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One Piece Live Action

Il 31 agosto 2023 è uscito in tutto il mondo One Piece Live Action, serie tv nippo-statunitense adattamento televisivo dell’omonimo manga creato da Eiichiro Oda. 

One Piece Live Action

La maggior parte del mondo in cui si ambienta One Piece è coperta da quattro immensi oceani costellati di innumerevoli isole e una sola striscia di terra che percorre il pianeta da nord-ovest a sud-est. Perpendicolare al continente è la Rotta Maggiore, una sezione dell’oceano popolata da terribili mostri e altrettanto violente ciurme pirata, alcune delle quali dotate di poteri sovrannaturali donati dai frutti del diavolo. A combattere i pirati è la Marina, il braccio armato del Governo Mondiale.

Monkey D. Rufy (Iñaki Godoy), un ragazzo il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma dopo aver inavvertitamente ingerito un frutto del diavolo, vuole diventare il re dei Pirati e soprattutto trovare il One Piece, il favoloso tesoro nascosto dal precedente Re dei pirati, Gold Roger, su un’isola sconosciuta alla fine della Rotta Maggiore. Rufy mette quindi insieme una ciurma e parte con loro all’avventura.

La Recensione

Dopo i trailer che hanno spaccato la community, finalmente la serie è riuscita a ottenere un consenso quasi unanime su Rotten Tomatoes. La supervisione di Eiichiro Oda si nota, e non poco, con i produttori e i registi che amano la sua opera e le hanno reso giustizia. Il cast selezionato direttamente dal maestro e sensazionale. Sicuramente il tema ha avuto diverse sfide da dover affrontare, una su tutte il tempo. Condensare cento capitoli del manga in otto episodi da circa un’ora ciascuno non è stato affatto facile.

E qui, ancora una volta, si nota il coinvolgimento di Oda: il rimaneggiamento della storia è stato fatto in maniera sensata, tagliando le parti superflue. Se da una parte abbiamo l’inizio della storia con l’infanzia di Luffy, dall’altra abbiamo un inizio in media res, con il nostro simpatico ragazzo di gomma già in mare alla ricerca del tesoro di Gol D. Roger. Il come sia finito per intraprendere la strada della pirateria lo scopriremo durante alcuni flashback dilazionati nei primi quattro episodi. Abbiamo interi episodi incentrati sulla costruzione dei rapporti, l’approfondimento e la caratterizzazione dei personaggi. Questo può far storcere leggermente il naso ai fan di lunga data.

Interessante è lo spazio dato a Koby, con l’inserimento sin dal primo episodio di Garp, vice-ammiraglio della Marina, nonché nonno di Luffy. Difatti, se nel manga il primo incontro tra i due avviene post Enies Lobby, qui lo abbiamo non appena finita la saga di Usopp. Così facendo si va a strizzare l’occhio ai più attenti e appassionati lettori che amano le mini avventure presentate come copertine dei capitoli.

Piccole sviste, ma grande cuore

Per quanto riguarda il reparto CGI, seppur in alcune scene si notino stonature, la resa complessiva è soddisfacente. Non tutto è perfetto, vi sono dimenticanze (Hermeppo con un paio di Puma o Zoro con le spade pieghevoli), ma nel complesso lo trovo un ottimo prodotto. Quello che traspare è l’anima e il cuore che è stato impiegato da tutto lo staff, con particolare attenzione agli attori, grandi estimatori del manga. Bisogna dare merito a questi giovani ragazzi che hanno fatto i loro stunt, hanno preso lezioni di cucina e hanno imparato diversi stili di combattimento pur di calarsi perfettamente nel ruolo assegnatoli. Piccola chicca sono i manifesti con le taglie dei pirati: ogni qual volta ne compare uno nuovo, con un metodo di uscita differente per ciascuno di essi e le colonne sonore divine. Ultimo ma non meno importante è la scena finale, con l’introduzione di Smoker, aprendo nuove ipotesi su quali saghe possa contenere la nuova stagione. 

Ancora una volta non posso che elogiare questa prima stagione del live action di One Piece. Difatti, nella sua semplicità è riuscita a riportarci a quando da bambini abbiamo visto i primi episodi dell’anime. Grazie al successo che ha riscosso in tutto in mondo, è stata confermata una seconda stagione che dovrebbe approdare in 12-18 mesi (sciopero permettendo). Promosso sicuramente, con un bel 8.5/10!

– Shadow

Shadow

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