The Witcher 3 – seconda parte – l’addio di Henry Cavill
Non possono nascondervi che avevo molte aspettative per la conclusione della serie di The Witcher.
The Witcher – seconda parte è uscita oggi, il 27 luglio, su Netflix. Gli ultimi tre episodi avrebbero dovuto chiudere un arco narrativo… ma qualcosa non ha funzionato. Forse è perché non li ha scritti Lauren Schmidt Hissrich, Netflix con la terza stagione di The Witcher ha voluto adottare lo stesso metodo applicato con Stranger Things l’anno scorso, ossia dividerla in due parti, ma penso che stavolta non fosse il metodo migliore.
Avevamo già mostrato come l’ultimo episodio della prima parte ci avesse lasciato un po’ perplessi. Ma non ci aspettavamo che fosse così veloce il ritmo della seconda parte – o meglio gli ultimi tre episodi – tanto da non riuscire, a volte, a capire cosa stia succedendo.
The Witcher – seconda parte
Vilgeforz ha tradito tutti: i maghi, Tissaia… Aretuza. Perché Aretuza è stata assediata dagli Scoi’atel e i Nilfgaardiani, con l’obiettivo principale di distruggere Tissaia (MyAnna Buring) e prendere Ciri (Freya Allan). Yennefer e Geralt ancora una volta devono separarsi per proteggere la loro figlia. La strega sceglie di salvare la sua casa e le sue compagne, ma soprattutto, di non abbandonare sua “madre”, Tissaia, ormai senza forze e speranza, che sceglie di sacrificare se stessa, la sua anima, per la sua casa e le sue figlie.
Nel frattempo Geralt porta via Cirilla, certo di salvarla, ma deve affrontare Vilgeforz per permettere a Cirilla di scappare. Geralt rimane quasi ucciso ed è costretto a spostarsi dalle druide. Ancora una volta, viene ritrovato da Triss che non esita un attimo per poterlo salvare.
Nel frattempo, però, a seguito di un incantesimo troppo potente da poter sostenere, Ciri si ritrova persa nel deserto, un luogo in cui tutti i suoi scheletri nell’armadio, le sue paure e le sue difficoltà vengono a galla. Tra tentazioni, tra debolezze… Cirilla avrà solo una volontà: tornare da chi la ama davvero.
Geralt nel frattempo lotta tra la vita e la morte, al fianco però avrà Jaskier, che cerca di non abbandonarlo mai. Però è intenzionato a ritrovare Ciri, costi quel che costi.
Perciò non gli resta che guarire e alzarsi in piedi, ma non tutte le ferite possono essere guarite con la magia…
Commento
The Witcher 3 – seconda parte scricchiola molto di più della prima parte, questo perché la parte di Ciri, per quanto interessante per noi amanti dei libri e dei videogiochi, non porta avanti la trama. Sarebbe stato interessarne farne più episodi e non solo far decidere a Geralt che la neutralità non serve a niente come ultima decisione.
Un addio scarno, che speravamo fosse più carico di malinconia e angst, con una fotografia fredda, proprio come la prima stagione. Invece ci sono pochi combattimenti e manca proprio IL combattimento, quello che Henry Cavill meritava di gustarsi, per salutare, un’ultima volta, con un glorioso addio, questo incredibile personaggio a cui ha dato moltissimo.
Speriamo che la quarta stagione ci dia qualcosa in più. Perché il mondo di The Witcher lo merita.