What if – la nuova serie Marvel che apre la porta al Multiverso

What if – la nuova serie Marvel che apre la porta al Multiverso

Ottobre 14, 2021 0 Di Poison El

La fase 4 della Marvel è iniziata, non c’è che dire. Da WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier a What if, la strada è spianata e aperta al Multiverso.

Non avevamo tante aspettative su questa serie, ma dopo l’ultimo episodio, cambia tutto.

Un po’ di storia

All’inizio, le storie di What If hanno sempre lasciato il tempo che trovavano: l’omonima collana che ha fatto il suo esordio nel 1977 partiva da un semplice presupposto (“e se…”) per raccontare storie alternative che non potevano incidere sulla continuity editoriale ufficiale. Editore la MARVEL COMICS USA.

La prima serie intitolata What If…? esordì negli Stati Uniti nel 1977. Ogni albo era realizzato da autori differenti e presentava una storia autoconclusiva. A fare da anfitrione e narratore c’era Uatu, l’Osservatore, (il narratore della serie), un membro di una razza extraterrestre che osserva il multiverso intervenendo solo in casi di estrema necessità (apparso per la prima volta nei fumetti su Fantastic Four 13 dell’aprile 1963 – in Italia su Marvel Masterworks: Fantastici Quattro 2 – di Stan Lee e Jack Kirby).

Era proprio Uatu a riassumere le vicende già scritte precedentemente e note, prima di introdurre i lettori al nuovo punto di svolta. Spesso gli avvenimenti raccontati in queste storie erano più drammatici e sperimentali, dato che agli autori era permesso di scrivere avventure che non avrebbero avuto conseguenze sulla continuity principale. Altrettanto spesso – ma non era una condizione necessaria – i What If…? erano realizzati dagli stessi autori che avevano già raccontate le vicende “ufficiali” da cui prendeva spunto la storia alternativa.

Tra i primi What If…? ritroviamo E se l’Uomo Ragno si unisse ai Fantastici Quattro? di Roy Thomas e Jim Craig.

E se i Vendicatori non fossero mai esistiti? di Jim Shooter e Gil Kane.

L’umoristico E se i Fantastici Quattro fossero i redattori della Marvel? di Jack Kirby. E se Bullseye non avesse ucciso Elektra? di Frank MillerE se i Fantastici Quattro non avessero ottenuto i loro poteri? di John Byrne.

Negli Stati Uniti, dopo la chiusura della seconda serie, l’idea di base non è mai stata abbandonata da Marvel Comics, ma è stata esplorata più che altro in singoli albi speciali, gli ultimi dei quali pubblicati nel 2018 (e raccolti tutti in un unico volume da Panini Comics).

What if

“Tempo, spazio, realtà non hanno un andamento lineare. Insieme formano un prisma di infinite possibilità in cui ogni scelta può diramarsi verso realtà infinite. Creando mondi alternativi a quelli già conosciuti. Sono l’osservatore, la guida che vi condurrà in nuove vaste realtà. seguitimi, e riflettete sulla domanda: e se…?”.

Dopo Loki, il Multiverso è nel caos. La TVA ha protetto la sacra linea temporale dalle sue possibili diramazioni. Essa era segretamente gestita da Colui che rimane, una variante di Kang il conquistatore. Il suo scopo era prevenire l’ascesa delle sue versioni malvagie. Con la sua morte per mano di Sylvie (Sophia Di Martino), il multiverso ha preso vita senza controllo e giurisdizione. Aprendo così la strada alla serie animata e a quei “e se?”

Primo episodio – Captain America

Siamo nella fase 1 del Marvel Cinematic Universe, alla creazione di Captain America. L’episodio ricostruisce in versione animata la scena, ma tutto cambia per una scelta dell’agente Carter. Peggy rimane a osservare l’esperimento, a differenza del film dove si sposta in alto al sicuro. Qui si accorge immediatamente dell’agente dell’Hydra intenzionato a far esplodere il luogo segreto, eppure non riesce a fermalo. L’uomo spara a Steve prima che possa entrare nel macchinario ideato da Howard Stark, così l’agente Carter, contro ogni ordine, prende il suo posto diventando così Captain Carter.

Al suo fianco troviamo un Steve Rogers molto diverso a quello a cui siamo stati abituati. In questa nuova linea temporale, infatti, le forze alleate si impossessano subito del Tesseract, che viene utilizzato da Stark per creare un’armatura molto simile a quella di Iron Man: Hydra Stomper. L’armatura viene guidata da Steve che, insieme agli Howling Commandos e Captain Carter fanno piazza pulita delle stazioni del nemico.

Secondo episodio – T’Challa come Star Lord

Nel secondo episodio di What If, non è Peter Quill a diventare Star Lord, ma T’Challa.  Ravagers, invece di prendere Peter Quill (doppiato da Brian T. Delaney) dalla Terra, catturano T’Challa, il giovane principe del Wakanda. I ravagers diventano come dei “Robin Hood” della galassia. Lo Star-Lord di T’Challa comporta anche altri cambiamenti, incluso convincere Thanos (Josh Brolin) a rinunciare ai suoi piani di genocidio per distruggere metà della vita nella galassia con le Gemme dell’Infinito.

