IL PONTE DEI DELITTI DI VENEZIA di Matteo Strukul – review party

IL PONTE DEI DELITTI DI VENEZIA di Matteo Strukul – review party

Maggio 5, 2023 0 Di thenerd

Ei fu siccome immobile

dato il mortal sospiro

scrisse l’autore indomito

orbo del suo destino

così percossa e attonita

la blogger al foglio sta

 

muta pensando all’ultima

pagina assai geniale

scritta al freddo indicibile

in una Venezia un po’ spettrale

la luna a compiacere

nel cielo rimarrà

 

Muta perché, in effetti, alla fine di questo romanzo ci si arriva con il fiato mozzato e si rimane disorientati per una trama di per sé prevedibile per chi conosce e legge da tempo Matteo Strukul eppure capace di tenere in ostaggio il respiro e in allerta gli altri sensi. Così davanti alla morte in una notte bollente d’estate il lettore sarà pienamente consapevole di essere finito dentro un’avventura che lascerà malvolentieri.

 

Antonio nel pensar l’ausilio

vide il delitto e tacque

tragedia oscura e ambigua

la salma al tramonto giacque,

di mille grida al monito

unita la sua non fa’

 

al Doge col dovuto encomio

poi disse del crudele oltraggio

la fama lo precede al pulpito

segno del suo coraggio;

il cadavere intanto è un compito

che ognuno temerà.

 

La frenesia delle prime pagine verrà presto sostituita dal corpo del romanzo, avvincente, ben strutturato e organizzato dalla penna esperta di Strukul che non dimentica di farci abitare i luoghi della vicenda e di farci partecipi dei dubbi e delle inquietudini dei suoi personaggi. Personaggi conosciuti, tanti, che ritroviamo con piacere nella loro evoluzione e che hanno coerentemente mantenuto le loro caratteristiche peculiari che ce li avevano fatti già ampliamente apprezzare.

 

Da Murano vetri rapidi

tra le mani e col pensiero

Colombina crea res divine

le consegna in un baleno;

intanto per la strada tra mercanti e marinai

Antonio indagherà

Quali sono le sue armi? Ai posteri

chiediam, sicuri siam di lui

l’arte tutti conoscono

il ritratto di istanti bui

coi suoi capelli mossi

Venezia cercherà

 

Non mancano pillole storiche affascinati e suggestive, immagini che Canaletto ci proietta direttamente dalle sue iridi, come quella della stamperia con gli inservienti che si affaccendano ai torchi, tra fogli di carta che nascono direttamente dalla cellulosa, caratteri di stampa e lastre per incisioni, uno spettacolo che l’autore riesce a rendere vivo.

 

Non mancano le grida

la vergogna e il cuore sdegno

l’ansia e il battito indocile

che soffre senza ritegno

e la salvezza è un premio

che sembra follia sperar;

 

nulla in questa storia

sfugge al nostro travaglio

Charlotte e la sua memoria

tenace a scoprir l’imbroglio

la luna a compiacere

di nuovo salirà

 

Passaggi forti mi hanno fatto pensare che spesso cerchiamo una soluzione anche dove non può più esserci perché ciò che è stato spezzato non tornerà integro per magia. Così Matteo non manca neanche questa volta di regalarci con un linguaggio storico preciso e adeguato momenti forti ed emozioni intense. Molti interrogativi rimarranno sospesi intorno alla sofferenza, alla violenza e alla rassegnazione.

 

Bravo Matteo! Ora giubila!

il romanzo è una bellezza

scrivi ancor questo e allegrati,

per la tua affermata altezza

a noi lettori importa

che la tua penna scriverà.

 

E io dalle bianche pagine

Sporcate da ogni parola

dico ai lettori: merita!

È come una bella tavola

E il blog che oggi mi ospita

È un onore ringraziar!

Jessica Dichiara