L’ultima stagione di Sex Education 4 è sbarcata su Netflix pochi giorni fa, il 21 settembre 2023. Divisa in otto episodi, è un addio sentito e commosso.
La serie teen britannica è arrivata su Netflix, con i nostri personaggi immersi in un nuovo ambiente, una nuova scuola. Otis, Eric, Ruby, Aimee vengono accettati alla liberale Cavendish Sixth Form College, un ambiente colorato, in cui la parola d’ordine è “inclusione”. Gestito dagli studenti, l’istituto è tutto l’esatto contrario dei licei dei school drama americani dominati da queen bee e jock wasp che bullizzano i “diversi”. L’ambiente scolastico è un sistema ribaltato della realtà stessa: le minoranze sono al “potere”, la “gentilezza” è la base per la richiesta di qualsiasi cosa.
Otis entra in questa scuola con il progetto di fare il sessuologo, ma si trova una rivale: Oh, un’altra ragazza che ha deciso di ricoprire lo stesso ruolo, da prima del nostro protagonista.
Si tratta di un anno di cambiamenti, un anno in cui, per la prima parte, non c’è Maeve, in cui il rapporto con Eric è un po’ disequilibrato, anche per l’egoismo che Otis dimostra in diverse situazioni. Ma il loro rapporto è più forte di qualsiasi cosa ed Eric, in particolare, saprà trovare la formula perfetta per rimanere intrecciati.
I ragazzi stanno scoprendo la loro strada e stanno “guarendo” in qualche modo, da ciò che li ha terrorizzati nel corso delle scorse stagioni: Aimee si innamora della fotografia e affronta ancora una volta quei jeans che tanto la terrorizzano, Isaac si innamora di Aimee – ricambiato -, Otis perde Maeve che decide di seguire il suo cuore, la sua passione e il suo talento, ritornando in America, Eric comprende che Dio ha piani più grandi per lui, non solo di inclusione e di accettazione, ma lui dovrà guidare la nuova chiesa verso l’accettazione e l’inclusione, Adam insegue la sua passione per gli animali – e accetta la sua bisessualità – , e infine c’è Ruby. Ruby che sembrava un personaggio di sfondo, e che si rivela di una delicatezza e profondità che solo pochi personaggi teen sanno avere.
I costumi e le ambientazioni diventano ancora più colorati, stilosi, fantasiosi, quasi cartooneschi, donando allo show l’aura di una realtà al di fuori di tempo e spazio. Le stesse visioni di Eric sono talmente surreali da essere nel contesto, connesse all’intera struttura.
Ogni personaggio ha un su ruolo, ha i suoi tempi. Sex Education insegna questo: la guarigione ha bisogno di tempo, così come crescere, maturare, decidere “da che parte stare”. E la risposta è: “non solo dalla propria”.
Siamo in un momento di inclusività, di non-giudizio, di accettazione del diverso e delle minoranze. Ma anche di tematiche attuali come il sexting, il sesso telefonico, la mancanza, non solo sentimentale, ma anche fisica, e l’accettazione che la sfera intima è sempre complessa.
Sex Education 4 è un inno alla diversità e alla crescita, come poche serie tv hanno saputo fare.
Quindi, addio Sex Education, con tutti i suoi finali aperti, con tutti i suoi “se” e “ma”, e i suoi messaggi attraverso ambienti e colori.
Una serie che ha dato tanto, che darà tanto, che dovrebbe persino essere vista a scuola.
Da vedere e rivedere.
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