Andata in onda dal 12 ottobre al 30 novembre 2021, Chucky è una serie tv a tinte horror creata da Don Mancini. È stata trasmessa su SyFy e USA Network. Ma dove si colloca all’intento del franchise? Ebbene è il sequel del settimo film, Il culto di Chucky. Don non solo ne ha scritto la sceneggiatura, ma ne ha diretto anche il primo episodio e ricopre il ruolo di co-showrunner insieme a Nick Antosca. Alla produzione vediamo David Kirschner affiancato da Harley Peyton (noto per Twin Peaks). Composta da ben 8 episodi, il 30 novembre viene rinnovata per una seconda stagione.
Ambientato all’incirca due settimane dopo Il Culto di Chucky, ritroviamo nella piccola città natale di Charles Lee Ray un mercatino sul quale vi è una bambola Good Guy acquistata da Jake, un ragazzino quattordicenne con problemi a relazionarsi coi compagni di scuola e in conflitto con il padre a causa della sua omosessualità. Dopo una serie di avvenimenti che mettono il ragazzo in situazioni difficili, si scopre che il bambolotto, Chucky, è vivo ed è tornato nel posto in cui è nato con uno scopo: mietere vittime. Andy Barclay, sulle tracce delle bambole e delle persona in cui Chucky ha trasferito parte della sua anima, torna assieme a Kyle con l’intento di ucciderlo una volta per tutte disposto a porre fine all’incubo. Anche Tiffany, amante e complice di Chucky, fa ritorno. In ogni puntata abbiamo dei flashback che mostrano il passato di Charles Lee Ray e, in parte, di Tiffany.
La serie riprende da dove Il culto di Chucky era terminato, riportando sul piccolo schermo diversi personaggi della saga originale. I temi trattati sono i più disparati, ma uno su tutti salta all’occhio: la lotto all’omofobia. Mancini ha adottato un approccio autobiografico, cucendolo al personaggio di Jake, esplicito riferimento alla sua adolescenza. In questi otto episodi, Chucky è utilizzato come metafora del bullo, credendosi affascinante e divertente. In contrapposizione, legandolo a Jake, le cui lotte sono legate a quelle della comunità LGBT, passa da mostro a paladino dei diritti. Difatti ne Il figlio di Chucky, egli stesso ha un figlio queer (Glen/Glenda).
Oltre al sangue, agli omicidi, la serie porta anche un po’ di buon umore allo spettatore, con scene divertenti e spensierate. Adatta a chiunque, fan e non della saga, Chucky rimane uno dei migliori prodotti nel suo genere del 2021, tanto da meritarsi una seconda stagione. Sappiamo tutti che mano a mano che si prosegue con la storia, la qualità viene meno. Speriamo che non sia questo il caso!
E voi avete già provveduto a vederla? Cosa ne pensate? Per ora è tutto, un saluto, Shadow!
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