Caste heaven, il gioco crudele delle caste

Caste heaven, il gioco crudele delle caste

Febbraio 22, 2022 0 Di thenerd

Caste heaven è un manga yaoi di Chise Ogawa, composto da otto volumi ed edito in Italia dalla Jpop. Manca solo l’ultimo volume affinché sia completo, inutile dire che personalmente sono in spasmodica attesa.

Caste Heaven - azusa

La trama

In una scuola giapponese, in ogni classe, vige un sistema crudele di caste. Tramite delle carte, infatti, a ogni studente viene assegnato un ruolo gerarchico che va dal Re, ai pezzi grossi, al secchione, così via fino al target, quest’ultimo designato a essere vittima dei bulli. Gli insegnanti non sospettano nulla, oppure sanno ma fanno finta di niente.

Caste Heaven

Il protagonista della storia, Azusa, passa dall’essere Re all’essere un target, mentre colui che era sempre stato suo devoto aiutante, Karino, è proprio la persona che ha complottato per divenire Re al suo posto e fare di lui l’ultima ruota del carro. Karino è mosso dal desiderio perverso di possedere Azusa… in tutti i sensi.

Lo stile

Ogawa Chise è un’autrice dal tratto molto delicato, quasi etereo, che si contrappone alla crudezza delle sue storie e ai loro temi sempre forti e disturbanti.

Caste Heaven

Caste heaven

Caste heaven non è solo una storia yaoi. In realtà, ciò è solo un’aggiunta erotica e piccante a una trama che avrebbe potuto funzionare benissimo con qualsiasi tipo di coppia o addirittura senza.

Caste heaven parla di un microcosmo organizzato in una scala gerarchica, in cui ognuno agisce secondo il ruolo assegnatogli dalla fortuna – o dalla sfortuna –, con spietatezza o remissività. Ma allo stesso tempo vuole parlare anche della nostra realtà sociale, della vita di tutti i giorni al di là della scuola, dove ognuno ha un ruolo che spesso spinge ad agire come magari non si farebbe in condizioni diverse: con cattiveria e arroganza nel caso di una posizione privilegiata, abbassando la testa se non si possiede alcun potere o voce in capitolo; o in maniera subdola, per conquistarsi determinati favori.

Basti pensare all’esperimento carcerario di Stanford (citato anche nel manga e probabile ispirazione per l’autrice), dove messi nella condizione di interpretare carcerati e sorveglianti, i partecipanti hanno iniziato davvero a tirare fuori comportamenti violenti o comunque attinenti al loro ruolo fittizio.

Insomma, si tratta di un manga che, al di là del suo contorno erotico, delle scene di sesso esplicito e delle storie d’amore presentate, presenta tematiche importanti e di tipo psicologico che fanno risultare questa storia molto interessante anche per chi non ama il genere.

Le storie d’amore al suo interno, tra l’altro, sono anche piuttosto malate, a volte con veri e propri squilibri e situazioni inquietanti. Insomma, non delle relazioni propriamente sane, ma che sicuramente fanno emergere elementi realistici e psicologici di grande interesse.

– Viky