La mattina del sedicesimo compleanno della figlia, Eudoria Holmes scompare, lasciando dietro di sé una serie di indizi. Eudoria è madre e istitutrice: allena sia la mente sia il corpo e coltiva interessi avveniristici. Enola Holmes decide di scappare a sua volta da casa (dopo che il fratello Mycroft progetta di mandarla in una scuola per ragazze) e di andare a Londra a cercarla.
Durante il viaggio incontra il giovane Lord Viscount Tewksbury, che è a sua volta in fuga dalla famiglia. È seguito da un killer, che cerca di farlo fuori, ma Enola lo aiuta a scappare e si rifugiano a Londra. Ognuno va per la sua strada, finchè Enola capisce che deve tornare indietro per salvarlo.
Molte peripezie e molti travestimenti dopo, Enola trova sua madre (o meglio, sua madre trova lei) e tutto finisce per il meglio.
Tratto da una serie di romanzi, The Enola Holmes Mysteries, scritta da Nancy Springer, il film di Enola Holmes è moderatamente simpatico. La storia della giovane detective avviene quando l’Inghilterra è sull’orlo del cambiamento, con un’espansione dei diritti di voto decisa alla Camera dei Lord.
La trama converge anche attorno al lavoro delle suffragette che lottano per una rappresentanza diffusa. Il film riesce a bilanciare questi ampi temi grazie al lavoro di Milly Bobbie Brown.
Enola Holmes parla in superficie di una giovane donna in cerca di sé stessa, ma il vero valore del film deriva dall’indagine più approfondita sui legami familiari e sul potere e i rischi di cambiare un mondo determinato a rimanere lo stesso.
La sceneggiatura è spiritosa, e anche se ci sono riferimenti divertenti agli elementi canonici di Holmes, è una versione più leggera dell’Inghilterra vittoriana che siamo abituati a vedere. Il mistero centrale dello stesso film non è ciò che negli ultmi anni abbiamo scoperto di apprezzare, contorto e pieno di suspance al livello della serie Sherlock (interpretato da Benedict Cumberbatch, con Martin Freeman nel ruolo di Watson) né intrigato e sfacciato come i film di Sherlock Holmes interpretati da Robert Downey Jr. e Jude Law nei panni di Watson.
Anche se Sherlock fa qualche apparizione (interpretato da Henry Cavill), non c’è nessun Watson, essendo un film su Enola. Gli altri principali interpreti della pellicola sono grandi attoroni, davvero: Helena Bonham-Carter (Eudoria), Sam Claflin (Mycroft), Louis Partridge (Lord Tewksbury), Adeel Akhtar (ispettore Lestrade), Fiona Shaw (Miss Harrison), Frances de la Tour (The Dowager, la nonna di Tewksbury) e Susie Wokoma (Edith).
La narrazione comprende anche l’interazione della giovane protagonista con lo spettatore: Enola infatti rompe la quarta parete e si rivolge molto spesso alla telecamera, parla con noi, ci fa domande e chiede anche consigli.
Non l’ho trovata una scelta particolarmente sbagliata, dà chiaramente un tenore diverso al film. Lo rende appunto molto più leggero e divertente, giovane e un po’ ribelle, proprio come la giovane Enola.
Enola Holmes è disponibile su Netflix.
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