Cronache non umane di Joey Tre – review party
Il 5 maggio, qualche giorno prima del salone, è uscito “Cronache non umane” di Joey Tre.
Cronache non umane
Anno 2236.
Il mondo è dentro il suo futuro peggiore, fatto di tecnologia opprimente. Ognuno ha un punteggio che lo classifica e lo definisce. Il database controlla tutto e tutti, anche Ink, che ha sedici anni e una strana forma di vitiligine. Il ragazzo si sente diverso e rischia, a causa del suo punteggio basso, di finire il resto dei suoi giorni ai margini della società. Dori, la sua vicina di casa, lo vuole aiutare. Ma quello che i due faranno è contro il rigido regolamento e li porterà a rischiare la vita. L’obiettivo dei due è però nobile, oltre che assurdo: distruggere tutto ciò che li opprime.
Anno 2256.
Kate Bennet non è una ragazza come le altre. La sua natura soprannaturale, nata da un’avanzatissima forma di tecnologia, la costringerà a compiere delle scelte difficili, soprattutto nel momento in cui farà i conti con alcuni inquietanti risvolti che a porteranno a rivalutare tutta la sua vita.
Commento
Cronache non umane di Joey Tre è una raccolta di piccole storie, in questo caso due, distopiche. Una ambientata nel 2236 e l’altra nel 2256.
Il camaleonte” è il primo racconto che incontriamo, siamo nel 2236. Il protagonista è Ink che odia la sua vita, il suo punteggio basso lo delimita ai margini di una società che non lo rispecchia e non lo rispetta.
Un elemento che ricorda una serie che noi di The Nerd’s family adoriamo: Black Mirror, già per questo siamo rimasti catturati dalla narrazione.
Ha un dettaglio che poche volte viene inserita nei libri: la vitiligine, che lo rende debole e difettato agli occhi di tutti. Non ha prospettive di vita, non può migliorarla, ma può solo rimanere nel cubo in cui è confinato a vivere. È un camaleonte, ed è l’unico modo in cui può salvarsi: adattarsi alle situazioni, passare inosservato. Angoscia, tristezza, rassegnazione, traspaiono dalle pagine e bucano la quarta parete e il lettore.
Il worldbuilding è strutturato bene, ben descritto, realizzato e ben strutturato. Facile immedesimarsi.
L’altra me è il secondo racconto di Cronache non umane e ci troviamo nel 2256. Kate è una ragazza che ha scoperto di essere stata adottata e che le sue origini non sono umane, è un ibrido. Sa solo una cosa: quanto sia alto il suo QI. Si ritrova a fare un test per valutare il suo punteggio.
Ha già fatto questi esami, ma il suo fratellastro maggiore, Alan, cerca di dissuaderla, ma senza successo. Quando i test falliscono, il mondo crolla addosso alla ragazza. Ma perché?
Due racconti, ben delineati, strutturati alla grande e in cui sono rese alla grande le atmosfere.
Da leggere. Presto recensiremo anche Bellezza collaterale, uscita del Salone del Libro. Un’ottima autrice, che merita davvero di farsi strada in questo mondo.