Nell’episodio, è T’Challa, non Quill, che va a Morag per prendere la Gemma del Potere. Morag è un pianeta che ha subito un’apocalisse e si inonda regolarmente. Tuttavia, come accade in Guardiani della Galassia, anche in What If…? le acque si ritirano, permettendo a T’Challa di ottenere l’accesso alla Gemma del Potere.

Terzo episodio –

Non potete apprezzare e comprendere questo episodio se non avete visto fino alla fine della fase tre della Marvel, con relativi Ant-Man, Wasp e, se possibile, anche un pochino le serie.

All’inizio l’episodio sembra far riflettere su cosa sarebbe successo se la maggior parte degli Avengers (meno Capitan America) fossero stati uccisi prima della battaglia di New York, però poi scopriamo che il vero ” What If…?” in questo caso è, cosa sarebbe successo se Hope van Dyne fosse entrata nello SHIELD e fosse morta in servizio.

Intanto nel deserto, l’agente Coulson trova il Mjolnir, ma, mentre Occhio di Falco punta il suo arco su un Thor che si avvicina al martello, il suo dito “scivola” e lui uccide il Dio del Tuono con una sola freccia. Occhio di Falco muore poco dopo.
Nel frattempo, Natasha rintraccia Betty Ross per cercare di capire le cause della morte sospetta di Tony. Betty esamina l’antidoto e la siringa e nel mentre Natasha scopre che Bruce è nascosto nel laboratorio. 

La morte di Thor ha attirato Loki e un esercito asgardiano che minaccia di invadere la Terra. Fury stringe un accordo con Loki, sperando di scoprire il responsabile di tutti gli omicidi prima che Loki proceda con i suoi piani malvagi per distruggerla.

Episodio quattro – Doctor Strange

Tutto inizia la fatidica notte in cui Stephen Strange si trova, letteralmente, sulla strada che lo porterà a diventare lo Stregone Supremo, le cose prendono una piega spietata quando invece di perdere temporaneamente l’uso delle mani, in quell’incidente stradale è Christine Palmer a perdere la vita. La morte di Christine è la miccia per il viaggio a Kamar-Taj. Gli avvenimenti a seguire si svolgono per lo più allo stesso modo. Strange viene istruito nelle arti mistiche dall’Antico, lei viene uccisa da Kaecilius e il buon dottore alla fine affronta Dormammu.

Nel MCU supera il trauma della perdita delle mani, ma in questa variante non riesce ad accettare la perdita di Christine. Nei suoi sforzi per riportare indietro il suo amore perduto, Strange spinge i confini della magia a un punto di rottura, diventando una chimera di esseri mistici e una parodia oscura di se stesso e del grande stregone che conosciamo.

Quando comprende ciò che ha fatto, non solo si accorge della presenza dell’Osservatore, ma si chiude in una sorta di demi-piano, per “contenere” l’oscurità che ormai ha assorbito.

Episodio cinque – zombies!

Nel 2004, Mark Millar, a Kick-AssKingsman – Secret Service e a Jupiter’s Legacy,sulle pagine di Ultimate Fantastic Four 21-23, nell’autunno del 2005, Millar immagina questa storia che si dipana in un’altra versione alternativa dell’Universo Marvel (Terra-2149), popolata dagli zombie. Il contagio giunge e travolge in poche ore tutto il pianeta.

What if

Sì, in quel modo super-improbabile in cui gli zombie riescono a sopraffare nel tempo di uno starnuto la civiltà, gli eserciti e qua pure dozzine di metaumani con poteri assurdi. Ci sono Avengers che vengono tagliati in due, esplodono, perdono la testa, insomma, un tipico film degli zombie.
Non sarebbe un problema, però, se ci fossero solo gli Avengers “senza poteri”, ma nei casi come Scarlet Witch o Vision? In generale, però, sono zombie classici, mossi dalla fame e non dal cervello.

Episodio sei – Tony Stark!

Torniamo all’inizio della fase uno, al primo Iron Man. Necessario però, oltre ad aver visto Tony Stark che urla al mondo “Io sono Iron Man”, vedere anche Black Panther o non si capirà chi è Killmonger.

Erik Stevens, nome in codice Killmonger, si infiltra nei Dieci Anelli e scopre un piano per catturare Tony Stark e usarlo per armare l’organizzazione terroristica. Agendo su queste informazioni, Killmonger appare durante il violento tentativo dei Dieci Anelli di catturare Tony. Quando la bomba marchiata Stark atterra vicino al suo creatore, viene salvato all’ultimo secondo da Killmonger, che lancia la bomba in lontananza e mette fuori combattimento gli aspiranti rapitori. Però Tony così non avrai mai la scintilla del cambiamento e non costruirà mai quelle meravigliose armature. Killmonger guadagna ulteriormente la sua fiducia smascherando Obadiah Stane come parte del complotto del rapimento. I droni non possono essere completati a causa della mancanza di una valida fonte di energia. Stark considera la tecnologia del reattore ad arco, ma scarta immediatamente l’idea come una infattibile. Killmonger parla di come il vibranio potrebbe risolvere il problema sacrificando il suo cimelio di famiglia, la collana di suo padre. Ispirato, Stark decide di organizzare un incontro con Ulysses Klaue per comprare altro vibranio dal mercato nero. James Rhodes agisce per conto di Stark ed è allora che le cose si complicano.

