Empire of Light dal 2 marzo al cinema!
Uscito nelle sale italiane il 2 marzo, Empire of Light è una storia incentrata sul potere dei legami umani in tempi burrascosi. Prodotto dalla Searchlight Pictures, presenta un cast stellare. Troviamo Olivia Colman (vincitrice dell’Academy Award), Michael Ward (vincitore di un premio BAFTA), Tom Brooke, Tanya Moodie, Hannah Onslow e Crystal Clarke. Con Toby Jones e il premio Oscar Colin Firth.
Empire of Light
Ambientato nei primi anni Ottanta all’interno e nei dintorni di un vecchio cinema sbiadito in una cittadina costiera dell’Inghilterra, il film segue Hilary (Olivia Colman), una donna che gestisce il cinema e deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen (Micheal Ward), un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare avversità quotidiane. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, del cinema e della comunità.
Le parole del regista
“Molte persone ritengono che i loro anni più formativi siano stati quelli dell’adolescenza. Ho vissuto la mia adolescenza tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta: la musica, i film e la cultura pop di quel periodo hanno contribuito in larga parte a formare la persona che ero. Fu un periodo di grandi sollevazioni politiche in Regno Unito, con molte politiche razziali controverse che infiammavano gli animi, ma allo stesso tempo fu un periodo meraviglioso per la musica e per la cultura in generale: un periodo molto creativo, molto politicizzato e pieno di energia.
Tuttavia, però, Empire of Light è un film nato quasi completamente per via della pandemia. Il lockdown è stato un periodo pieno di intense riflessioni personali per tutti noi. Ognuno di noi si è trovato a riesaminare la propria vita. E per me, questo significava fare i conti con alcuni ricordi con cui stavo lottando fin dall’infanzia. È stato questo a spingermi a scrivere la sceneggiatura: la volontà di esplorare quei ricordi per vedere se avrei potuto scoprire qualcosa di interessante”.
“I film descrivono scenari mitici”, prosegue Mendes. “Siamo sempre alla ricerca di un momento in cui il passato appaia più colossale, più ricco di materiale tematico e più fiabesco del presente. Ripensando al passato con gli occhi di oggi, mi sembrava che questo periodo della storia inglese presentasse un’intersezione particolarmente speciale e insolita tra le politiche razziali, la musica e il cinema”.
– Shadow