Accettare remissivamente il proprio destino o combattere per cambiarlo? Star Trek: Strange New Worlds racconta di questo, di un percorso di un uomo, un team, un equipaggio.
In sintesi? Star Trek: Strange New Worlds racconta la storia di un uomo, il capitano Christopher Pike che sa già cosa accadrà e cosa lo attende e ogni passo di questa serie lo avvicina al suo destino e quindi alla morte.
La serie è uno spin-off della serie televisiva Star Trek: Discovery, più precisamente della sua seconda stagione, quando Pike ha capitanato temporaneamente la USS Discovery, ed è stata anticipata dai tre episodi della seconda stagione della serie antologica Star Trek: Short Treks: Q&A, The Trouble with Edward e Ask Not.
Il creatore Akiva Goldsman ha pensato la serie a episodi auto-conclusivi, simile alla serie classica e a The Next Generation.
«La nostra missione? Noi esploriamo. Noi cerchiamo nuove forme di vita e nuove cività. Noi andiamo laddove nessuno è mai giunto prima.»
La serie segue i viaggi dell’astronave della Flotta Stellare USS Enterprise (NCC-1701), capitanata da Christopher Pike, durante la sua seconda missione quinquennale (2259-2264), ovvero quella che precede la missione quinquennale del capitano James T. Kirk narrata nella serie televisiva Star Trek.
La vera novità di questa serie è Paul Weasley (The Vampire Diaries) che interpreta James T. Kirk.
Il legame tra Spock – il mitico e iconico Spock – e Pike è bello, confidenziale, unico. Spock è l’unico a cui Pike confida di vivere nel passato e questo dice moltissimo del loro legame.
Ma non è l’unica tematica presente in Star Trek: Strange New Worlds. C’è anche la tematica del razzismo e del pregiudizio… ma non vogliamo fare spoiler.
L’inserimento di questo personaggio è fondamentale. Non vi è fanservice – come in Discovery, che però era senza senso e non si capiva dove volesse andare a parare – ma serve per lo “scontro” di visioni opposte tra lui e il Capitano Pike nella crisi romulana.
Quasi un sottile messaggio, come dire che Pike sia il passato e Kirk il futuro. Eppure, di questo Capitano Pike ci siamo innamorati. Si tratta di un personaggio ben costruito, tridimensionale, umano. Perché, finché il destino non si compierà, il Capitano Pike farà il suo dovere, ovvero, uno dei capitani della Flotta Stellare. Fino alla fine.
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