Greta Gerwin è stata geniale. Non ci sono altre parole per descrivere il fenomeno che ha creato con il film Barbie.
Non è scontato che un’azienda come la Mattel si mostri in tutti i suoi pregi e difetti e nella storia di un prodotto che ha creato. Barbie era quella bambola che (quasi) tutte le bambine – e alcuni bambini – hanno desiderato. Anche nel nostro staff.
Io adoravo le Barbie sirena o fate, per esempio. E ogni Barbie aveva la sua storia. Certo, non mi sarei mai aspettata che una delle mie Barbie prendesse vita proprio con Dua Lipa.
Ma questa è un’altra storia.
Il mondo di Barbie esiste davvero, realmente, anche se è in 2D, con uno sfondo cartonato più falso di qualsiasi cosa. Ma anche questa, è un’altra storia.
Le Barbie sono convinte di aver cambiato il mondo, in quanto, a Barbieland c’è il matriarcato e i Ken devono sottostare alle regole delle Barbie.
I Ken esistono in funzione delle Barbie, ma le Barbie sono autonome e così, loro pensano, anche le ragazze nel mondo reale.
Niente di più sbagliato.
Un giorno, la nostra “Barbie stereotipo” – un’incredibile Margot Robbie – comincia a pensare al mondo reale e ad avere “pensieri di morte”. Dovrà tornare quindi nel mondo reale e trovare la sua “bambina”, quella che gioca con lei.
Barbie è un inno alle donne e a tutto quello che ogni giorno devono sopportare e per tutto quello che devono combattere.
È letteralmente impossibile essere una donna. Sei così bella, e così intelligente, e mi uccide il fatto che tu non pensi di essere abbastanza bravo. Ad esempio, dobbiamo essere sempre straordinari, ma in qualche modo lo facciamo sempre nel modo sbagliato.
Devi essere magro, ma non troppo. E non puoi mai dire di voler essere magro. Devi dire che vuoi essere sano, ma devi anche essere magro. Devi avere soldi, ma non puoi chiedere soldi perché è grossolano. Devi essere un capo, ma non puoi essere cattivo. Devi guidare, ma non puoi schiacciare le idee degli altri.
Dovresti amare essere una madre, ma non parlare sempre dei tuoi figli. Devi essere una donna in carriera, ma anche essere sempre attenta alle altre persone. Devi rispondere del cattivo comportamento degli uomini, il che è folle, ma se lo fai notare, sei accusato di lamentarti.
Dovresti essere carina per gli uomini, ma non così carina da tentarli troppo o da minacciare altre donne perché dovresti far parte della sorellanza. Ma distinguiti sempre e sii sempre grato. Ma non dimenticare mai che il sistema è truccato. Quindi trova un modo per riconoscerlo ma anche essere sempre grato.
Non devi mai invecchiare, non essere mai scortese, non metterti mai in mostra, non essere mai egoista, non cadere mai, non fallire mai, non mostrare mai paura, non uscire mai dalla linea. È troppo difficile! È troppo contraddittorio e nessuno ti dà una medaglia o ti dice grazie! E si scopre infatti che non solo stai sbagliando tutto, ma anche che tutto è colpa tua.
Ma Barbie non è solo questo. Barbie lotta per l’uguaglianza, per la consapevolezza e la presa di posizione. Perché Ken non è solo uno dei tanti. Ogni Ken ha la sua personalità e NON deve esistere solamente in funzione di Barbie. Ogni persona ha una sua personalità ed è giusto che si imponga per essa. Incredibile l’interpretazione di Ryan Gosling.
Barbie merita sicuramente grandi riconoscimenti. I 774 milioni di questo weekend sono solo l’inizio.
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