Siamo giunti a un punto focale e chi ha giocato ai videogiochi o letto i libri lo sa: sta arrivando la Caccia Selvaggia, sempre più intenzionata a rapire Cirilla.
5 episodi per arrivare a chiedersi se schiararsi (con Redania, con Nilfgard o con Emhyr…) o rimanere neutrali.
Ciri (Freya Allan) è ciò che guida azioni politiche del Continente da Nilfgaard alla Redania, coinvolgendo anche in modo significativo Aretuza (la fortezza dei maghi) e il concilio degli stregoni.
Eravamo rimasti alla seconda stagione in cui abbiamo scoperto la discendenza ancestrale della ragazza. Ora è braccata a Nord da Re Vizimir e dalla sua intelligence redaniana guidata da Dijkstra (Graham McTavish) e dalla maga Philippa (Cassie Clare) e a sud dall’Imperatore Emhyr var Emreis (Bart Edwards) e dalle truppe elfiche degli Scoia’tel di Francesca (Mecia Simson). Si muove invece nell’ombra una terza forza oscura che tenta di rovesciare l’ordine del Continente partendo dal sangue di Ciri e a capo del Mago del Fuoco sfigurato Rience (Chris Fulton).Nel mezzo il tentativo di Geralt (Henry Cavill) e Yennefer (Anya Chalotra) di riappacificarsi e proteggere Ciri, insegnandole contemporaneamente la via degli Witcher e quella della magia per rendere ancora più forte e caparbia
La prima parte della serie si concentra sullo scappare, sul nascondersi, ma necessariamente anche sul legare tra i tre protagonisti: Geralt, Cirilla e Yennefer.
Il tradimento di Yennefer della seconda stagione si sente e Cirilla e Geralt non sono ancora pronti per perdonarla. Così Yennefer comincia a scrivere lettere a Geralt per cercare di riavvicinarsi a lui, ma soprattutto a Cirilla, mentre le insegna a controllare i suoi poteri.
La seconda è basata sull’arrivo ad Aretuza e sull’arrivo della Caccia Selvaggia. Ma soprattutto, sugli intrighi politici.
Questi primi cinque episodi di The Witcher 3 con Henry Cavill sono godibili. Soprattutto le scene di battaglia (finalmente Geralt utilizza i Segni in maniera decente!).
Il rapporto tra Geralt e Ciri funziona, anche la parte di Ranuncolo (Joey Batey), implicato anche lui nel complotto politico di Redania e di Radovid, il fratello del re. Lui fa parte della famiglia, è come uno zio ed è disposto a fare qualsiasi cosa per Cirilla.
Triss Merigold entra in scena e lo fa con la sua solita dolcezza e la sua intelligenza, ma sopratutto, il suo coraggio. Meravigliosa.
La recitazione gioca un ruolo più importante nelle dinamiche della stagione rispetto al passato, motivo per cui tendono a distinguersi anche gli interpreti migliori come Graham McTavish e Anya, che restituisce ogni briciolo d’emozione e carisma al personaggio di Yennefer. Dovremo aspettare un mese per sapere che direzione prenderà The Witcher alla fine di questa terza stagione, ma il quinto episodio lascia intuire pericoli e opportunità della Parte 2. Speriamo.
Perché l’ultimo episodio è quello che funziona meno: è il più interessante, ma allo stesso tempo è strutturato in maniera troppo ripetitiva. Si comprende l’escamotage, ma sembra sia stato allungato il brodo a furia di tornare e ritornare sulla stessa scena in modo nuovo.
Il colpo di scena finale però è quello che vi lascerà senza fiato perché su quel personaggio avevate riservato solo sentimenti di sicurezza e calma, ma soprattutto fiducia.
Nonostante però questa prima parte funzioni, The Witcher, non fa dimenticare il vero tasto dolente della stagione: l’addio di Cavill… o forse no? Lo lascio dire a voi.
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