Pantera Nera interrompe la riunione per riprendersi il vibranio rubato al suo paese, Killmonger sconfigge sia Pantera Nera che Rhodes e li uccide entrambi. Dopodiché, Killmonger si presenta da Tony Stark, lo uccide e scoppiano le tensioni tra Stati Uniti e il Wakanda.

Toccherà a Shuri e a Pepper risolvere la situazione.

Episodio sette – Thor!

Torniamo all’inizio della fase 1. Torniamo al primo Thor. Alcune delle inquadrature sono le stesse, come nella scena del riposo di Odino.

In questo universo Loki è cresciuto con i giganti di ghiaccio, infatti lo ritroviamo con le sembianze del suo popolo: alto, blu e possente. Questa versione mantiene l’elmo cornuto, per quanto fatto di ghiaccio traslucido.

Questa variante era già stata mostrata nel secondo episodio di Loki, dove Mobius mostrava al dio dell’inganno alcune delle sue varianti. Inoltre qui, Thor e Loki, sembrano essere in buoni rapporti, a tal punto da chiamarsi “fratelli di madri diverse”. Il Giant Loki definisce anche Thor “figlio di una strega, riferendosi a quella Frigga che, nell’universo canonico, lo ha istruito alla magia.

Nono solo, in questo episodio, abbiamo l’incontro tra Thor e Captain Marvel.

Ma, quando tutto sembra esser tornato alla normalità fa la sua comparsa Ultron-Visione

Episodio otto – Ultron!

E se… Ultron non fosse stato sconfitto?

Nel suo viaggio intergalattico infatti, Ultron arriva in una Times Square che trasmette una serie di filmati di Steve Rogers/Captain America che presta giuramento come nuovo Presidente degli Stati Uniti. Direttamente dall’universo Ultimate, signori!

Il primo easter egg è What If…? numero 26 del 1981, in cui Steve Rogers vince le elezioni come candidato del New Populist Party. Il secondo? Captain America diviene nuovo Presidente nell’Universo Ultimate, dopo essere stato iscritto come candidato dopo una revoca del mandato. È rimasto presidente fino a un incidente alla piattaforma energetica orbitale J-RICE, che lo ha portato alle dimissioni.

I due unici sopravvissuti a portare avanti la battaglia da soli sono Natasha e Clint, ovvero Vedova Nera e Occhio di Falco. Vi ricordate l’episodio 6?

L’osservatore e Ultron, stavolta, rompono la terza parete, parlano con lo spettatore, parlano di quello che abbiamo visto fino ad ora e in qualche modo cercano di giustificarlo.

Infine, tutti gli episodi si “uniscono”, cercando di creare un filo comune. I nuovi Guardiani sono arrivati!

Commento

What If ha un problema ed è anche preponderante: la sceneggiatura confusa che spesso si perde in episodi filler o confusi. Tanti, troppi elementi che si confondono tra di loro, si mischiano e spesso si condensano in un “futuro che sarebbe potuto essere”, ma ci sono diversi problemi in questa serie antologica.

Nel secondo episodio, Black Panther dice che le acque alluvionali su Morag si ritirano solo ogni 300 anni. Nella normale cronologia dell’MCU, le acque alluvionali si ritirano nel 2014, permettendo a Quill di essere la prima persona ad accedere all’Orb.

Nell’episodio tre, al posto di Scarlett Johansson, c’è Lake Bell, che dà voce la Poison Ivy nella spettacolare serie animata della DC, Harley Quinn. A sostituire Robert Downey Jr. come Tony Stark c’è Mike Wingert, e non è la prima volta – ha interpretato Iron Man in Avengers Assemble, Spider-Man, Guardiani della Galassia e Gli Avengers del futuro. Stephanie Panisello (Resident Evil: Infinite Darkness) è Betty Ross e il generale Ross è Mike McGill e non William Hurt. In italiano ritroverete tutte le voci dei doppiatori originali, invece in inglese troveremo, a volte, voci diverse. Questo non è un problema, ma una constatazione.

Piccola chicca? Il momento con Rocket Racoon svenuto nel lavandino è un chiaro riferimento a Una notte da leoni, il personaggio è infatti doppiato da Bradley Cooper.

Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma non voglio spoilerarvi ancora di più.
Quello che vi chiedo è: e se… vi fosse stata data la possibilità di un nuovo episodio della serie, che storia avreste raccontato?