Una tetralogia, scadenzata in tre settimane che ha fatto fremere gli amanti dei film di Halloween e degli horror!
Tre pellicole tratte da una serie di libri per ragazzi scritta da R. L. Stine, composta finora da trentasei romanzi pubblicati tra il 1989 e il 2017.
Portata in Italia con il titolo La strada della paura, la collana non ha avuto molto successo, tanto che nel nostro paese solo dodici di questi sono arrivati sugli scaffali delle librerie. Man mano nel corso delle settimane parleremo su questi schermi dei tre lungometraggi che compongono la trilogia e, con il secondo capitolo già pubblicato su Netflix. E anche il terzo.
Diretta da Leigh Janiak, vede come protagonisti attori con una carriera non particolarmente avviata come Kiana Madeira, Olivia Scott Welch e Benjamin Flores Jr.
All’interno di un centro commerciale della cittadina di Shadyside, si consuma una strage commessa da un ragazzo che, sembra essere in preda a qualche possessione, si traveste da scheletro e decide di uccidere diverse persone, per poi però viene ucciso dalla polizia. La cittadina, che da tempo ha acquisito la fama di “città killer” per via dell’alto numero di omicidi, si contrappone alla più tranquilla Sunnyvale. La storia della strage colpisce in particolar modo Deena Johnson, da poco lasciatasi con la sua fidanzata Sam, che abita proprio nella città accanto.
Dopo averle provocato un incidente stradale, Sam, intontita, riesce a uscire dal veicolo, profanando inavvertitamente la tomba di Sarah Fier, donna impiccata moltissimi anni prima con l’accusa di essere una strega.
La cittadina di Shadyside è stata maledetta dalla strega e ora, quella stessa maledizione, si sta compiendo.
Potrebbe sembrare il più semplice tra sottogeneri dell’horror. Semplice nel senso di essenziale, lineare e particolarmente adatto a diventare un successo commerciale. L’intero meccanismo della suspense viene costruito sulla presenza di un “cattivo”, un boogeyman inarrestabile che si nasconde nell’oscurità.
La tetralogia di Fear Street si basa appunto su questo modus operandi, che non è affatto banale.
Nonostante discenda direttamente dal giallo “all’italiana”, oggigiorno ha perso la sua vena legata al thriller. L’attenzione viene spostata dallo svelamento del mistero all’azione stessa che muove la narrazione.
Fear Street Parte 1: 1994 è pura estetica anni ‘90. Non parlo solo di fotografia, di scenografia e abbigliamento. Leigh Janiak dimostra un occhio notevole e una buona mano nel ricreare, a livello formale, esattamente quel tipo di prodotto. Partendo proprio dalla colonna sonora: com Creep dei Radiohead, Closer dei Nine Inch Nails.
Ma nonostante questo, Fear Street Parte 1: 1994 è estremamente contemporaneo. In questo caso, non bisogna tanto godersi la storia, quanto la struttura e il modo registico in cui si reinventa Leigh Janiak. Un ottimo tributo al sottogenere sopracitato, per farsi una visione che sia soprattutto qualcosa di cui godere e non annoiarsi.
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