“L’Ordalia del Bastardo” di Federica Soprani – secondo volume della saga “Le cronache di Daedarian”
Poter ritrovare Uther, Maddox e Briden è stato per me un enorme piacere che attendevo da un po’. Già la lettura del primo capitolo della saga di Federica Soprani, Il cammino del Sapiente mi aveva incantata, quindi attendevo con curiosità gli sviluppi delle trame lasciate in sospeso. Infine, L’Ordalia del Bastardo è arrivato.
L’Ordalia del Bastardo
A mio avviso l’autrice ha decisamente superato ogni aspettativa e quando questo succede il lettore non può davvero chiedere di meglio. Fin dalle prime pagine ci buttiamo a capofitto in un mondo ancora più caotico e in bilico, con i Demoni del Nord che continuano implacabili a distruggere e saccheggiare villaggi non appena ne hanno la possibilità.
La gente mormora, i sovrani si preoccupano e tutti gli equilibri dei Regni mutano, alcuni alla luce del sole, altri nella più nera oscurità, per assicurarsi forza e ricchezza. Questo ci permette di approfondire ancora di più i tratti della personalità di Re Uther, la sua mentalità politica, il rapporto di marito e futuro padre e vedere come, a proprio modo, cerchi di gestire e superare la tragedia che riguarda Briden che di riflesso tocca tutto il suo mondo e quindi anche il rapporto con Maddox.
Devo dire che forse una delle cose che ho apprezzato di più di questo secondo capitolo è la grande attenzione che viene rivolta proprio alla figura di Maddox e di ciò che egli vive a Cymandel, dove viene mandato da Uther in visita a Re Dracan. Insieme all’autrice analizziamo le più intime sfumature del suo animo, tra luci, ombre e le mille contraddizioni che lo rendono sicuramente uno dei personaggi più affascinanti della Soprani.
“C’era quel mondo fatto di grazia, cortesie e soavità. E poi c’era Maddox, che di quel mondo non avrebbe mai potuto far parte, nemmeno fosse campato mille anni.”
Fantastico è poter vivere, pagina dopo pagina, lo sviluppo del rapporto tra lui e Dracan, una storia che trasmette mille emozioni, anche contrastanti tra loro ma sempre forti e trascinanti.
Non si può dimenticare anche la figura di Briden. È un sollievo ritrovarlo (per evitare spoiler non racconterò troppo a riguardo), prima debole e indifeso, in balia degli eventi e poi di nuovo con quella forza e integrità che ben conosciamo e che già abbiamo apprezzato nel primo volume.
Commento
Una grandissima caratterizzazione dei personaggi, una innegabile capacità descrittiva rendono questa storia una calamita che attira il lettore e lo lega in maniera indissolubile alle trame che la Soprani delinea con la sua indiscussa maestria. Le parole corrono incatenate una all’altra, descrivendo mondi e situazioni che brillano nei nostri occhi come se le potessimo ammirare in prima persona.
“Le prime ombre della sera strisciarono fuori dal bosco e lungo la strada come i tentacoli di un mostro immane. Lambirono le facciate delle capanne e delle botteghe, oscurarono i ricoveri per gli animali, frugarono la cenere ancora calda dei focolari spenti.”
L’Ordalia del Bastardo si chiude lasciandoci sospesi in un punto di azione e pathos che aumenta ancora di più il nostro bisogno di poter stringere tra le mani il terzo volume di questa fantastica storia, fatta di uomini ed eroi, di amore e sofferenza, di affermazione e annullamento, tutti ingredienti sapientemente mescolati dalle magiche mani della nostra Federica Soprani.
-Jess