Negli ultimi anni il mondo di Grey’s Anatomy si è ampliato, introducendo un nuovo spin-off, questa volta basato sulla vita dei pompieri di Seattle: Station 19. Nasce così il Shondaverse, universo televisivo basato sulle creazioni di Shonda Rhimes. Attorno alla 14° stagione della serie principale, Ben Warren, marito della dottoressa Miranda Bailey, decide di compiere un repentino cambio di professione: da dottorando del Grey Sloan Memorial a pompiere della caserma 19. Si crea così un intreccio fra le due serie, dove frequentemente vediamo dei cross-over.
Al centro delle vicende vediamo il team della stazione composto da Andrea “Andy” Herrera (Jaina Lee Ortiz), figlia del capitano Pruitt Herrera (Miguel Sandoval), Jack Gibson (Grey Damon). Non solo: Victoria “Vic” Hughes (Barrett Doss), Ben Warren (Jason George), Travis Montgomery (Jay Hayden), Dean Miller (Okieriete Onaodowan) e infine Maya Bishop (Danielle Savre).
La serie segue un gruppo di vigili del fuoco di Seattle presso la Stazione 19, nelle loro vite personali e professionali. Sebbene la serie sia ambientata a Seattle, la gran parte delle riprese si svolge a Los Angeles, con l’aggiunta di alcune scene nella città di ambientazione, tra cui la caserma ispirata alla reale “Station 20” di Seattle, situata sulla 15th Avenue West nel quartiere Queen Anne.
Anche in questo caso, lo spin-off mantiene diverse caratteristiche dell’originale, mostrando una realtà distorta e irrealistica in merito al lavoro dei vigili del fuoco. Questo non accade in serie simili, quali 9-1-1 e Chicago Fire, più fedeli alla realtà. Torneremo però all’atmosfera originale che le prime stagioni di Grey’s Anatomy ci hanno regalato, con la voce narrante della protagonista sempre pronta a introdurre ogni singolo episodio. Vi è inoltre un’altra dualità: sia Meredith che Andy sono figlie d’arte. Da un lato abbiamo il più grande medico che il Grey Sloan abbia mai avuto, dall’altra il capitano della Stazione 19 (dove Herrera lavora).
Fra casi al limite dell’umano e situazioni interpersonali alquanto bizzarre (e a volte toccanti), i nostri eroi dovranno fare i conti con la vita reale e quanto essa possa essere dura. Seppur a livello di trama siamo distanti dall’originale, le sequenze d’azione durante i casi settimanali, sono a dir poco spettacolari. In conclusione posso affermare che fra addii e nuove entrate per il team, Station 19 sia una serie con ancora grandi potenzialità. Ormai giunta alla sua 6ª stagione, la porteranno avanti fintanto che rinnoveranno il medical drama o la chiuderanno prima?
Non meno importante, quest’anno, si svolgerà la prima convention italiana. Qui per scoprire tutto ciò che dovete sapere!
E voi la state seguendo? Cosa ne pensate? Regge il confronto con Grey’s Anatomy o no? Per ora è tutto, un abbraccio, Shadow!
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