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Un’estate dopo l’altra di Carley Fortune – Review Party

La musica nelle orecchie.

Fuori il buio complice e rassicurante. 

Attorno a me uno strano e piacevole silenzio scandito dallefusa di un gatto rosso. 

E un libro che viaggia dentro la mente, rischiarando buie parti che forse, volevo custodire nel cuore. 

Perché certe emozioni, certe sensazioni sono solo ed esclusivamente tue. Eppure…

Qualcosa dentro spinge da tempo per poter uscire e liberarsi, forse perché le energie sprigionate da questi ricordi dimenticati servono per ricostruirsi, proprio quando ti senti davvero lacerata e spezzettata. 

Sapevo, quindi che sarebbe arrivato non solo l’istante magico ma anche il libro giusto perché tutto possa fuoriuscire non come lava, ma come felice zampillo d’acqua. 

E così oggi la parola scritta mi costringe a fare i conti con il Ricordo.

Eh sì, miei lettori. 

Lo chiamo proprio così, il Ricordo. 

Non quel ricordo. 

Ma il re della mia essenza di ragazza, donna, persona.  

Perché ognuno di noi dentro ha un qualcosa di speciale che stenta a condividere.

E per paura che scompaia, perché rimesta nel torbido di un rimpianto. 

Perché parlarne forse lo libera. 

E non si può essere liberi dal Ricordo.

E anche io, io la regina dell’orrore, io che mi definisco l’erede di Chtulhu ho avuto il mio grande amore. 

Grande forse perché non vissuto.

Grande perché incompiuto. 

Grande perché rimasto intatto e mai messo a contatto con la realtà. 

Ma grande. 

Così come è grande l’amore della nostra Persefone. 

Non è un caso quel nome sapete?

Perché lei che è la regina di quel mondo ctonio, quello delle ombre che ha avuto un assaggio di luce. 

Troppo brillante. 

Troppo forte, troppo capace di distrarla da obiettivi imposti da noi stessi, dalla società o da chissà quale strano muro costruito per difenderci. 

Perché vedete l’amore è feroce.

L’amore distrugge perché deve ricostruire. 

Ci frammenta e ci macina affinché come direbbe Gibran possiamo diventare pane nel convitto di Dio. 

L’amore è così, come una spada nascosta tra le pieghe del vestito dell’amato, perché con il sangue che cola dalla ferita possiamo essere battezzati nel nome del Sacro. 

Romantica? 

Forse. 

Ma vedete miei lettori, spesso confondiamo l’amore, quello vero, con la scenografia di un contesto pieno di luci stroboscopiche.

Confondiamo la sua essenza con parole colorate ma vuote, tintinnanti cupi rintocchi che la vita ci sbatte contro. 

L’amore è misericordia proprio quando sei costretto adabbracciare la colonna del rigore. 

E questo libro, beh lo spiega.  

Ognuno di noi ha un Amore così dentro il cuore, uno di quelli che se ci ripensi il respiro si mozza e si ferma in  gola.

Un groppo che non riesci mai a sputare e forse, forse non vuoi. 

Anni passati a chiudere il ricordo in un cassetto, a sfuggire alla gente che indagava dentro di te perché se lo condividi forse svanisce. 

E persino se fa male, come la spina della rosa stretta nel pugno è tutto quello che ti resta, che ti rende viva. 

Ricordo profumato di salsedine e d’estate, anche se magari è nato nell’abbraccio del gelido inverno. 

Così come profuma di estate questo libro, di lago, di aghi di pino e persino di terra bagnata, come un omaggio alla terra che il cuore ha scelto come casa.

E così il ricordo profuma, e ha sempre, sempre, occhi di brace oscuri come il cielo nero che risucchia le stelle, impressi sulla tua pelle.  

Occhi che diventano, improvvisamente tuoi.

Perché l’amore di Sam e Penny, così come il mio, il vostro,di tutti non è altro che uno specchio dove trovare se stessi, e il battesimo vero che ti dona il tuo nome. Quello che ti identifica con una parola, un segno o un’emozione. 

Quello che ti regala, persino, occhiali nuovi con cui guardare il mondo. 

Ecco perché spaventa l’amore. 

Cambia. E non ti fa più tornare indietro.

Ti perdi e ti ritrovi. 

Cambi volto e con quel volto nuovo devi farci tanti, ma tanti conti. 

Ci saranno altre estati, altri inverni, altri occhi che tenteranno di imitare i suoi. Altre pallide imitazioni di quell’istante sempre più evanescenti, sempre più lontane fino a convincerti che in fondo non era vero, che in fondo non era nulla. E poi arriva il libro. Arriva la maledetta e benedetta Fortune.  

Quando magari questo rottame che è diventata la tua anima, si stufa di esserlo. Un rottame. 

Quando magari ti senti spaesato, solo, bisognoso di un calore che non sai neanche nominare, che sembra uscito da un sogno.

Ma che dannazione ti manca. 

Allora eccolo il Ricordo.

È lì per te. 

Non ti ha mai lasciata sola. 

Mai. 

E ritrovi, con lui, te stessa. 

In un attimo. 

Un istante. 

Trovi anche il dolore. 

Il rimpianto, quella sensazione di non essere degna.

Perché se l’amore sfugge via dalle tua mani strette forse non lo meritavi. Sbagliato mie lettrici. 

A voi oggi mi rivolgo.

È sbagliato. 

L’amore non va via perché non siete degne. 

Ma perché ha fatto il suo lavoro, il suo sporco lavoro. 

O forse torna quando siete pronte. 

O forse vi serve perché vi regala l’ispirazione per farvi diventare ponti che collegano il mondo dell’infinito a quello così reale e fintamente banale. 

E quel groviglio di emozioni diventa la tua salvezza. 

Dopo tanto girovagare, dopo tanto marcio, tanta fatica si torna al punto di partenza.  

Non sei più una stella pallida che non brilla più. 

Dal punto di partenza puoi ricominciare.

In qualche modo, anche se con nuove cicatrici sul corpo. 

Magari non più giovane, né perfetta.

Magari rattrappita, rammendata e sghemba. 

E capisci che in fondo il segreto dell’Amore è semplice, troppo semplice: accende un fuoco dentro capace di bruciare tutto, sbagli, tentennamenti, dolori, rimpianti, rimorsi per purificarli. 

E forse perdonarli.  

Così dopo esserti seduta sulla sponda del tuo fiume e aver pianto e scritto la tua storia, puoi prendere una gomma e cancellarla e magari riscrivere il finale. 

O ti alzi, stringi al petto quel libro e con lui cammini sperando che alla fine del sentiero la tua favola si compia. 

In un modo o nell’altro.

E che un altra estate abbia lo stesso calore. 


E come lacrime la pioggia

Mi ricorda la sua faccia

Io la vedo in ogni goccia

Che mi cade sulla giacca.

Canzone trovala se puoi

Dille che l’amo e se lo vuoi

Va’ per le strade tra la gente

Diglielo veramente

Non può restare indifferente

E se rimani indifferente non è lei.

Lucio Dalla

-Jessica Dichiara

Poison El

[Proofreader e Editor. Digital Content Creator. Blogger. Artist. Traveller. Aspirant Writer.]

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