Il potere del cane di Jane Campion – con Benedict Cumberbatch su Netflix
Erano 12 anni che Jane Campion non realizzava un film: ed eccoci qui. Un western in classico stile hollywoodiano.
Il potere del cane
I fratelli Phil (Benedict Cumberbatch) e George (Jesse Plemons) sono completamente diversi. I primo è crudele e incute timore a tutte le persone che lo circondano. L’altro invece ha un carattere più mite e sottomesso. Quando quest’ultimo sposa la vedova Rose (Kirsten Dunst) e la porta a vivere nel ranch di famiglia assieme al figlio Peter (Kodi Smit-McPhee), Phil gli si mette contro e cerca di ostacolarli con tutte le sue forze fino a quando non riesce più a nascondere la sua vulnerabilità.
Commento
Candidato per 12 Oscar (ved. immagine), Il potere del cane non è un film per tutti.
Un film lungo che racconta una storia intensa, dal tono meditativo. L’intera durata è tappezzata da “apparizioni” che non sono fantasmi o che, ma sono respiri, sono pensieri di altri personaggi, persone che non appaiono in camera, ma che sono presenti. Come il padre di Peter, un suicida. Oppure Bronco, un amore, un amico, un maestro, qualcosa che per Phil è presente, è vivo, è un rimpianto.
Nonostante tutto, si tratta di un film malinconico, di terra (fango, pelli da vendere agli indiani e che lo stesso protagonista vuole tenersi), di demoni (Rose, la madre di Peter, che inizia a bere).
Il potere del cane è suddiviso in cinque capitoli, è affascinante e controllato, in linea Netflix. Un estetismo particolamente intenso, non sullo sfondo, ma come se fosse una sorta di chiave di lettura – tipica della regista neozelandese – che vuole mostrare non solo gli equilibri della famiglia, ma anche essere il motivo per cui si dà il titolo a questa pellicola.