Green Arrow: la fine del viaggio dell’eroe
Ogni eroe ha uno scopo, una missione, e tutto deve avere una conclusione. Soprattutto, le fatiche degli eroi. Non tutti nascono come eroi veri e propri, alcuni personaggi prendono vie e strade che non si sarebbero mai aspettati di intraprendere.
Se c’è un personaggio che ha subito molti cambiamenti è proprio Oliver Queen, alias Freccia Verde/ Green Arrow, il cui viaggio è durato otto stagioni.
Siamo giunti alla fine.
Oliver Queen
Nato come uno spocchioso miliardario, incurante del benessere altrui, dopo un viaggio in barca con suo padre e Sarah Lance, si ritrova sull’isola deserta Lian Yu. Il Green Arrow portato su schermo dalla The CW, da Greg Berlanti, è un personaggio abbastanza fedele alla sua controparte fumettistica, la cui natura rappresenta quella parte umana che in molti supereroi pare troppo spesso poco approfondita o marginale. L’Oliver Queen interpretato da Stephen Amell è una figura molto umana, con cui è facile empatizzare. Tanto che lo abbiamo accompagnato fino alla fine, per tutte le Crisi, fino all’ultima: La Crisi delle Terre Infinite.
Il tutto, fino all’atto finale della sua scuola: sacrificarsi per il bene comune e concludere così un percorso diventato sempre più chiaro nel corso delle ultime stagioni.
La fine del viaggio
Il finale di Arrow è un po’ come la fine di Tony Stark in Endgame: ognuno dei quali ha avuto un palcoscenico adeguato – anche se nel caso dell’eroe DC c’è stato qualche perdita di interesse, ammettiamolo – e un finale degno di un vero eroe.
Premetto: non sto paragonando la portata di Iron Man a Green Arrow, sto dicendo che entrambi hanno avuto un arco narrativo degno di un eroe, un eroe che ha trovato una conclusione.
Insieme a Oliver, abbiamo conosciuto anche i suoi alfieri: John Diggle (David Ramsey), Felicity Smoak (Emily Bett Rickards), Renè (Rick Gonzalez) e Dinah (Juliana Harkavy).
My name is Oliver Queen. For five years I was stranded on an island with only one goal – survive. Now I will fulfill my father’s dying wish – to use the list of names he left me and bring down those who are poisoning my city. To do this, I must become someone else. I must become something else.
Oliver Queen ha sempre messo al primo posto il bene della sua famiglia, delle persone a lui più care davanti a qualsiasi altra cosa, macchiandosi spesso di azioni anche riprovevoli. E tutti questi elementi vengono racchiusi con forza, in una sorta di grandissima veglia con al centro un protagonista in cui la fine sembra certa.
All’inizio si pensa possa morire anche Flash, ma si sa che essendo l’ultima stagione di Arrow è arrivato il suo momento: la fine del viaggio dell’eroe.
Ottava stagione
Tutto quello che succede converge intorno agli eventi della Crisi, in cui il ruolo di Green Arrow appare fin da subito di primaria importanza. Questo si traduce in una stagione più lenta, introspettiva, dedicata esclusivamente al protagonista e al suo avvicinamento verso gli eventi della Crisi, vero l’epilogo.
Come abbiamo potuto modo di vedere anche in Supergirl, la stessa Crisi ha modificato la struttura di tutti i mondi, con conseguente non soltanto sul presente, ma anche sul futuro, da cui provengono le versioni adulte dei due figli di Olivere Felicity: Mia (Katherine McNamara), in particolar modo che diventa fondamentale per il futuro, visto il ruolo che si è cucita addosso. La scelta di far ruotare tutto intorno a Oliver e alla sua eredità nella Star City del 2040 è risultata una scelta super azzeccata, capace di dare una giusta sensazione di “passo in avanti” in un racconto che ha vissuto di numerosi alti e bassi nel corso degli anni, ma ha comunque saputo mantenere una certa coerenza tematica e narrativa. E sembrano stati più che importanti i momenti in cui Barry e Kara scoprono il motivo per cui Oliver ha deciso di sacrificarsi, il momento del funerale, il momento della tavola rotonda in cui sembrano esserci tutti i nostri supereroi, ma soprattutto in cui sembra esserci un posto “di rappresentanza” per Oliver Queen.
Tutto sembra andare avanti, ma la mancanza di Green Arrow è più forte di una presenza.
Lieto fine
L’ottava stagione di Green Arrow è stata complessivamente soddisfacente, a tratti molto emotiva, ma fatta molto bene. L’episodio numero dieci ha anche voluto omaggiare gli esordi dello show, la nascita di un’amicizia e quella di una missione che ha assunto i connotati sempre più disparati e meno personali, culminata perfettamente con la consapevolezza che c’è sempre qualcuno pronto a difendere i bisognosi, nel nome di Green Arrow, colui che ha ispirato una generazione di eroi.
-Poison ξl
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