Spazio, ultima frontiera: il capitano Pike – episodio 2×02

Proseguendo con il secondo episodio di Star Trek Discovery, abbiamo visto come la ricerca di Spock sia l’elemento chiave per la riuscita della trama.

La trama

Per quanto Michael continua a cercare suo fratello, lui pare sempre essere un passo avanti a lei e sfuggirle per un pelo.

Spock difatti non si trova sull’Enterprise: per ragioni personali ha richiesto il congedo e nemmeno il capitano Pike stesso sa la reale motivazione.

Quello che è chiaro è che per dare una risposta – o una spiegazione – a quei segnali rossi è necessario trovare Spock.

In questo secondo episodio il capitano Pike ormai si è insediato nella famiglia della Discovery e si può dire che, malgrado i primi momenti di imbarazzo e referenza, si stia trovando bene. L’equipaggio della flotta stellare è alle prese con un problema che i fan della serie classica riconosceranno fin da subito. Sebbene questa incognita metta ancor più in evidenza il difetto principale della serie, viene affrontato con un’ottima scelta di narrazione – e regia – tale da rendere invisibili i vari punti deboli dell’episodio.

E Pike ci carica, quasi fossimo noi su quella nave, e da il via alla missione:

Be Bold, Be Brave, Be courageous.

La prima cosa che mi è venuta in mente, da fan di questo universo, è

“To boldly go where no one has gone before” , ossia: “per arrivare coraggiosamente là dove nessuno è mai giunto prima”.

Si stanno esplorando anche le relazioni umane sulla Discovery: se nella prima avevamo apprezzato l’amicizia tra il cadetto Tilly – ormai guardiamarina – e Michael, ora vedremo non solo questo legame approfondirsi, ma crescere.

Soprattutto, vedremo la nascita di altri legami come tra Saroo e Michael, o tra Tilly e Stamets.

Quanto adoro i loro momenti!

E voi? Che ne pensate di questa stagione? E dei personaggi? A voi la parola!

Alla prossima recensione!

-Poison El