Per #SabatoRetrò volevo proporvi la recensione di uno degli anime che ci ha accompagnato nella nostra infanzia: sto parlando dei Cavalieri dello Zodiaco o Saint Seya – dal nome del protagonista Pegasus che in giapponese è appunto Seya-.
L’anime è stato trasmesso in 1° TV dall’11 ottobre 1986 al 1° aprile 1991. La serie comprende ben 114 episodi divi in 3 saghe principali: la Saga del Santuario, la Saga di Asgard e la Saga di Nettuno. Io dividerò la recensione in 3 sottorecensioni, ognuna dedicata ad una saga. Spero possano essere di vostro gradimento.
I protagonisti che affiancheranno Lady Saori – reincarnazione della Dea Atena, Lady Isabel nella traduzione italiana – sono principalmente 5: Seya di Pegasus, Shiryu del Dragone – Sirio –, Hyoga di Cygnus – Crystal –, Shun di Andromeda – Andromeda –, e solo successivamente il fratello di Shun, Ikki d Phoenix – Phoenix –.
Il nostro gruppo dovrà proteggere Lady Saori dagli attacchi dei cavalieri nemici, che nella prima saga saranno inviati dal cavaliere d’oro dei Gemelli, Saga di Gemini, nella seconda da Ilda di polaris, mentre nella terza da Nettuno (Julian Kedives o Poseidone).
Fra mille difficoltà i Cavalieri di Bronzo – categoria minore fra i cavalieri del Sacro Tempio – dovranno scontrarsi contro Cavalieri d’Argento e contro i temibilissimi Cavalieri d’Oro – decisamente al vertice-. La prima parte della Saga del Santuario vede lo scontro dei cavalieri di Atena contro svariati nemici che vogliono rapire proprio la reincarnazione della divinità e sottrarre alla sua custodia la sacra armatura d’oro del Sagittario. Phoenix, inizialmente è stato uno degli avversari contro cui hanno dovuto combattere, capo di un esercito di soldati neri, fra i quali vi erano le copie “nere” – ad esempio Pegasus Nero – dei nostri protagonisti. Alla fine dello scontro al seguito del quale i nostri eroi sono usciti vittoriosi, perdono il ritrovato amico, nonché fratello di Andromeda.
La seconda parte, invece, si basa sulla sottosaga delle Dodici Case d’Oro, durante la quale vedremo susseguirsi cruente battaglia contro i formidabili Cavalieri d’Oro, ad ognuno dei quali è affidata una casa che rappresenta un segno zodiacale.
Arrivati in Grecia vengono accolti da una guida incappucciata: egli è Betelgeuse, servitore di Arles. Proprio quando si palesa come tale, ingaggia una battaglia con il gruppo di Lady Isabel, composto da Pegasus, Crystal ed Andromeda. Con profonda sorpresa scoprono che sfortunatamente durante lo scontro, Atena è stata colpita da una freccia, che si è andata a conficcare proprio nel cuore. Betelgeuse avverte i nostri eroi: se entro dodici non riusciranno ad arrivare al Grande Tempio ed afferrare lo scudo della Dea, Atena perirà.
Grazie all’aiuto di alcuni cavalieri che permettono il passaggio attraverso la loro casa senza scontri, solamente Seya riuscirà ad arrivare al cospetto del Gran Sacerdote. In soccorso di Seya – ormai privato dai 5 sensi – arriva Phoenix, il quale viene facilmente sconfitto da Gemini. Fortuna vuole che proprio Pegasus riesca a toccare la statua della Dea presente all’interno del santuario. Così facendo sblocca lo scudo che permetterà di eliminare la freccia di Betelgeuse proprio allo scadere della dodicesima ora.
Intanto, Lady Isabel e i Cavalieri dello zodiaco che la stavano proteggendo iniziano a salire le scale che attraversano le dodici case. Giunti davanti alla statua di Atena, Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda e Phoenix si riuniscono per combattere un’ultima volta contro Gemini. Unendo i loro cosmi, Pegasus lancia un potente Fulmine di Pegasus contro Arles, che apparentemente non sembra aver subito danni. Lady Isabel cerca dunque di persuadere Gemini ad abbandonare i suoi piani malvagi, risvegliando così l’altra personalità del Cavaliere d’oro. Arles accusa quindi l’effetto tardivo del colpo di Pegasus e poi le parole della ragazza. Compresa la gravità delle proprie azioni, Gemini si suicida tra le braccia di Atena. Finalmente lo scontro è concluso e i Cavalieri dello zodiaco hanno sconfitto definitivamente le forze oscure.
In questa prima saga ho amato tantissimo la parte comprendente le dodici case. Ogni volta che il nemico si faceva sempre più ostico, i protagonisti sono riusciti sempre a cavarsela, sfruttando le abilità acquisite nelle battaglie precedenti. Questo è una comune negli Shōnen, ma ne rimango sempre ammaliato. A voi invece quale “sottosaga” è piaciuta di più in questa prima parte?
Siamo giunti alla fine di questa prima parte. Vi aspetto sabato prossimo per la seconda parte che vi donerà un po’ di fresco in questa torrida estate!
Detto questo vi saluto e mi auguro di ritrovarvi alla prossima recensione. Con ciò Shadow vi dice Ciao!
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