Bridgerton 2 è appena sbarcato su Netflix ed è subito schizzato in top ten.
Ammettiamolo, fan di Bridgerton, quando abbiamo saputo che nella seconda stagione non ci sarebbe stato il Duca, abbiamo storto tutte il naso. Insomma, una fetta di pubblico si è rivoltata contro Shonda Rhimes e il creatore della serie Chris Van Dusen. Ma fin dall’inizio, l’idea dietro alla serie Netflix era sempre stata quella di ispirarsi ai romanzi di Julia Quinn e dedicare ogni stagione a uno dei fratelli Bridgerton, durante l’Età della reggenza inglese rivista però sotto un’ottica molto più inclusiva.
E questa seconda stagione vede al centro del racconto il tentativo di trovare moglie del visconte Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey), il fratello maggiore che si è fatto carico dei doveri e delle responsabilità del capofamiglia dopo la morte improvvisa del padre.
Una scelta dettata più dal senso del dovere che dal cuore così da portare avanti il buon nome di famiglia. Ma la ricerca è ardua e nessuna delle debuttanti sembra rispondere ai criteri severissimi del visconte.
Come deve essere la viscontessa? Non è facile questa risposta, perché l’amore non c’entra, è legato a qualcosa come il “rispettare il buon nome della famiglia”.
Non sembra facile però assolvere questo compito fino a che non arriva la famiglia Sharma dall’india.
Anthony inizia a corteggiare Edwina, la sorella minore, ma quando Kate scopre che l’amore non è in cima alla sua lista delle priorità nella ricerca di una moglie, la protettiva sorella maggiore decide di fare di tutto per fermare l’unione. Questo finirà per avvicinarla ad Anthony complicando notevolmente le loro vite. Il tutto mentre Penelope (Nicola Coughlan), sebbene con sempre maggiori difficoltà, continua a raccontare i gossip che avvengono nell’alta società londinese sotto lo pseudonimo di Lady Whistledown.
Anthony ha preso questa decisione: deve prendere moglie ma è una decisione sulla carta cerca una donna ‘adatta’, il suo cuore però è una faccenda più complicata – dice l’attore inglese, 33 anni. La prima stagione è arrivata in un momento particolare in cui tutti avevano bisogno di gioia e di innamorarsi, abbiamo girato la seconda ancora durante la pandemia e il lockdown. Per ritrovare Anthony mi sono immerso negli audiolibri dei romanzi di Julia Quinn che hanno un modo così unico di raccontare una storia. Dal momento che ogni anno il mondo si espande con sempre nuovi personaggi e attori, il tutto diventa sempre più emozionante e c’è curiosità nel vedere come altri della famiglia Bridgerton si innamoreranno questa volta. Essere il protagonista certo dà un po’ di pressione, ma nel momento in cui ho incontrato Simone e abbiamo fatto questo ‘chemistry test’ (una prova che la coppia potesse funzionare sullo schermo, ndr) tutto è andato al posto giusto. Viviamo il set tutti insieme, come un gruppo, come una famiglia, è bello far parte di una tribù, anche io vengo da una famiglia numerosa anche se sono il più piccolo nella realtà, non il maggiore. Non ho certo sentito il peso tutto sulle mie spalle”.
Se il visconte è convinto che sposarsi per amore sia un lusso destinato a pochi ed è pronto a soffocare i suoi veri sentimenti in nome del peso di responsabilità c’è chi gli ricorda che essere felici è una scelta e un diritto. Ottimi discorsi e sceneggiatura per quanto riguarda il personaggio di Lady Violet Bridgerton.
Gli otto episodi di Bridgerton si basano su questi elementi in perenne contrasto tra di loro. Ma se vi aspettate la passione fisica che ha contribuito a fare di Bridgerton un successo mondiale, rischiate di restare delusi perché il racconto qui è molto più travagliato e votato al romanticismo e impiegherà tutti e gli otto i suoi episodi – finendo per diluire un po’ troppo il racconto – per arrivare a districare una matassa fatta di triangoli amorosi, dichiarazioni tardive e proposte di matrimonio.
Ma, badate bene, non ci sarà nessun “vero matrimonio” sullo schermo.
Perché quindi omettere un momento così significativo?
Omettere il giorno del «Sì» tra i personaggi interpretati da Jonathan Baily e Simone Ashley è una scelta voluta dal regista della serie Cheryl Dunye. «C’è stato un grande matrimonio prima», ha affermato Dunye a Insider riferendosi alle nozze mai celebrate tra Anthony ed Edwina Sharma (Charithra Chandran), “diamante” della stagione eletto dalla Regina Carlotta.
La seconda stagione è stata altalenante, a volte difficile da seguire perché la storia è stata troppo diluita nel tempo. Ma… sì, amici della family, c’è un ‘ma’.
Il Duca, lo sappiamo, sarà sempre il Duca. Oh, e non si sta parlando di bellezza, perché anche Jonathan Bailey sa benissimo il fatto suo, ma per la costruzione del personaggio. Per quanto riguarda la protagonista femminile, invece… oh, Kate ha una costruzione particolare e tridimensionale. Si tratta di un’ottima controparte femminile, seducente, intelligente e caparbia. Con le sue difficoltà, le sue lotte, le sue perdite.
Kate Sharma è il personaggio che nessuno si aspettava ma che ha creato grandi aspettative in Bridgerton 2 e le ha confermate tutte.
In attesa di vedere la terza e aspetto il vostro parere.
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