Jyn Erso (una strepitosa Felicity Jones) è la protagonista indiscussa di Rogue One: a Star Wars story e la mia preferita fra tutte quelle dei film. È anche un personaggio che è stato molto discusso e in questo articolo vi spiegherò perché.
Facciamo un ripasso veloce: i genitori di Jyn, Galen e Lyra, si amano e sono scappati dall’Impero. Nonostante i loro sforzi di nascondersi, Krennic, tenente comandante imperiale, li trova, uccide Lyra e rapisce Galen. Tutto ciò davanti agli occhi di una Jyn che avrà sì e no sette anni e che scappa da quella scena. La va poi a prendere Saw Guerrera, che la cresce in strada e le insegna a vivere, per poi abbandonarla a 15 anni.
Da quel momento in poi Jyn passa da una prigione imperiale all’altra, tentando di sopravvivere e di rimanere intera. Viene quindi salvata dai ribelli e costretta a collaborare con loro. Nel giro di pochissimo tempo ritrova Saw e lo vede morire, ritrova suo padre e lo vede morire ed entrambi le dicono di continuare a lottare, di salvare le Ribellione e distruggere la Morte Nera.
Decide quindi di allearsi con i ribelli e far pagare all’Impero ciò che le ha fatto. Decide di seguire le ultime volontà di Galen e si imbarca in una missione per recuperare i piani della Morte Nera, grazie alla falla che suo padre ha installato nel sistema. Missione che portano a termine con successo, dando la possibilità a Leia e il suo team prima, e a Luke dopo, di distruggere del tutto la grande arma imperiale. Questo però a costo della loro vita: Jyn infatti morirà insieme a tutto lo squadrone Rogue One.
Nessun film è perfetto, ma Rogue One ci si avvicina parecchio. Gli eventi scorrono con un po’ troppa velocità, vero, e ad una prima visione le decisioni che fa Jyn potrebbero sembrare avventate e prive di senso. La realtà è però un’altra: Jyn non è piaciuta come protagonista ad una fetta di pubblico e quindi l’occhio tecnico è stato un po’ messo da parte.
Jyn non è il solito personaggio femminile a cui Star Wars ci ha abituati: tutte le sue antenate, per quanto differenti, avevano comunque una parte dolce e “femminile” standard. Jyn invece è scontrosa, non si fida di nessuno, prende a pugni anche chi tenta di salvarla ed è schiva come non mai. E rimane così per tutto il film; è sarcastica e tiene testa sia al consiglio che a Cassian. Questi sono elementi che rendono Jyn vera, e nella realtà è difficile andare d’accordo con tutti.
Le donne non sono tenute a sorridere ed essere carine 365 giorni l’anno. Perpetuare una rappresentazione cinematografica con la classica donna da leading lady tutta guancette rosa e sorrisini fa male non solo alle attrici che devono interpretare questi ruoli ma anche a tutto il pubblico (femminile e non). Avere una protagonista anticonformista e reale, un’immagine di donna che ha subito diversi traumi nella vita e che si comporta di conseguenza, in un franchise grande come quello di Star Wars è assolutamente rivoluzionario. Quindi le scelte che fa sono del tutto congruenti al suo personaggio, al suo attaccamento al padre e al voler portare avanti le sue volontà. Vuole onorare il nome di Galen e dimostrare a tutti che fosse una brava persona costretta a fare cose orribili.
Qualche frammento di Jyn riusciamo anche a vederlo in Forces of Destiny, una serie di puntate scollegate fra loro che durano qualche minuto, incentrate sui personaggi femminili più famosi di Star Wars. In uno di questi, Jyn viene anche a contatto con Sabine Wren, una delle protagoniste della serie animata Rebels. È bello vedere come fossero tutte collegate in un certo senso: alla fine, quello è il periodo in cui si combatte di più e dove sono successi gli avvenimenti più sorprendenti.
Sarebbe stato bello vedere qualche approfondimento in più con Saw, che le ha fatto da genitore per una buona parte della sua vita. Avevano di certo un legame profondo, e averla abbandonata dice molto della pazzia di Saw. Come dimenticare, invece, Cassian Andor (Diego Luna): il bellissimo ribelle che ci tiene alla causa e fa di tutto purché viva. Jyn non si fida di lui e lui non si fida di Jyn, ma è bello vedere come il loro rapporto muti e cresca nel corso del film, fino a far sbocciare un sentimento molto forte.
Sì, a mio parere Jyn Erso è un’ottima protagonista: dà uno spaccato differente sulle donne, la sua love story non intacca il personaggio nemmeno di striscio, è completa e soprattutto la puoi toccare per quanto è vera. Bene, ora mi è venuta voglia di rivedere Rogue One. Vado a farmi un giro su Disney+, fatemi invece sapere cosa ne pensate voi!
Nel frattempo vi lascio qualche link utile per recuperare le altre Star Wars Girls che ho analizzato: Ahsoka, Leia e Padmé.
– Rainbow Umi
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