Voyagers
Marzo 24, 2022

Voyagers di Neil Burger – 86 anni verso il futuro

By Poison El

Una nuova uscita su Sky Cinema, per tutti gli amanti di fantascienza. Voyagers, film di fantascienza diretto da Neil Burger, nel cast c’è anche Lily-Rose DeppTye Sheridan e Colin Farrell, cerca di sposare temi e archetipi della narrativa cinematografica YA (young adult) a un pugno di inedite vertigini filosofico/esistenziali. La patina è una tranquillizzante, fracassona, macelleria action.

Voyagers

Nel 2063 la Terra è messa male e la colpa è nostra: è un pianeta devastato dal cambiamento climatico, ma per fortuna, da qualche parte, nello spazio profondo è stato trovata un’altra casa abitabile. Nella migliore delle ipotesi il viaggio dura 86 anni. Come fare a sradicare delle persone dalla propria vita?
La soluzione? Creare proprio una generazione per questo viaggio. Formare un equipaggio di giovani (maschi e femmine), da modellare al riparo dalle tentazioni. Ah e annichilirli in una bolla che gli risparmi di sapere cosa sia, sul serio, la vita sulla Terra.  Una generazione che non vedrà assolutamente il pianeta, ma i cui nipoti potranno prosperare e colonizzare.

Sovrintende la prima fase del viaggio il padre, Richard (Colin Farrell), padrino del progetto.

Voyagers

Il film prosegue lento, filosofico, con dilemmi morali a cui si deve soprassedere.
Tocca a Christopher (Tye Sheridan) e Zac (Fionn Whitehead) scatenare la scintilla della rivolta: è il primo che scopre che vengono drogati per starsene buoni e zitti. Così devono prima di tutto appropriarsi dei sentimenti negati. Ma, come ogni droga, l’effetto è negativo subito dopo che si smette di prenderla “a caso” e senza controllo: diamo così inizio alla deflagrazione sregolata e famelica.

Voyagers

Christopher e Zac mettono in moto il meccanismo, ma lo fanno in maniera radicalmente opposta. Christopher e Sela (Lily-Rose Depp), il vero cuore spirituale della nave, cercano un’equilibrata mediazione tra dovere e passione, soddisfacimento dei bisogni primari e rispetto delle consegne. Zac, no. Sceglie la via più rapida e brutale. C’entra qualcosa un misterioso “mostro” alieno (reale? immaginato?) che agita la coscienza della nave.
Zac capisce che c’è un solo modo per essere libri: uccidere, soccombere ai bisogni primari e fare “tutto quello che vogliamo”.

Commento

Voyagers costruisce una premessa non così originale nei contenuti, abbastanza nel lavoro sul genere, ma la abbandona strada facendo.

Neil Burger scrive e dirige Voyagers. Un genere che gli appartiene: l’esplorazione di un corpo e uno spirito portati al punto di rottura delle proprie potenzialità (Limitless), o magari il fondo apocalittico YA (Divergent). Mix di atmosfere e generi, questo il modus operandi.

Voyagers, però, non riesce a chiudere il cerchio e rimane lì, bello ma incompleto.