ogni aspetto fondamentale della trama, che parla di amore, di passione, di ossessione, di razzismo, di ipocrisia.
Aggiungo che Gilbert è uno dei personaggi più tragici, particolari e interessanti che abbia mai incontrato nella mia vita di lettrice, sia per quanto riguarda i libri che i fumetti.
Da Il poema del vento e degli alberi fu tratto anche un film d’animazione, molto bello ma che copre solo una piccola parte della storia del manga.
Insomma, per concludere, si tratta di una pietra miliare dei manga che merita di essere recuperata e di cui io vi ho solo dato un assaggio.
– Viky
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