Intervista a Ornella Calcagnile – ex autrice Dunwich e autrice Saga edizioni
Ciao Ornella, benvenuta!
Iniziamo subito questa intervista!
- Parlaci un po’ di te. Chi è Ornella Calcagnile?
Ciao grazie per l’accoglienza! Chi sono? Be’, vorrei rispondere come Iron Man ma sono semplicemente una sognatrice, con una forte dipendenza dal caffè. Ho il vizio di leggere di notte e svegliarmi zombie la mattina. Amo ogni forma di creatività e nella vita ne ho anche sperimentate un po’: disegno, carta pesta, pasta di sale, carta, grafica, fumetto, lavorazione legno, fotografia, fimo e, ovviamente, la scrittura che mi rappresenta e porto avanti.
- Il tuo genere preferito, sia per la lettura, sia per la scrittura.
Il mio genere preferito è l’urban fantasy, da leggere, scrivere e guardare. Quando ho scoperto questo tipo di fantasy ne sono rimasta incantata e mi ha riportato sulla strada della lettura. Da giovane, persino da bambina, invece ero appassionata di horror, lo sono tuttora in realtà, di fatti mi attraggono le storie un po’ dark.
- So che pubblicherai tra poco con una piccola e nuova casa editrice, la Sága Edizioni. Come ti sei trovata e come ti trovi? Che ne pensi del loro progetto?
Mi sto trovando bene e per il futuro non ho motivo di pensare il contrario anche perché ho trovato persone appassionate e molto disponibili. Penso che Sága Edizioni sia un bel progetto, e soprattutto sia coraggioso. L’ambiente editoriale è difficile e dare spazio a certi generi letterari, forse, rende tutto ancora più arduo.
- Il libro che hai scritto a cui sei più legato e perché.
Sono legata a Helena, un urban fantasy, il primo testo scritto a esser diventato romanzo. Vi sono affezionata perché allora ero ingenua e nella scrittura vedevo solo bellezza e gioia, ignorandone gli aspetti più ostici. Come, ad esempio, scrivere sinossi da inviare alle case editrici.
- Raccontaci un po’ di come sta proseguendo la tua carriera da scrittrice.
Il percorso da scrittrice – mi suona sempre un parolone –, come tutto nella vita, presenta alti e bassi. Sicuramente sono maturata dall’esordio e ogni tappa di questo percorso ha contribuito al bagaglio di esperienze certamente utile per il futuro. Personalmente ho sempre la sensazione di essere una goccia in mezzo al mare, ma finché avrò idee e fantasia, lavorerò per far emergere le mie storie.
- Parlando di Natale Ritrovato… Cosa ti ha ispirato?
Natale ritrovato è una storia che si ispira a Canto di Natale di Dickens e lo fonde alla realtà dei giovani in cerca di affermazione, dove l’avarizia è più di tipo sentimentale che materiale. Lo scopo di questa storia è ricordare l’importanza degli affetti, a volte dati per scontati. Ci sarò riuscita?
- Oltre alla scrittura hai altri hobby?Al di là di leggere e scrivere, adoro guardare film e serie TV; sono appassionata di skincare, tanto da avere cassetti pieni di ogni tipo di prodotto; e mi piace pasticciare in cucina, specialmente con i dolci, che teoricamente non dovrei mangiare… teoricamente.
- Una cosa che nei tuoi libri non può assolutamente mancare.
Non possono mancare tanti dialoghi – che adoro anche da lettrice – do molto spazio alle interazioni tra i personaggi per renderli il più reali possibile, dare la sensazione al lettore di sentirli parlare davvero, anche se solo nella propria mente. Questa scelta forse è conseguenza della passione per le serie TV, quando leggo i dialoghi immagino di guardarne proprio una.
- Ci sono eventi in programma? Che progetti hai?Nessun evento, magari in futuro riuscirò a partecipare a qualche fiera del libro, mi piacerebbe. Tra i miei progetti, o forse dovrei dire desideri, vi è di pubblicare con costanza. Realizzare e condividere storie è qualcosa che amo da sempre e fermarmi sarebbe come perdere parte di me.
Grazie per essere stata con noi e buona continuazione!
Il Nabbo della Porta Accanto!
Grazie a voi dell’attenzione e a chi è passato a “conoscermi meglio”!
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