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Nuove fiabe per Grimm – terza stagione

Ben trovati amici, pronti con una nuova recensione di Grimm, questa volta della terza stagione. Se vi siete persi le prime due, potete ritrovarle rispettivamente qui e qui.

Naturalmente, la recensione conterrà spoiler.

Avevamo lasciato il nostro adorato Grimm in una situazione un po’ spiacevole. Infettato dal Cracher-Mortel e trasportato su un aereo in una bara, Nick si ritrova a essere uno zombie fuori controllo e, essendo un Grimm, acquisisce una forza sovraumana e non ubbidisce più a nessun comando da parte del Cracher-Mortel che lo ha creato. Dopo aver creato molto scompiglio, Rosalee riesce a produrre un antidoto per curare Nick, che però mostra qualche effetto collaterale.

Diciamo, però, che questa è una questione che viene lasciata a metà ed è proprio qui che ho riscontrato una piccola pecca nella serie. Nick, infatti, diventa spesso pallido, come se fosse morto, il suo battito rallenta incredibilmente e sviluppa una notevole forza fisica. Ahimé, non ci verrà mai spiegato il motivo e, semplicemente, non se ne parlerà più.

Nonostante questo particolare, che possiamo anche lasciare in secondo piano, la serie procede bene.

Assistiamo, subito a inizio serie, a un omicidio reale: Eric viene, infatti, assassinato, e al suo posto subentra Viktor (Alexis Denisof), cugino di Sean ed Eric Renard.

Avevamo invece lasciato Adalind alle prese con la sua gravidanza e, soprattutto, impegnata a ri-acquisire il suo lato Hexenbiest. Riesce nel suo intento grazie a Stefania (Shohreh Aghdashloo), una gypsie che, purtroppo per Adalind, non ha assolutamente buone intenzioni. Stefania vuole vendere il bambino di Adalind a Viktor, per ricavarne profitto personale.

Grazie anche all’aiuto di Renard, che si scopre essere il padre del royal baby in questione, Adalind viene avvisata per tempo e viene messa in salvo da Meisner, che la aiuta anche a partorire una splendida bimba già molto potente.

Inseguita dagli scagnozzi della famiglia reale, Adalind trova un aiuto in Kelly, la madre di Nick, che lavora per la Resistenza (appunto contro il dominio dei reali). Kelly, però, ha la brillante idea di portare Adalind e la figlia Diana a Portland, fatto che le rende subito un bersaglio molto facile.

Per salvare Diana, escogitano un piano all’insaputa di Adalind, alla quale fanno credere di aver consegnato la bimba ai reali, quando in realtà viene portata in salvo da Kelly.

Adalind, disperata, tenta subito di contattare Viktor e di trovare un accordo per riavere sua figlia. Viktor decide di sfruttare la situazione a proprio vantaggio e dice ad Adalind che avrebbe potuto rivedere Diana solo se avesse messo fuori gioco il Grimm.

Questa terza stagione si chiude, infatti, con un colpo di scena veramente molto interessante, che ci fa mettere in dubbio il proseguimento stesso della stagione. Adalind, infatti, recupera un oscuro incantesimo che le permette di trasformarsi in Juliette, per ingannare Nick e andare a letto con lui, togliendogli in questo modo i suoi poteri di Grimm.

E indovinate un po’ quando Nick lo scopre? Al matrimonio di Rosalee e Monroe, una coppia che tanto mi fa sognare. Come andrà avanti la sua storia se non potrà più essere un Grimm?

In tutto questo, però, ho tralasciato volutamente alcuni dettagli, per dedicare loro lo spazio che meritano. Innanzitutto vediamo l’introduzione di un nuovo importante personaggio, che personalmente adoro. Sto parlando di Theresa Rubel (Jacqueline Toboni), detta Trubel (un nome una garanzia). Questa giovane donna ha un passato burrascoso, poiché scopre di essere un Grimm già in tenera età. Senza genitori o parenti che possano guidarla, cresce convinta di essere pazza. Per fortuna, Nick e Juliette sono subito pronti ad accoglierla nelle loro vite (e noi con loro).

Quest’introduzione è fondamentale anche per farci capire che Nick non è il solo Grimm al mondo. Anzi, ci viene introdotto anche qualcun altro: Rolek Porter (Sam Anderson). Il signor Porter, ormai anziano e vicino alla fine, era alla ricerca di Nick per consegnargli un oggetto molto importante, che avrebbe dovuto custodire fino alla morte: una seconda chiave, uguale a quella che zia Marie aveva affidato a Nick.

Infine, non meno importante è il ruolo rivestito dal sergente Wu in questa stagione che, finalmente, viene a conoscenza di tutto il mondo Wesen e diventa un altro fondamentale aiuto per il nostro protagonista (nonostante un iniziale ricovero in manicomio…).

Siamo giunti alla fine anche di questa recensione. Che dite, riuscirà il nostro Nick a ritrovare i suoi poteri o dovrà rassegnarsi all’idea di essere un Kehrseite (un normale essere umano)?

– Eleven’s Eggo

thenerd

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