The good mothers – incontro stampa Disney
L’incontro per The Good Mother inizia subito con la presentazione dell’incredibile cast: da Micaela Ramazzotti a Valentina Bellè. Da domani, mercoledì 5 aprile 2023, gli abbonati a Disney+ potranno vedere tutte e sei episodi di The Good Mothers, la nuova produzione originale italiana della piattaforma (contenuta nel catalogo Star).
Noi di The Nerd’s Family abbiamo seguito la conferenza stampa in live.
Al The Space Cinema Moderno di Roma sono presenti, per presentare la serie, i registi Julian Jarrold ed Elisa Amoruso; lo sceneggiatore Stephen Butchard. Il cast è formato da Gaia Girace, Valentina Bellè, Barbara Chichiarelli, Francesco Colella, Simona Distefano, Andrea Dodero e Micaela Ramazzotti.
La serie, tratta dall’omonimo romanzo di Alex Perry, racconta la vera storia di tre donne: Lea Garofalo (Ramazzotti), Giuseppina Pesce (Bellà) e Concetta Cacciola (Simona Distefano) che, avvicinate dalla Pm Anna Colace (Chichiarelli), decidono di sfidare le proprie famiglie e gli uomini dei clan di cui fanno parte, per garantire un futuro migliore ai loro figli.
A produrre la serie tv, le cui riprese sono state effettuate l’anno scorso in Calabria, ma anche a Milano e Genova, Juliette Howell e Tessa Ross per House Productions e Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle.
The Good Mothers
I: Questa serie offre un punto di vista inedito che la tv ha indagato spesso. Ma quanto spesso vi ha ispirato per indagare in modo completamente diverso il tema delle donne nella mafia che ricercano la propria libertà?
Regista: Sono state tante le serie tv che hanno visto il punto di vista maschile, con una violenza troppo marcata ed esaltata. Ma questa storia ha un’ottica diversa. Lentamente, quasi fosse un pericolo, una tendenza strisciante e una tendenza, quella del PM, che ha deciso di concentrarsi sulle donne per aiutarle a cambiare vita, a scappare da mariti violenti, da una vita di crudeltà.
Non si può però dimenticare la paura, per tutta la vita, che queste donne hanno quando “scappano” in queste safety house.
Finalmente rivolgere l’attenzione verso l’anello debole. Non solo della mafia, ma in generale.
Ci troviamo di fronte all’Andrangheta, ma stavolta dal lato della loro intimità, dal lato della loro “rinuncia della loro identità”. Era necessario parlare di queste protagoniste invisibili che avevano bisogno di una voce.
I: Non da tutte le persone si può aspettare questo coraggio. Mi piacerebbe chiedere alle attrici se hanno compreso la loro difficoltà a “tradire”.
Valentina Bellé: Per quanto riguarda la nostra Giuseppina è una presa di coscienza dolorosa, è un sistema educativo, culturale, per cui rendersene conto non è scontato. In qualche modo è stata forzata. Nella storia si racconta che Giusy è con l’amante e la regola è che se viene colta in flagrante, deve morire.
Per questo motivo sa di non poter tornare, sa di essere condannata.
Si tratta di un percorso zoppicante, faticoso, ma a darle la forza definitiva è stato vedere come Angela, la figlia, venisse manipolata. In quanto Giusy veniva presentata dalla famiglia come impazzita, come se avesse perso il nume della ragione.
Questa serie è potentissima. Il cinema ci fa ridere, ci fa piangere, ci fa innamorare, ci dà sempre un sacco di emozioni. Ma questa serie io spero incoraggi tante persone a ribellarsi alla violenza.
Gaia: Io interpreto una donna che si è ritrovata sola. Perché l’ha fatto per sua madre. Una grossa responsabilità. Io ne ho dato una mia versione, perché non ho avuto l’onore di incontrare questa donna.
L’intervista è continuata su ambientazione, come è stata girata e com’è strutturata la storia.
Non vogliamo rivelarvi tutti, ma sentiamo il bisogno che questo messaggio arrivi e venga urlato in tutte le lingue possibili.
Da domani, The good Mothers su Disney+.