Attualmente si stanno registrando diverse chiusure dei server di Cina, per quale motivo?
Alla fine tutto questo è frutto di una politica molto aggressiva che avevamo già trattato in passato.
Circa un anno fa avevamo scritto alcuni articoli sulle censure in Cina, specialmente questi due:
Cina e videogiochi, censure e cambiamenti parte II
Cina, duro colpo per Steam
In entrambi gli articoli si parlava di come il governo cinese applicasse le restrizioni sul pubblico minorenne e sulla frequenza di gioco.
Nell’articolo che parla della chiusura di Steam ufficiale ci si chiedeva a cosa avrebbero portato queste misure, ebbene ora abbiamo la risposta!
La Cina non ha voluto fare marcia indietro sulla sua campagna anti-videogiochi e ora a pagarne il prezzo è stata l’Activision Blizzard.
In maniera ufficiale la casa produttrice di Wolrd of Warcraft ha ufficialmente chiuso i server in Cina, di qualsiasi suo prodotto, che sia lo storico World of Warcraft che il nuovo Overwacth 2.
La cosa può suonare strana o persino paradossale, i brand della Blizzard sono stati sempre prodotti che erano ben accolti nel mercato cinese, con un’affluenza gigantesca. Infatti il problema non risiede nell’apprezzamento del prodotto, ma nelle conseguenze delle feroci leggi già menzionate prima.
Il normale pubblico cinese non riesce più ad usufruire i prodotti a cui era abituato da anni e quindi la compagnia si è trovata costretta a chiudere i server.
Non sono mancati i malcontenti, specialmente da parte dei dipendenti locali della compagnia, ma sfortunatamente la Blizzard non ha fatto altro che seguire le norme della legge dello stato vigente.
La definitiva chiusura avverrà nel mese di gennaio del 2023 e difficilmente sarà un’azione reversibile.
Che cosa ne pensate?
Ritenete che ci saranno altre conseguenze?
Quali altri brand videoludici seguiranno le orme della Blizzard?
Non ci resta che attendere ed assistere al corso degli eventi.
-Belharza
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