Lo sapete, da fan di The Witcher non potevo esimermi da dire qualcosa su questa seconda stagione. Cercherò di essere più “free spoiler” possibile, ma qualche piccola cosina ve la devo dire.
The Witcher 2 è sbarcato su Netflix venerdì scorso e in meno di un’ora era già al primo posto della top ten. I fan ormai l’aspettavano da anni, ma causa covid e poi una serie di “sfortunati” eventi, è stata rimandata sempre di più.
Eravamo rimasti alla battaglia di Sodden, dove Yennefer aveva sprigionato tutti i suoi potere per salvare se stessa e i suoi alleati, ma quel fuoco ha lasciato anche gravi danni in tutti loro.
Cirilla e Geralt stanno andando verso Kaer Morhen, la casa degli Witcher.
Un luogo in cui andiamo per riposare e per guarire.
Ciri vuole essere addestrata e noi fan di The Witcher sappiamo bene quanto sia testarda, tenace, coraggiosa… insomma, la vera figlia di Geralt a tutti gli effetti.
Nonostante la difficoltà di inserirsi in una cerchia prettamente maschile e di iniziare un allenamento prettamente maschile, Cirilla dimostra di essere meritevole di fiducia e all’altezza, nonostante non abbia subito mutazioni.
Gli altri Witcher hanno difficoltà nell’accettarla, ma, giorno dopo giorno, imparano a conoscerla.
Purtroppo, la sera in cui arrivano lei e Geralt, Escher, uno degli witcher sopravvissuti a quello che è accaduto in The Nightmare of Wolf, torna con una mutazione inaspettata: un lesher l’ha attaccato e lui si sta trasformando in quello.
Proprio grazie a questa scena lo spettatore conoscerà Vesemir, il capo degli Witcher, colui che li ha cresciuti. Kim Bodnia ha dato vita a un personaggio meraviglioso: un capo, un insegnante, un master e, perché no, un nonno. Proprio quello che avevamo visto in The Witcher: Wild Hunt o che ci eravamo immaginati nei libri.
Il rapporto tra Geralt e Vesemir è proprio quello di cui avevamo bisogno in questa serie. Sì, è l’essenza di ciò che è davvero The Witcher.
Vesemir è uno di quei personaggi meravigliosi che rende ancora più bello il tutto.
Gli altri Witcher sono proprio accennati, compaiono, ma allo stesso tempo non abbastanza perché lo spettatore si affezioni a loro, o che si ricordi il loro nome.
Così, mentre gli Witcher aiutano Cirilla ad allenarsi, sotto la supervisione protettiva di Geralt, Yennefer ricompare ad Aretusa. Purtroppo, ha perso i poteri e quel dolore sta dando la forza di risvegliarsi a qualcosa di profondo, antico, e pericoloso.
Yen è persa, senza quello che le dava la forza di andare avanti e di farla sentire “abbastanza”.
In tutto questo, Geralt non sa che lei è viva e anche lei pensa che lui sia morta.
Ma non solo lei è rimasta ferita nella battaglia di Sodden: anche Triss ha riportato ferite che non potranno essere rimarginate. Un soldato ha cercato di bruciarla viva.
Triss viene mandata a Kaer Morhen, e lì ritrova Geralt e conosce Ciri. Il rapporto tra Ciri e Geralt è complicato e, se nei videogiochi potevamo scegliere, qui non è così: sappiamo che Geralt vuole stare con Yennefer, nonostante l’animo della donna non sia dei migliori.
Triss Merigold è una grande strega, forse non potente come Yen, ma fin da subito si dimostra utile dell’aiutare i witcher, ma non Cirilla, per quanto le voglia bene.
Riesce però a scoprire che nelle sue vene scorre il sangue ancestrale. Così, mentre Vesemir sogna di ricreare i witcher con il sangue di Ciri, Ciri si offre come esperimento volontario, Triss cerca di fermarla. Geralt, nel frattempo, si trova al monolite che Cirilla ha spaccato a metà della prima stagione con il suo urlo.
I poteri di Cirilla però stanno crescendo e i vari regni – e non solo – vogliono reclamarla come propria…
Questa stagione ha tanti punti di forza, ma ne ha anche di debolezza.
Tutta la parte di Kaer Morhen, funzionale alla trama, è resa davvero bene. Vesemir sembra uscito dalle pagine dei libri – e anche il doppiatore italiano. Quello che non convince tantissimo, sono gli altri witcher, quasi sfondi nel contesto, quando alcuni di loro, in realtà, sono davvero comparsi moltissimo in questa stagione.
Yen non è al meglio in questa stagione e non l’ho molto riconosciuta. L’hanno fatta troppo emotiva e “buona”, cosa che non è molto, all’interno dei libri e del videogioco.
Il rapporto tra Geralt e Ciri è veramente fatto benissimo.
Il nostro odio è il dolore che le serve per diventare più forte. Non diamole quello che vuole.
Ciri, se riesci a sentirmi, se riesci a sentirci, torna a casa.
– GeraltIo credo in te! Scusa per quello che ho fatto!
– Vesemir
Tu meriti tutto Ciri! Lascia che ti dia tutto quello che ho!
– YenneferLo so che hai paura Ciri, ma quello che stai vedendo, non è reale!
Noi ci apparteniamo! Tu… noi! Non sarà perfetto, ma è reale! Ed è tuo! Noi siamo la tua famiglia, abbiamo bisogno di te!
– Geralt
Non posso aggiungere altro: una serie da guardare e che merita.
Ma il mondo di The Witcher non si ferma qui…
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