The Umbrella Academy 3 – nuova apocalisse, nuova famiglia

The Umbrella Academy 3 – nuova apocalisse, nuova famiglia

Luglio 13, 2022 0 Di Poison El

Diciamoci la verità: a noi la “normalità” – anche se odio questa parola – non ci piace proprio. A noi i personaggi piacciono solo se sono veri, reali e strani.
Perché le persone hanno sempre stranezze e più un personaggio ne ha, più ci è caro o vicino.

Forse è per questo che non possiamo proprio fare a meno dei personaggi di Umbrella Academy. I ragazzi sono sempre alle prese con un’apocalisse, ma questa volta, arrivano in una realtà in cui non sono mai esistiti.

Che papà abbia combinato qualcosa?

The Umbrella Academy 3

Dopo un viaggio nel tempo che ha portato Five, Diego, Vanya, Allison, Klaus e Luther nella Dallas degli anni 60′, essere riusciti a sfuggire dall’accusa di omicidio per l’uccisione di John F. Kennedy ed essersi salvati miracolosamente da The Handler, i membri dell’Umbrella Academy si ricongiungono nella loro vecchia casa. Ma non sono gli unici.
Assieme al loro anziano padre, ad aspettarli ci sono i membri della Sparrow Academy. Sir Reginald rivela senza troppi giri di parole che, deluso da loro per gli disordini accaduti a Dallas, ha deciso di adottare sette bambini differenti.

È impossibile non affezionarsi a questo gruppo di outsider che salta per le linee temporali, scongiurando un’apocalisse dopo l’altra mentre fanno i conti con il loro padre disfunzionale, con cui hanno un rapporto – anch’esso disfunzionale – in ogni realtà.
Anche in questa terza stagione, Klaus e Five  riescono a tenere in piedi uno show che, questa volta ha cominciato a funzionare a tratti – per quanto riguarda i personaggi.

TheUmbrellaAcademy3

Questa stagione si concentra sui rapporti umani, in particolare sul tema della paternità, dell’eredità, della libertà.

Ma chi sono gli Sparrow?

Sono un gruppo di supereroi compatto che è riuscito in tutto quello che l’Accademia originale non era riuscita, tra cui instaurare un rapporto solido tra loro. Ma non è tutto così bello come sembra: a causa della nuova apocalisse che – letteralmente – germoglia dentro la loro abitazione mentre gli Umbrella si rintanano nell’hotel Obsidian. Ma tutto in The Umbrella Academy ha due facce e, presto, dei nuovi dissapori e una porta misteriosa nella suite sconvolgeranno la loro idea di riposo.

Le dinamiche familiari già note sono, in questa stagione, evidenziate dall’incontro con la Sparrow Academy; una famiglia diametralmente opposta alla loro: gli Umbrella sono disordinati, gli Sparrow sono organizzati. Ma non è tutto così tranquillo, quando un padre è così disfunzionale in tutte le linee temporali. Mentre Klaus prova pietà per un padre confuso e poco minaccioso, Diego scopre di avere un figlio, ritrovandosi lui stesso a vestire i panni del ruolo paterno, con la paura di essere fin troppo simile a Reggie. Al contrario, negli Sparrow, Ben cerca di essere il Numero Uno che suo padre desidera, ma questo lo conduce lontano da affetti e famiglia.

Commento

Le scenette comiche e quelle al limite dell’assurdo, una colonna sonora sempre azzeccatissima e il luogo cardine di questa stagione – il misterioso hotel Obsidian – fanno da sfondo ad altre tematiche. The Umbrella Academy 3 riesce ad affrontare tematiche serie, tematiche importanti, senza cadere nel banale e solo come la serie fa fare: in maniera strana e comica.

Il vero problema, forse, di questa stagione, è che non c’è un vero villain. L’unica ad avere una sfumatura simile è Allison, la cui rabbia e frustrazione raggiungono livelli pericolosi, soprattutto nei confronti di Viktor.

Klaus e Five sostengono l’intera stagione. Klaus ha delle abilità stupende e tutto il suo viaggio funziona, rende la serie più bella e interessante. Il nostro Principe delle Tenebre è finalmente sbocciato!

Bella l’evoluzione di Diego e Luther, ma altrettanto non si può dire di Viktor e Allison.

Il coming out di Viktor è talmente amalgamato che non si capisce. Nel senso: davvero lo abbiamo legato a un taglio di capelli? Speravamo in qualcosa di più profondo.
Certo, apprezzabile la naturalezza con cui avviene il tutto.

Allison non è una vera cattiva ed è vero che il dolore ci stravolge, ma farle perdere completamente la morale, mi sembra un po’ out of character.

Interessanti i nuovi personaggi e la scena post-credit.
Rimaniamo in attesa di una quarta – e forse ultima – stagione.