Dracula è un romanzo epistolare scritto dall’irlandese Bram Stoker nel 1897, ispirato alla figura di Vlad III, principe di Valacchia, ed è uno più grandi esempi tra i romanzi gotici.
Nasce con John William Polidori, ma Bran Stoker ribalta completamente la figura del folklore: Dracula è un vampiro aristocratico, con atmosfere cupe, in cui l’orrore e la minaccia assillano i protagonisti.
Le origini? Sono da ricercare nel folklore europeo. Nel ‘700 girava voce della presenza di vampiri nel territorio serbo e si associava alla figura del vampiro la sensazione di rivedere i propri cari defunti ritornare alla vita. Questo personaggio, questa creatura terribile e spaventosa, però, ha assunto la sua prima incarnazione letteraria con il romanzo di John Polidori “Il Vampiro”, partorito a casa di Lord Byron durante la stessa piovosa estate in cui Mary Shelley ha dato vita a “Frankenstein”.
Nella letteratura sono state consolidate dalle successive opere di Joseph Sheridan Le Fanu (Carmilla) e di Bram Stoker (Dracula), che arrivano alla fine di un fermento letterario e culturale che aveva visto un moltiplicarsi di sequel.
Non è da dimenticare nemmeno Lestat, di Intervista Col vampiro di Anne Race. Louise è particolare, un vampiro alla “Dracula”, con una morale, dei sentimenti, un cuore, ma soprattutto: dei ricordi.
I vampiri rappresentano “l’eccesso”; il conturbante. Si scrive di vampiri per sfuggire dalla realtà, per parlare di quello di cui non si dovrebbe. Di ciò da cui l’uomo è incuriosito – e che nel contempo è vietato, inappropriato o sconvolgente. Ma un legame va anche ricercato nel valore simbolico del sangue. Il sangue viene come l’organo in cui risiede la nostra anima. Dunque il vampirismo non sarebbe altro che nutrirsi dell’anima di un’altra persona e a questo fenomeno sono state date varie interpretazioni culturali, a seconda dell’epoca.
Potremmo anche leggere il vampiro come metafora dell’autore che, per emergere, deve nutrirsi di cui lo ha preceduto. Per altri descrivere un essere in grado di succhiare il sangue significa creare un personaggio in grado di corrompere e di condizionare il prossimo. Ne è stata data un’interpretazione anche in chiave politica, quando si è detto che i vampiri non erano altro che una metafora del capitalismo che si nutriva della società.
Ci sarebbe anche sul web un’interpretazione “freudiana”, in quanto il vampiro sarebbe la concretizzazione del nostro “es”, delle spinte pulsionali sepolte all’interno del nostro io.
Abraham Stoker, detto Bran, è stato uno scrittore irlandese del 1800. Nato a Clontarf, un villaggio costiero vicino a Dublino in Irlanda (allora facente parte del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda), fino all’età di sette anni fu incapace di alzarsi in piedi a causa del cagionevole stato di salute. La malattia e la mancanza di forze segnarono in maniera indelebile la sua attività letteraria. Il sonno senza fine e la resurrezione dei morti, due temi centrali del suo Dracula, furono di grande importanza per Stoker, costretto a trascorrere la maggior parte della sua infanzia in un letto.
La sua storia la conosciamo grazie a Dracul, la nuova opera di Dacre Stoker.
Stoker studiò storia, letteratura, matematica e fisica al Trinity College di Dublino, dove conseguì, a pieni voti, la laurea in matematica. Lavorò come domestico ma presto accettò un incarico a titolo gratuito come giornalista e critico teatrale per il The Evening Mail. A 29 anni strinse un’amicizia destinata a durare una vita con l’attore Henry Irving, del quale sarebbe in seguito divenuto anche segretario e confidente. Stoker sposò Florence Balcombe nel 1878 e si trasferì a Londra dove diresse il Lyceum Theatre di Irving. La collaborazione con Irving fu molto importante per lo scrittore: grazie a lui conobbe sia James Abbott McNeill Whistler, sia Arthur Conan Doyle e poté viaggiare per il mondo.
Bram Stoker si dedicò alla scrittura, pubblicando i suoi primi libri, tra cui la raccolta di fiabe Under the Sunset (Al Tramonto, 1881), la raccolta di racconti The Snake’s Pass (Il Passo del Serpente, 1890) e The Mystery of the Sea (Il Mistero del Mare, 1902), ma a parte il suo romanzo Dracula, pubblicato nel 1897, nessuna sua opera divenne mai un capolavoro della letteratura. L’ispirazione per questo personaggio gli venne grazie al professore ungherese Ármin Vàmbéry che gli aveva raccontato la leggenda del principe rumeno Vlad Ţepeş Dracul, meglio conosciuto come Dracula. Impiegò sette anni per scriverlo.
Questo personaggio ha ispirato diverse trasposizioni sul grande e piccolo schermo. Primo fra tutti, Dracula del 1979, poi quello con Gary Oldman. Un capolavoro.
“Voglio essere come voi siete. Vedere come voi vedete, amare come voi amate.”
Dracula: “Mina, per venire con me dovete… dipartire dalla vostra vita umana e rinascere con me.”
Recentemente, c’è stato anche Dracula Untold, con Luke Evans e infine, Dracula, una serie tv su Netflix che rivisitato il personaggio.
Questo personaggio ha ispirato il mondo e moltissimi scrittori, saghe e non solo. Bran Stoker ha creato un mondo, un personaggio, un capolavoro letterario di cui ancora oggi non possiamo fare a meno.
Dal 30 ottobre in libreria, fumetteria e in tutti gli store online, arriva per J-POP…
Dal 25 settembre in libreria, fumetteria e in tutti gli store online, arriva per J-POP…
Dal 31 ottobre 2024 in formato cartaceo, Margot - La Strega di Rothenburg è l’ultimo…
Dopo aver annunciato a giugno la presenza straordinaria del maestro Gou Tanabe alla prossima edizione…
Dal 4 ottobre 2024 in formato e-book, Il Richiamo è il nuovo libro di Loris…
Dal 25 settembre in libreria, fumetteria e in tutti gli store online, arriva per J-POP…
View Comments