Intervista a Roberta De Tomi – autrice Delos Digital e Saga edizioni
Ciao Roberta, benvenuta!
Iniziamo subito questa intervista!
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Parlaci un po’ di te. Chi è Roberta De Tomi?
Grazie per l’ospitalità e un saluto a voi e ai vostri lettori e lettrici! Sono nata e cresciuta in un piccolo paese della provincia di Modena, dove ho respirato tanta natura e buon cibo, ancora prima di appassionarmi alla lettura. Ho avuto la fortuna di essere circondata dalle storie, grazie a uno zio libraio e a genitori che mi raccontavano fiabe e aneddoti che attivavano la mia immaginazione. Il resto è venuto un po’ da sé: le prime storie abbozzate su un quadernino, i temi che svolgevo con entusiasmo, a casa e in classe, la curiosità verso le cose nuove. Dopo la laurea al DAMS di Bologna, pensando di diventare critico per una qualche pagina culturale, mi sono trovata a fare esperienze ben diverse, pur avvicinandomi al mio obiettivo. Ho fatto la giornalista e la bibliotecaria, mi sono occupata di comunicazione e di amministrazione, ho gestito pagine social e coordinato eventi… e tanto altro!
Un giorno del periodo in cui vivevo a Milano, ho risposto all’annuncio di un editore in fase di lancio e da lì nacque il mio primo lavoro realizzato su commissione: il manuale Come sedurre le donne (How2 Edizioni, 2014). Un libro che mi sta ancora dando molte soddisfazioni, ma che, soprattutto, mi sono divertita a scrivere. Poi ho continuato con le pubblicazioni: con Delos Digital dal 2016 al 2021: Chick girl – Azalee per Veridiana, Trappola d’ardesia e Listen to; Alice nel labirinto (DAE. 2017); nel 2020 Melody la Vestale di Inventia, pubblicato in self, ma nato inizialmente come pdf in dono a lettori e lettrici alle prese con il primo lockdown; un file che in tre mesi ha ottenuto oltre 4mila visualizzazioni/letture. Ho preso parte a varie antologie che mi hanno permesso di conoscere tante persone splendide. Inoltre ho un bellissimo rapporto con i miei allievi di scrittura creativa e gestisco La Penna Sognante, blog che nasce per dare voce a questa disciplina.
Se dovessi riassumermi in una manciata di aggettivi: empatica, versatile, ipercritica (verso me stessa), testarda, motivatrice (soprattutto per gli altri), molto curiosa (forse troppo). -
Il tuo genere preferito, sia per la lettura, sia per la scrittura
Premetto che sia come lettrice sia come autrice amo spaziare tra i generi, posso dire che per la lettura prediligo la narrativa mainstream, mentre per la scrittura thriller psicologico e fantasy.
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So che pubblicherai tra poco con una piccola e nuova casa editrice, la Sága Edizioni. Come ti sei trovata e come ti trovi? Che ne pensi del loro progetto?
Il rapporto con Sága Edizioni è iniziata da poco e la sto vivendo come una bellissima occasione di crescita, a partire dal confronto con uno staff super-professionale e con le opere dei colleghi e delle colleghe di CE che sto scoprendo gradualmente, con grande piacere. Sono onorata di far parte di questo progetto, che trovo dotato di ampio respiro e di uno sguardo attento a penne dotate di una loro identità e peculiarità, mai disgiunto all’attenzione a valorizzare storie preziose per trama e contenuti.
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Il libro che hai scritto a cui sei più legato e perché.
Il libro cui sono più legata è Alice nel labirinto, nato anche questo come commissione da parte di Dario Abate Editore, e che costituisce il seguito dei romanzi di Lewis Carroll. In primo luogo mi ha permesso di entrare in punta di piedi nel mondo carrolliano, restandone affascinata; in secondo luogo perché è un romanzo che continua a darmi soddisfazioni in termini di riscontri e spunti, portandomi a realizzare collaborazioni con artisti di varie discipline. Un terzo motivo è per i temi della libertà e dell’identità: credo che mai come in questo periodo storico, siano argomenti cruciali. Infine… lei… Alice… come non amarla?
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Raccontaci un po’ di come sta proseguendo la tua carriera da scrittrice.
In questa fase, dopo quelle di sperimentazione, sto cercando di dare un assetto al mio scrivere concentrandomi su uno, massimo due generi, in cui potermi rendere riconoscibile; resto però aperta a partecipare ad antologie o a progetti in cui avere un’occasione di stimolo. Accanto, il lavoro di sceneggiatrice, su cui sto concentrando una parte delle mie energie, con progetti in costruzione. Incrocio le dita! Per il resto, studio, scrivo e cerco di migliorarmi sempre.
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Parlando di Trappola d’ardesia… Cosa ti ha ispirato?
Trappola d’ardesia nasce prima di tutto dalla visione di una serie televisiva che adoro: I segreti di Twin Peaks. Mi appassiona il cinema “folle” di David Lynch di cui, a un certo punto, nel libro cito un’altra opera meravigliosa (no spoiler!). Il secondo elemento ispiratore è Sull’amore di Hermann Hesse, che rappresenta la guida di alcuni personaggi, nonché un prezioso indizio per le indagini in corso. Il terzo punto affonda le sue radici nell’attualità: la violenza sulle donne, qui ampliata al contesto famigliare. La componente psicologica è centrale, si configura come un motore mobile che porta i personaggi a comportarsi in un certo modo, il tutto però, senza voler costruire un impianto moraleggiante di parte, volto a giustificare o ad appoggiare le scelte di uno o dell’altro personaggio. Ho scritto questa storia cercando di mettere a nudo le dinamiche di una società che si basa sull’apparenza e sull’ipocrisia, generando in tal modo mostri o vittime, ruoli che talvolta si sovrappongono, moltiplicando le prospettive e le relative implicazioni. Trappola d’ardesia nasce come un’incalzante corsa contro il tempo, un tuffo nella vita di una provincia che nasconde tensioni che, prima o poi, sono destinate a emergere con prepotenza, spesso travolgendo gli attori coinvolti e, quindi, lo stesso lettore.
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Oltre alla scrittura hai altri hobby?
Amo viaggiare e le passeggiate nella natura, il nuoto, il ballo e tutto quello che è arte e spettacolo, quindi mostre, spettacoli teatrali, film e serie tivù. Adoro ascoltare la musica –
soprattutto retrowave, R&B e power-metal – e sono amante della cucina, fatta e mangiata, magari in bella compagnia. Inoltre mi diverto a fare i tarocchi: sono ottimi strumenti di narrazione!
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Una cosa che nei tuoi libri non può assolutamente mancare.
Nei miei libri non può mai mancare la speranza di uscire da una situazione difficile, imparando ad avere fiducia nelle proprie capacità. E deve esserci un personaggio femminile forte, imperfetta e anticonformista, capace di autodeterminarsi!
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Ci sono eventi in programma? Che progetti hai?
Oltre alla promozione di Trappola d’ardesia, il lavoro su un paio di romanzi e racconti vari: l’uscita dovrebbe essere per il 2022 inoltrato, ma non dico altro!
Con Sága Edizioni è prevista un’altra pubblicazione, ma dovremo aspettare ancora un po’. Il mio invito è di continuare a seguire le sue uscite.
Per quanto mi riguarda, mi trovate sui miei Social: facebook, instagram, twitter come Roberta De Tomi e, ancora, su lapennasognante.blogspot.com
Grazie per essere stato con noi e buona continuazione!
Il Nabbo della Porta Accanto!